Totti: "Il gol scudetto un sogno realizzato. Spalletti può far vincere la Roma. Futuro? Ho quasi deciso cosa fare: mai l'allenatore". VIDEO!

24.03.2017 08:00 di Gabriele Chiocchio Twitter:    vedi letture
Fonte: L'Intervista - Canale 5
Totti: "Il gol scudetto un sogno realizzato. Spalletti può far vincere la Roma. Futuro? Ho quasi deciso cosa fare: mai l'allenatore". VIDEO!

Il Capitano della Roma Francesco Totti è ospite di Maurizio Costanzo nel corso di L'Intervista su Canale 5. Ecco le sue dichiarazioni.

Viene mostrato un filmato che ripercorre la relazione con Ilary Blasi.
"Era più giovane... c'è tutto. Indubbiamente è magica".

Con lei hai faticato un po'...
"Inizialmente sì, era fidanzata. Viveva tra Roma e Milano, non avevo la possibilità di conoscerla a 360°. Però mi ha colpito subito, da parte mia fu un colpo di fulmine, da parte sua non penso. Però posso dire che in questo momento, oltre ai miei figli, è la persona più importante. Mi dà stabilità, serenità".

Pare che ti sia presentato al volante di una Ferrari al primo appuntamento e a lei non piacque molto questa esibizione...
"Questo fatto non è vero. È successo che il giorno prima mi si ruppe la macchina, giuro. La portai dal meccanico. Avevo una Smart. Il pomeriggio la prese mia madre per andare fuori. E mi era rimasta solo la Ferrari. Le mandai un messaggio, scrivendole che c'era un piccolo problema. Lei mi chiese se non volevo più vederla, io risposi che avevo solo la Ferrari e le chiesi se fosse un problema. Lei mi disse di stare tranquillo. O andavo a piedi... nessuno sapeva dei nostri incontri. Andammo al cinema, la baciai".

Già eri innamorato?
"Il primo giorno che l'ho vista ho pensato che fosse la donna della mia vita. Vado a pelle, se punto una cosa cerco di arrivare fino in fondo. Se faccio una cosa, so perché la faccio".

È l'unica persona a cui hai dedicato una maglietta...
"È unica in tutto. Non voglio fare lo smielato, ma così. Sono 15 anni che stiamo insieme, 12 di matrimonio e 3-4 di fidanzamento".

Come immagini la tua vecchiaia con Ilary?
"Diventeremo campioni di burraco. Gireremo tutti gli ospizi per fare tornei. Giochiamo spesso. Lei smetterà di lavorare, io pure..."

Viene mostrato un filmato che ripercorre la sua carriera calcistica.
"Il selfie è stata una cosa differente, particolare. Nessuno se lo sarebbe aspettato".

Un aneddoto sulla scuola.
"Studiavo sempre fuori dal balcone, appena sentivo il rumore del pallone, chiudevo il libro, scendevo e tornavo verso le 19:30-20. Chi c'era c'era, sfidavo tutti. Era la mia passione, era il destino".

Cosa avresti fatto se non avessi fatto il calciatore?
"L'ho sempre detto, avrei fatto il benzinaio. Mi piaceva l'odore della benzina e vedevo nei loro portafogli un sacco di soldi. Mi dicevano, però, che non erano loro, ho capito che è un lavoro come gli altri".

Un gol indimenticabile?
"Quello dello scudetto. Un gol che speravo di fare in 25 anni di carriera. Fortunatamente ci sono riuscito, è un sogno che sono riuscito a realizzare. Ce ne sono altri abbastanza belli, quello è quello con un significato differente".

Viene mostrato un filmato sui genitori di Totti.
"Dice tutto. Le persone che mi hanno dato tutto, in qualsiasi momento".

È stata la festa del papà.
"Soprannominato sceriffo. Ogni cosa che gli chiedi, dopo due minuti riesce ad averla".

Una volta tuo padre disse che Riccardo era bravo e tu eri una pippa...
"L'ha sempre detto. Riccardo è più grande di me. È bravo, soltanto che era un po' svogliato. Ogni volta che vedeva le partite, io facevo tre gol e lui zero e lui è più forte di me. Mi diceva che dovevo fare sei gol. Per me lui lo sa, diciamo. Però lo fa anche per stimolarmi. Riccardo è il fratello maggiore, è giusto. Ormai non gioca più. Quando smetterò, mio padre mi dirà di avermi preso in giro".

Sei stato un bravo figlio?
"Sì, loro mi hanno insegnato tanto. Educazione, rispetto. Non ci hanno fatto mai mancare nulla"

Vai d'accordo con Riccardo?
"Sì, molto. Guai a chi lo tocca".

