Torino – Roma 1934: 3-6! Quaterna del “Corsaro Nero” Enrique Guaita in una delle più spettacolari vittorie esterne nella storia della AS Roma

05.12.2015 10:00 di  Massimiliano Spalluto   vedi letture
Torino – Roma 1934: 3-6! Quaterna del “Corsaro Nero” Enrique Guaita in una delle più spettacolari vittorie esterne nella storia della AS Roma
Vocegiallorossa.it
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport

Nove reti allo stadio Filadelfia di Torino, ben otto delle quali messe a segno nella seconda metà dell'incontro. Grande mattatore della giornata Enrique Guaita; il “Corsaro Nero” mette a segno la bellezza di quattro segnature nate tutte da spunti personali.

Il match si mette subito bene per i giallorossi che chiudono il primo tempo in vantaggio grazie alla rete di Franco Scaramelli. Nella ripresa lo show; Roma sul 3-0 grazie ad Alejandro Scopelli ed alla prima rete personale di Enrique Guaita. In un solo minuto, però, sembrano riaprirsi i giochi con le marcature dei granata Onesto Silano e Mario Bo. A quel punto il “Corsaro Nero” Guaita si scatena; dopo essere passato al centro dell'attacco realizza altre tre reti passeggiando tra le rovine della difesa granata. A pochi minuti dal termine il direttore di gara ritiene di dover interrompere una mischia in area capitolina; le cronache non riportano nulla di preciso a riguardo, solo qualcosa che potremmo definire “fallo di confusione”. Viene decretato un rigore che Silano trasforma realizzando una doppietta. Un 3-6 finale che costringe il Torino ad uno sforzo supplementare nell'ultima giornata per evitare la retrocessione. Centrerà l'obiettivo battendo l'Ambrosiana e condannando alla discesa tra i cadetti il Padova fermato sullo 0-0 dalla Fiorentina. Per la Roma allenata dal mister Luigi Barbesino la stagione si concluderà con un quinto posto. Molti i presupposti per poter sperare in un futuro radioso; tra questi l'ottimo inserimento dei tre oriundi Guaita, Scopelli e Stagnaro, oltre ad un gruppo che dimostrava di essere sempre più unito e per nulla intimorito dallo strapotere delle società del nord. L'unico punto nero del torneo riguarda l'allontanamento di Ferraris IV da parte del presidente Sacerdoti; l'ex capitano giallorosso tornerà ancora a calcare da padrone di casa il terreno del mitico Campo Testaccio nel settembre del 1938. In quell'estate del 1934, insieme ai compagni Guaita e Masetti (il portiere romanista resterà in panchina), Attilio Ferraris conquisterà la prima coppa del mondo per l'Italia, giocando a Roma la finale contro la Cecoslovacchia.

Si giocava il 33° turno della stagione 1933 – '34, era il 26 aprile 1934.

 

LA GARA Il Torino in campo con: Bosia, Zanello, Zacconi, Mongero, Janni, Prato, Pontiggia, Libonatti, Bo, Vecchina, Silano. Risponde la Roma con: Masetti, Gadaldi, Bodini, Callegari, Stagnaro, Fusco, Costantino, Scopelli, Tomasi, Scaramelli, Guaita. Arbitro designato il signor Scotto di Savona. 18° Tomasi raccoglie una respinta di Janni, cede a Guaita che centra per Scaramelli il quale calcia a colpo sicuro insaccando il vantaggio giallorosso. 10° della ripresa, azione personale di Guaita che elude l'intervento di Mongero e e Zanello, passa a Scopelli che batte Bosia, raddoppio degli ospiti. Trascorrono solo quattro minuti e Guaita inizia il suo show. Su centro di Costantino mette dentro il terzo gol per la sua squadra. Partita chiusa? Per nulla! Nell'arco di un solo minuto i granata la riaprono. È il 16° quando Vecchina serve ottimamente Silano che conclude di potenza mettendo in rete. Pochi secondi ed arriva la seconda rete dei padroni di casa. Dopo uno scambio veloce tra Vecchina e Janni palla a Bo che mette dentro il 2-3. 25° azione personale di Guaita che approfitta di un errore di Zanello, solo davanti a Bosia non sbaglia, 2-4. Altri quattro minuti ed un'altra iniziativa personale di Guaita si conclude con successo, vista l'inefficace opposizione di Janni e Zanello messi fuori causa dal “Corsaro Nero”. Siamo alla mezz'ora e Guaita chiude la sua gara con un'altra discesa solitaria premiata dalla quaterna personale, siamo sul 2-6. Al 42° una mischia in area giallorossa si conclude col fischio dell'arbitro che decreta il rigore, ma nessuno è riuscito a comprendere cosa sia stato rilevato esattamente. Si presenta sul dischetto Silano che trasforma, chiudendo la sfida sul 3-6.