Scacco Matto - Feyenoord-Roma 1-2

27.02.2015 22:45 di  Gabriele Chiocchio  Twitter:    vedi letture
Scacco Matto - Feyenoord-Roma 1-2
© foto di VoceGiallorossa.it

Dopo una partita folle, la Roma conquista il pass per gli ottavi di finale di Europa League espugnando il de Kuip Di Rotterdam.

Sfruttando l’ambiente infuocato, è il Feyenoord a partire aggressivo, con un pressing nella metà campo avversaria come non aveva esercitato all’andata e come spesso si vede in campionato da parte delle avversarie della Roma. Toornstra va alto a prendere De Rossi, che si scambia spesso di posizione con Keita tra parte centrale e lato destro del centrocampo, e il lato preferito dagli olandesi è quello destro, con Cholevas dall’altra parte che stringe spesso la sua posizione lasciando troppo spazio a Karsdorp. L’episodio che gira il copione del primo tempo è l’errore difensivo che manda Totti a provare il cucchiaio che si spegne a lato; da quel momento in poi la Roma accende l’interruttore del pressing, non portandolo continuamente ma non stando più passiva come a inizio gara e insinuando dubbi nelle teste dei giocatori di Rutten, che cominciano a compiere errori di giropalla. Negli ultimi minuti della frazione la pressione si fa insostenibile per gli olandesi, che, nonostante continuino ad aggredire nella metà campo opposta quando possibile, retrocedono progressivamente e incassano nel recupero la rete di Ljajic che permette alla squadra di Garcia di capitalizzare lo sforzo atletico profuso, specialmente grazie alle triangolazioni, arma chiave nella fase offensiva anche se non decisiva in occasione del gol che arriva su un'azione insistita.

L’inizio di secondo tempo è simile al primo, ma dopo dieci minuti succede di tutto: Te Vrede viene espulso e la partita viene sospesa. Al rientro, prima la Roma regala il gol del pari con errori di Totti e Keita che non si intendono, Manolas che lascia la linea bassa tenendo in gioco Manu e Skorupski che ritarda l’uscita sul neoentrato, poi confeziona la rete del nuovo vantaggio con il terzo assist di Torosidis, il secondo per Gervinho, in due partite, ribaltando nuovamente l’inerzia del match con ancora mezz’ora da giocare. Mezz’ora in cui, a causa del consueto calo atletico e dello sbandamento legato alla situazione ambientale, pur in superiorità numerica, salta praticamente ogni sorta di schema difensivo: le maglie sono larghe, le linee sono lunghissime e c’è una voragine al centro. Ma dal canto suo il Feyenoord, passato a tre in difesa, non propone chissà cosa, puntando più sulla presenza che sul gioco per colpire; a Garcia bastano dunque forze fresche (Nainggolan per aggredire, Iturbe per contenere e poi anche Paredes) per placare l’onda biancorossa, con gli uomini di Rutten che mollano prima della fine del recupero. Difficile dunque trovare un elemento decisivo per il risultato in una partita così piena di episodi: si registra comunque un aumento della qualità del pressing nelle fasi positive dei novanta minuti.