C'è un bel clima nella tua famiglia.
"Una famiglia unita, solida, ha fatto quello che voleva fare. Papà viene allo stadio, anche in trasferta, anche se non gioco. Fino agli ultimi schioppi. Gli spiace non vedermi giocare come 5-10 anni fa. Dispiace anche a me non giocare, dispiace a tutti".

Io me la prendo con Spalletti...
"Lei sì, io rispetto ogni scelta che fa. Lui non ci guarda, eh".

Che ricordo hai di Porta Metronia?
"Quando giravo col motorino. Papà tornava dal lavoro, parcheggiava, io lo rubavo dopo un quarto d'ora. Infanzia difficilmente dimenticabile. Purtroppo quei tempi non ritornano. Ce li siamo goduti. Nessuno mi toglierà l'affetto per i miei genitori. Mio padre è verace, trasteverino".

Viene mostrato un filmato sui tre figli di Totti.
"Mi volete far piangere. Cristian gioca con i pulcini della Roma. Ho portato in campo spesso lui e Chanel. Cristian ha 11 anni, Chanel 10 e Isabel 1 anno. Chanel vorrebbe fare tante cose, quella che le piace di più è la veterinaria. È fissata con gli animali. Cristian è innamorato pazzamente di me. Mi scruta dalla mattina alla sera, dalla testa ai piedi. È incredibile. Lo stesso pensiero mio nei suoi confronti, ognuno ha un amore diverso. Lui è il primo. Chanel è donna, avendo 10 anni la vedi come interagisce. Isabel mi ha levato la vita. Ha chiuso il cerchio. È un amore in tutto. Tocca fare un altro maschio. Ce lo ha chiesto proprio lui".

Quando Chanel o Isabel verranno col fidanzatino, che padre sarai?
"Sono abbastanza geloso, però questa è la vita. Ci siamo passati noi e ci passeranno loro. La cosa che guarderò è il ragazzo. Non l'estetica, la famiglia che ha dietro. Rompipalle? Sicuramente, avranno un papà bravo, che spiegherà tante cose".

Racconti le favole?
"No, lo fa più Ilary".

Come vi dividete i compiti a casa?
"Ognuno ha uno sport diverso. Finito scuola, Cristian va a calcio, Chanel va a danza. Quando ritornano fanno i compiti. In italiano e matematica ci penso io, in inglese Ilary. Isabel resta con la tata. Spesso e volentieri Ilary se la porta dietro".

Ilary mamma?
"Quando nacque Cristian non eravamo pronti per fare i genitori a tutto tondo. Ma siamo riusciti a trovare il percorso giusto. Litighiamo solo per loro. Ogni tanto dico qualche bugia, a volte mi dimentico. Dico che gli ho fatto fare i compiti quando non li ha fatti, poi lo viene a sapere e... lo immagini (ride, ndr). Poi basta uno sguardo".

Se da grandi Chanel e Isabel si fidanzano con un calciatore o un tifoso della Lazio?
"Il problema è loro. Mica è mio. L'importante è che siano bravi ragazzi".

Cristian è molto romanista?
"È malato. Viene allo stadio, quando non c'è Ilary viene col nonno o lo zio. La sera un po' meno. È tifosissimo, quando non gioco si innervosisce".

L'ingresso per 5 minuti?
"Si vede che servivo per 5 minuti. Una stronzata? Per 5 minuti un giocatore non può risolverti la partita, ma non è per Spalletti".

Spalletti perché non vede la TV?
"Ce l'ha, lo verrà a sapere. L'importante è che non pensi che io ho detto a lei di dire così".

Continuerai a occuparti di calcio?
"Dovrei".

Viene mostrato un filmato riguardante il rapporto con la Roma.
"Mollare tutto? Mai. C'è stato un momento in cui stavo pensando di andare via da Roma. Direzione Madrid. C'è mancato pochissimo. In Italia non sarei mai andato per rispetto della gente".

Sapevi delle dichiarazioni di Ilary?
"No, me lo disse la sera prima che uscisse l'intervista. La fece 10 giorni prima. A cena mi guardava e rideva. Mi disse che il giorno dopo avrei visto l'intervista, in cui disse che Spalletti era un piccolo uomo. Pensavo scherzasse".

Sulle dichiarazioni di Spalletti: "Vado via se Totti non rinnova"
"Così ha sempre detto, non so il motivo. Una domanda ce l'ho, se non gioco che firmo a fare? Ma è per scherzare. Lui è un allenatore fortissimo, spero che la Roma lo possa tenere, è l'allenatore del futuro, può far vincere la Roma. Serve a questa città, conosce bene l'ambiente. Io ormai sto a fine carriera, deve pensare al futuro".

Ti piacerebbe allenare la Roma?
"No. Non farò mai l'allenatore. Non mi piace stare uno contro trenta. I giocatori sono una massa di paraculi. Quando si schierano tutti insieme..."

