Spalletti: "Le mie scelte tattiche hanno condizionato la partita. Questa squadra ha le carte in regola per andare avanti"

23.02.2017 21:58 di  Danilo Magnani  Twitter:    vedi letture
Spalletti: "Le mie scelte tattiche hanno condizionato la partita. Questa squadra ha le carte in regola per andare avanti"
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Spalletti a Sky Sport

Secondo me le mie scelte hanno condizionato. Perotti e El Shaarawy sulle fasce facevano sì che poi venivamo schiacciati. I tre in mezzo erano De Rossi, Paredes e Totti e non l'abbiamo mai presa. Ieri li ho fatti lavorare e quindi qualche responsabilità è mia. Vermaelen? Sempre solito discorso, abbiamo messo poca pressione, loro venivano fra le linee. Gestivano bene i movimenti delle punte, Vermaelen ha sbagliato l'appoggio ma può succedere. Poteva non capitare perché è abituato alla pressione, ma non ho lavorato bene io, soprattutto nella testa. I tempi di recupero? Ho cercato di usare logica, volevamo dare più soddisfazione ai nostri tifosi perché anche loro hanno fatto turn-over. La scelta tattica è stata sbagliata, ognuno ha la responsabilità professionale, io non sono stato competente questa sera. Si ritrovavano solo i due mediani a palleggiare che però non hanno il passo di Strootman o Nainggolan. Non potevo neanche passare a 4 ed è venuta fuori questa gara. Quelli di oggi distanti dai titolari? Passa tutto di lì. Se chiedi un modo di stare in campo che però non ti consente di essere aggressivo, sei sei così compresso, poi non riesci a giocare. El Shaarawy ha fatto dei buoni contrasti, ma partiva troppo basso. Nel secondo tempo meglio ma siamo stati poco lucidi perché ci siamo mossi male nel primo tempo. Perotti sulla trequarti? Nella ripresa è stato così, Perotti stava dietro Totti. Peres alto e Rudiger terzino. Nel primo tempo non potevo farlo con Manolas. È dipeso molto dalle scelte iniziali. Comunque gli spagnoli hanno eliminato il Napoli l'anno scorso. Si è sbagliato a dire che erano una squadra scarsa. Esonero Ranieri? Dispiace molto, in questo sport non c'è riconoscenza. Lui aveva molti meriti per quanto fatto dal Leicester e invece questo è il ringraziamento. Noi lo aspettiamo a Roma, se viene ci fa un favore. Secondo me avrebbe potuto ribaltare il risultato di Champions. Sorteggio? Vogliamo dire la nostra perché abbiamo le carte in regola per andare avanti. Zenit eliminato? Lo so, il capo non sarà contento. Con me è stato calmo perché siamo arrivati agli ottavi di Champions, stasera non sarà felice”.

Spalletti in conferenza stampa (a cura dell’inviato all’Olimpico Gabriele Chiocchio)

