Scacco Matto - Roma-Parma 0-0

Nonostante gli innesti degli africani e i ritorni degli squalificati, la Roma si ferma ancora contro il Parma ultimo in classifica, palesando ancora una volta grossi problemi di gioco.

Nel 4-3-3 schierato da Garcia mancano tre elementi fondamentali: la spinta dei terzini, nonostante un Florenzi volenteroso e un Cole migliorato nel secondo tempo, un uomo di qualità a centrocampo vista l’assenza di Miralem Pjanic e movimento senza palla davanti. ll Parma gioca infatti la classifca partita da provinciale, rintanandosi nel proprio terzo di campo e provando a ripartire con la Roma sbilanciata in avanti alla ricerca di azioni da gol. I giallorossi sbattono contro il muro biancocrociato: Gervinho non crea superiorità numerica, Ljajic lo fa raramente e Doumbia è molto isolato e chiamato a svolgere lavoro di posizione e sponda che non sembra competergli più di tanto. Arrivano comunque un paio d’opportunità dalla fascia destra, da cui si è tentato anche più di un cross anticipato, ma anche con una punta vera in campo l’area di rigore viene occupata troppo poco per poter impensierire Mirante con continuità.

Il secondo tempo inizia come il primo, fin quando Garcia non inserisce Daniele Verde, passando al 4-2-3-1. La squadra comincia a giocare più in verticale e riesca sfruttare maggiormente l’ampiezza del campo, rischiando ovviamente qualcosa in più in contropiede, aumenta l'intensità degli scambi e arriva più volte alla conclusione. L’uscita di Ljajic fa però perdere la già poca qualità a disposizione della squadra, l’ingresso di Paredes al suo posto non compensa e il ritorno al 4-3-3 non consente di creare occasioni da gol con il gioco, ma solo con colpi estemporanei come le corse e i cross di Verde. Con il Parma chiaramente più impegnato a difendere il punto che a provare a prenderne altri due, lo 0-0 è il naturale risultato di una gara molto deludente dal punto di vista offensivo.