Inter, Acerbi: "Non mi si può dare del razzista per una parola malintesa nella concitazione del gioco"

29.03.2024 08:57 di  Luca d'Alessandro  Twitter:    vedi letture
Inter, Acerbi: "Non mi si può dare del razzista per una parola malintesa nella concitazione del gioco"
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Il difensore dell'Inter, Francesco Acerbi, recentemente assolto dopo la vicenda in cui è stato coinvolto per un presunto insulto razzista a Juan Jesus in Inter-Napoli, è tornato a parlare rilasciando un'intervista al Corriere della Sera.

Francesco Acerbi, dopo più di dieci giorni nella bufera e dopo l’assoluzione dalle accuse di razzismo, come si sente?
"Sono triste e dispiaciuto: è una vicenda in cui abbiamo perso tutti. Quando sono stato assolto, ho visto le persone attorno a me reagire come se fossi uscito dopo dieci anni di galera, molto contente di essere venute fuori da una situazione del genere: sono state giornate molto pesanti".

Perché parla solo oggi?
"Perché avevo fiducia nella giustizia e non volevo rischiare di alimentare un polverone che era già enorme. Adesso che c’è una sentenza, vorrei dire la mia, senza avere assolutamente nulla contro Juan Jesus, anzi è il contrario perché sono molto dispiaciuto anche per lui. Ma non si può dare del razzista a una persona per una parola malintesa nella concitazione del gioco. E non si può continuare a farlo anche dopo che sono stato assolto".

La sentenza non è stata una liberazione?
"Lo è stata, ma nella liberazione sono comunque triste per tutta la situazione che si è creata, per come era finita in campo, per come ci hanno marciato sopra tutti senza sapere niente. Anche dopo l’assoluzione ho percepito un grandissimo accanimento, come se avessi ammazzato qualcuno".

Lei che ha avuto un cancro e una recidiva si è mai sentito discriminato?
"Certo, per questo ritengo che se uno sbaglia è giusto che paghi, come io ho pagato la multa quando ho mostrato il dito medio ai tifosi della Roma che mi urlavano devi morire. In migliaia lo gridavano a me, che sono guarito due volte da un tumore e che sono testimonial dell'AIRC".