Roma-Torino 3-2 - Scacco Matto - Le mosse di De Rossi per sorprendere Juric

27.02.2024 21:44 di  Alessandro Carducci  Twitter:    vedi letture
Fonte: Alessandro Carducci - Qualifica di osservatore rilasciata dalla FIGC, corso di Match Analyst e Football Data Intelligence con Sics
Roma-Torino 3-2 - Scacco Matto - Le mosse di De Rossi per sorprendere Juric
Vocegiallorossa.it
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LE SCELTE - De Rossi torna alla difesa a tre e ributta nella mischia, dal minuto, Smalling. Ai suoi lati, agiscono Mancini e Ndicka mentre Kristensen e Angelino giocano larghi sulle fasce. Il trio in mezzo al campo è formato da Cristante, Paredes e Pellegrini mentre la coppia d'attacco è formata da Dybala e Azmoun. La scelta di tornare al vecchio modulo, come svelato dal tecnico giallorosso a fine gara, risiede nella volontà di far giocare Smalling, scortandolo con due centrali ai suoi lati, considerando anche la stanchezza della Roma dopo i 120 minuti e, quindi, la minor brillantezza di tutta la squadra.
Juric risponde con il consueto 3-4-1-2 con Bellanova, Ricci, Gineitis e Lazaro a centrocampo. Vlasic gioca alle spalle di Sanabria e Zapata.

DIFFICOLTÀ  NEL GIROPALLA - Il Torino, come prevedibile, pressa alto per disturbare i giallorossi e recuperare la palla nella trequarti capitolina. La squadra di De Rossi accetta il rischio e costruisce dal basso con un giropalla pericoloso, finendo per perdere più volte il pallone a pochi metri dall'area, rischiando tantissimo.
L'idea della Roma è quello di allungare gli ospiti, attirandoli nella pressione alta, per poi uscire con rapidità e qualità e colpire la scoperta difesa granata: a inizio gara, il piano riesce e la Roma riparte velocemente con Azmoun, ma Kristensen spreca tutto e colpisce il palo da ottima posizione. Questo riesce, però, quasi solo in quell'occasione mentre, per gran parte del primo tempo, la Roma fatica a dare rapidità al giropalla, con i calciatori giallorossi marcati bene dagli avversari e con poca brillantezza. 

COSTRUZIONE A 4 - La Roma torna alla difesa a tre ma costruisce con quattro calciatori. Questo serve, come dichiarato dallo stesso De Rossi, ad attirare fuori i quinti del Torino. Spesso, inoltre, si vedono i centrali uscire palla al piede, in particolare Mancini, che già in passato aveva dato prova di avanzare con piacere nella metà campo avversaria. Questa è una precisa indicazione di De Rossi, che, dopo aver studiato il Torino, aveva visto che gli attaccanti del Toro seguono malvolentieri i difensori avversari. Il tecnico giallorosso fa così uscire i suoi centrali, sperando di ottenere una superiorità contro una marcatura a uomo a tutto campo dei granata. Ed è soprattutto Mancini a sganciarsi sia sulla fascia, sia, soprattutto, in mezzo la campo, fungendo quasi da mezzala aggiunta. Nella ripresa, in occasione del gol capolavoro di Dybala dalla distanza sarà Smalling, salito sulla trequarti, a servire Cristante che girerà proprio alla Joya, prima della conclusione in porta.

COME SERVIRE AZMOUN - Talvolta, i giallorossi preferiscono lanciare lungo anziché rischiare la giocata ma trovano Azmoun in avanti, e non Lukaku, con l'iraniano che fatica ad avere la meglio sui lancioni dalle retrovie. Più efficaci le palle basse in verticale, con Azmoun che, di prima, cerca il terzo uomo e la Roma, così, costruisce alcune trame interessanti. Proprio da un pallone basso, in verticale, per Azmoun scaturisce il calcio di rigore per la Roma, con la complicità di un fallo molto ingenuo da parte di Sazonov.

UOMO CONTRO UOMO - Parlavamo delle marcature uomo contro uomo di Juric. Il concetto è talmente estremizzato che, al 17', il braccetto sinistro del Torino va a pressare come un esterno destro alto. Ciò succede perché Dybala si muove a tutto campo, venendo molto incontro per dare una mano nel far uscire il pallone nella fase di costruzione. Al minuto 17, l'argentino si abbassa arretrando nella zona di Angelino, quindi avendo percorso il campo in diagonale. Dietro di sé, puntuale, arriva anche il suo marcatura, Masina, braccetto sinistro della difesa a tre del Torino.

GESTIONE DELLE FORZE - Dopo il già citato 2-1 di Dybala, la Roma continua ad attaccare fino a trovare il 3-1. Da quel momento, inizia a gestire le energie, senza voler affondare. Attitudine comprensibile, visti i 120 minuti di coppa, ma il gol nel finale del Torino rischia di rimettere in discussione una vittoria ormai acquisita. Come dichiarato da De Rossi a fine gara, certe gare vanno uccise e il Torino, dopo il 3-1, non ne ha più e sarebbe stato attacabile molto più facilmente. Va bene comunque così e la Roma vola in classifica con un altro +3.