Allora giustifichi Spalletti.
"No, lui ha fatto una scelta di vita. Io non farò l'allenatore".

Non è bello godere di idee di gioco trasmesse ad altri?
"I moduli di gioco son quelli, non posso fare cose nuove. Ci ho pensato, ma poi caratterialmente non mi sento così sicuro".

Ti piace molto giocare?
"Mi diverto, finché non mi passa la voglia mi dispiace smettere. Mi diverto tutti i giorni, il pensiero di spogliarmi, andare in campo, correre è la mia vita. E ancora mi diverto, se vado al campo che non mi va sono il primo ad alzare il braccio. Vediamo a fine anno cosa succederà. A fine anno mi scade il contratto, dovrei smettere. Vuol fare un appello a Pallotta (ride, ndr)? Tanto già so quello che voglio fare e che farò".

Un appello a Pallotta: perda Spalletti, non Totti...
"Ormai l'ha puntato".

Viene mostrato un video riguardante le apparizioni TV di Totti.
"Tutti bei ricordi. Sanremo? Giornata particolare, scendere per la prima volta i gradini non è semplice".

Ti diverti a fare la TV?
"Mi emoziono. Anche se ci sono alcune cose che mi divertono in particolar modo".

Non usi copione?
"Tutto istintivo. Improvvisare è una cosa che ho sempre avuto".

Quante volte ti hanno proposto un programma con Ilary?
"Tante, ora ancora di più. Ci penserò, dipende anche da mia moglie. Per lei è pane quotidiano, per me è un altro tipo di lavoro. Un discorso è farlo ogni tanto. Non so se facendolo giornalmente mi piacerà come lo faccio adesso".

Viene mostrato un filmato sugli allenatori di Totti.
"Mazzone? Esordii con Boskov, poi l'anno successivo venne Mazzone e lì ho avuto la fortuna di conoscere una gran bella persona, un uomo vero. Per me in quel periodo era veramente come un padre. Sul lato calcistico era il top del top in quel momento. Quando hai quell'età è molto facile perdersi. Lui mi ha gestito, era una persona vera. Mi ha dato tutto, in quel contesto ho cercato di contraccambiare".

Capello?
"È il numero uno a fare una squadra competitiva per vincere. È fortissimo".

Viene mostrato un filmato su grandi gol di Totti e altri campioni.
"Chi mi piace di più? Maradona è il calcio. Hanno inventato il pallone con scritto Maradona. Poi, Messi e Ronaldo sono due extraterrestri. Sono giocatori dieci gradini sopra a tutti. Baggio ha fatto la storia del calcio italiano. Grande persona sia in campo che fuori. Alex ha fatto la storia della Juventus, ha vinto tutto. Abbiamo condiviso un mondiale, è un amico. Con Cassano ho avuto la fortuna di giocare insieme, matto di testa, ma con i piedi è il giocatore con cui mi sono trovato meglio. Ora è senza squadra, è libero. È un peccato, per me ha fatto il 50% di quello che poteva. Se fosse rimasto a Roma avrebbe fatto quasi la mia stessa carriera. Ha preferito ascolare altre voci".

Cosa ruberesti a questi colleghi?
"Penso la velocità palla al piede di Messi e Ronaldo. Le cose che fanno loro, neanche alla playstation si riescono a fare".

Qual è il tuo più grande rimpianto?
"Non aver mai giocato con Ronaldo. Umanamente, non aver vinto la Champions League con la Roma. Non è facile, non ci sono i tempi e non siamo all'altezza delle big europee".

Andresti in Cina a giocare?
"Non sto sentendo, ma qualcosa si muove. Non è vicina, dovrei spostare tutti. Mi porto pure Spalletti (ride, ndr)".

Se la Juventus offrisse un ruolo a Cristian gli diresti di accettare?
"Sì. Non deve fare quello che ho fatto io. Se ha voglia e intenzione di cambiare squadra, è giusto che lo faccia".

Ilary l'ha vista l'intervista?
"Sì, sicuro. Avrò acquistato mille punti nei suoi confronti per quello che ha detto lei".

Tra un anno dove vediamo Francesco Totti?
"Tre possibilità. O sui campi, quelli attuali, o non dietro la scrivania, non mi ci vedo, ma dirigente della Roma, anche se non so cosa fare, o lasciare il calcio e fare un'altra cosa. Qualcosa ho in mente, in questi ultimi mesi sto riflettendo su quello che ho intenzione di fare. Ho preso quasi una decisione, ma aspetto maggio-giugno. Non la dico. Al massimo posso fare il procuratore, ci capisco di calcio, poco, ma ci capisco. Cercare un allenatore? Ce ne stanno".

Hai devoluto i proventi dei libri di barzellette in beneficenza.
"Preferisco non dirlo".