Scacco Matto - Juventus-Roma 3-2

06.10.2014 07:00 di Gabriele Chiocchio Twitter:    vedi letture
Scacco Matto - Juventus-Roma 3-2
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Polemiche e spettacolo nel big match della sesta giornata, in cui la Roma è uscita sconfitta dallo Juventus Stadium per 3-2 dando comunque prova di personalità e carattere.

Pronti via, la Juventus è subito aggressiva: sul calcio d’inizio da loro battuto, i giallorossi perdono immediatamente palla. Questo avverrà un po’ a folate per tutto il primo tempo, con una manciata di secondi di aggressione intervallati da periodi di linee compatte, che non permettono alla Roma, sempre attenta a consolidare il giropalla sin dai primi metri e a non buttare la sfera in uscita, di trovare spazi. In particolare, se Keita è come sempre glaciale nel girare il pallone, Nainggolan invece lo butta qualche volta di troppo, così come Skorupski, non precisissimo nei rinvii quando sollecitato da retropassaggi, soprattutto di Yanga-Mbiwa anche lui spesso in difficoltà. Dall’altra parte, la Juventus è attenta a limitare Maicon e, come detto, a chiudere gli spazi per una Roma che non riesce ad affondare.

Il copione tattico dei primi minuti va però a farsi benedire al 26’, quando inizia il caos con il rigore per la Juventus con allontanamento di Garcia, quello per la Roma (entrambi scaturiti da un calcio piazzaato), i cartellini gialli a pioggia e il gioco continuamente spezzettato a causa dell’evidente nervosismo sul terreno di gioco. Superata la tempesta, il match si riallinea su spartiti più delineati: la Juventus prende in mano il gioco, sfoderando la propria aggressività, e la Roma è costretta a subire e attendere il momento buono per ripartire. Che sembra non arrivare, ma che si concretizza a un minuto dal termine della frazione, con il primo affondo di Gervinho che è decisivo per servire Iturbe per il gol del 2-1. Solo un’ingenuità di Miralem Pjanic su una sovrapposizione sulla corsia destra difensiva della Roma (e un altro controverso fischio di Rocchi) permette alla Juventus di chiudere il primo tempo in linea di galleggiamento.

Il secondo tempo continua ad avere tratti più standard, con un ritmo non elevatissimo, la Roma che vuole ripartire, la Juve che glielo permette solo a tratti e i giallorossi che sciorinano il loro possesso palla nel campo più difficile della Serie A. La crescita di Gervinho è esponenziale rispetto al primo tempo, ma non è sufficiente per dare la stoccata definitiva. Nel finale, la Juventus chiude nella propria area la squadra di Garcia come aveva fatto il Manchester City martedì scorso; contrariamente alla gara dell’Etihad, la Roma non è però riuscita a uscire indenne dall’assedio finale.