Se non ripeterò il turnover? Andrebbe fatto con l’allenatore, che ha la maggiore responsabilità. I calciatori c’entrano poco, non li ho messi in condizione per fare una buona partita. Chi ha giocato non si può chiamare riserva, anche dopo una brutta prestazione. Mi dispiace per il risultato, per chi è venuto a vedere la partita, che poteva assistere alla gara senza la tensione dell’episodio. Avendo relegato Perotti ed El Shaarawy a rincorrere i terzini, chi era alla caccia del pallone erano Paredes, De Rossi e Francesco, che non hanno passo di aggressività e loro ci hanno fatto fare fatica. Una volta che Perotti ed El Shaarawy erano bassi, i mediani aiutavano Francesco e i braccetti, Manōlas e Jesus, diventavano quelli che attaccavano nella zona dei mediani. Loro son bravi a fare questo possesso palla tra le linee, appoggio e buttarsi oltre la linea, è una qualità del calcio spagnolo. Li ho costretti a fare quella fatica che non dovevamo fare e a mettere sotto pressione la linea difensiva e spesso anche a sbagliare. Alisson è stato bravissimo, perché loro ci hanno creato problemi al di là dell’1-0. Il turnover si fa con l’allenatore. Di quanto tempo avrebbero bisogno Vermaelen e Mario Rui per ritrovare il passo gara? Hanno avuto complicazioni in conseguenza di quello che ho spiegato, non posso valutare la loro condizione in un atteggiamento dove io gli ho creato problemi. Li ho fatti anche allenare, non ho voluto pensare a questa partita, ma a quell’altra. Probabilmente erano anche un po’ affaticati. Io pensavo che l’entusiasmo ci facesse arrivare, perché la squadra ha lavorato in modo serio, corretto. Loro nonostante la sconfitta di stasera hanno preso la gara sul serio. Anche lì mi sembra di aver lavorato bene, qualcosa mi è mancato nel trasferire la tensione, ma passa per la fatica dell’allenamento e al modulo del primo tempo. Non potevo mettere Manōlas terzino destro, abbiamo mandato Perotti vicino a Totti, Rüdiger alle spalle di Peres e Peres stava più alto. Siamo stati più equilibrati, abbiamo riconquistato più alti. Ho costretto nel primo tempo la squadra a fare quei metri che se non gestisci bene la palla dai la possibilità agli altri di risaltarti addosso. Sei talmente stretto che uno fa 3-4 battute di attacco e uscire da lì è complicato. Passa dalle scelte iniziali. Rüdiger? Quando succedono questi episodi sono dispiaciuti tutti, lui era seduto con la testa bassa. Ne parliamo domani. È meglio che avere reazioni che possono andare al di là. Lui stesso si accorge di aver fatto un errore importante, che crea complicazioni alla squadra e a lui stesso. Se ne riparla domani. Sorpreso dall’eliminazione di Zenit e Athletic Club? Ci sono squadre forti, eh. C’è il Tottenham, ce ne sono tantissime. A parte il Manchester United, squadra da battere, ci sono squadre organizzate. Esonero di Ranieri? Non si capisce, ci si rimane male. Io ho imparato che ruolo sia quello dell’allenatore, lo so. Ma ho scavallato, sono 20 anni che lo faccio. Non c’è riconoscenza, lui è l’artefice della nascita della chimica che gli ha determinato la vittoria del campionato. Quando vinci un campionato così, se sei coerente accetti anche una retrocessione. Tra i due è talmente dispari come gioia e risultato che devi poterli anche abbinare senza dare la colpa a nessuno. Invece succede così, io lo so, è una conferma che porto come bagaglio di esperienza. Mi dispiace per lui, abita nella nostra città, se ci viene a trovare e sta con noi sarà un piacere. Catastrofe se l’incontro di domani andasse male? Penso che tutti siate a un dovere professionale, la competenza. A vederla così ci sono delle cose che non riesco a capire, nelle ultime ore mi pare ci sia stato un dialogo con il Comune, non so quella che è la risultanza. Mi viene difficile pensare che sia così difficile trovarsi d’accordo per una cosa di cui tutti trarranno beneficio. Si vede che ha dato delle aperture importanti, il movimento del calcio è un movimento importante, determina lavoro a tanti, bisogna dargli sviluppo. La passione delle persone va tenuta presente. A volte viene il dubbio a chi ha interesse a non farlo fare. Viene da ribaltare la regola, la correttezza. Ormai è troppo che se ne parla, ma non sono nelle condizioni di poter giudicare, non sono competente. Sono stimolato a guardarci in maniera più precisa e profonda, anche per conoscenza personale. Pallotta è uno che viene da un altro paese per migliorare il nostro, è il minimo che possa dire. Ci si può aspettare che prenda e vada via. Poi ci accorgeremo dopo di quello che abbiamo perso. Ognuno ha il dovere di dover essere competente nella propria professione”.

Spalletti a Roma TV

“La partita? Non li ho messi in condizione di fare meglio perché scegliendo di far correre El Shaarawy e Perotti sono stati costretti ad abbassarsi e De Rossi, Paredes e Totti non avevano il passo che non permette loro di essere aggressivi. Gli ho creato difficoltà, hanno fatto fatica e si è persa la lucidità. Loro non hanno colpa. Il palleggio avversario? Se mi voglio togliere delle colpe trovo facile dire che loro sono forti e hanno buttato fuori il Napoli. Hanno la difesa meno battuta della Liga. Se ne trovano di alibi ma non dobbiamo farne uso. Ho scelto male la tattica della partita. Li ho fatti allenare e faticare. Non ho lavorato neanche bene sulla testa al di là che sono stati serissimi ma le scelte sono state sbagliate. La bella prestazione di Alisson? Per me è una cosa che so. Penso di essere stato coerente quando ho detto che abbiamo due portieri fortissimi, ognuno con le proprie qualità. Lui è un portiere fisico e dalla forte personalità. Fa pulito con il suo fisico. Poi magari difetta nelle intuizioni che ha Szczesny però entrambi sono di alto spessore. Quando gioca Alisson Szczesny applaude. È un portiere forte. Le mie colpe? Le colpe si prendono, non si danno, poi avrei potuto scalare qualche giocatore vicino a Totti, però loro avevano il palleggio. Totti ha bisogno di un uomo in più vicino mentre io glielo ho tolto. A quattro come nel secondo tempo non ci potevamo mettere perché poi Manolas mi sarebbe andato a destra e gli avrei creato ancora più difficoltà. In alcuni momenti eravamo a 5 in difesa con gli esterni schiacciati. Quelli che andavano a caccia sui loro centrali erano De Rossi, Paredes e Totti. Questo creava difficoltà anche alla linea difensiva. Le colpe non me le do per consumare fiato. Se nella fase di possesso non sono riuscito a uscire? Quando ti ammucchi così agevoli gli altri a farti il contro pressing. Sei talmente ammucchiato che il giocatore avversario attacca chiunque. Con l’Inter faremo meglio. Cosa è che non ha funzionato? Nella Roma sanno benissimo cosa vuol dire essere professionisti. Probabilmente anche l’avere qualcuno poco minutaggio ha inciso. Però è dipeso dalle scelte tattiche. Nella ripresa siamo andati meglio e siamo riusciti a fare grandi cose anche se oramai lo spunto dei giocatori era perso a causa della fatica. Passa tutto da lì. Mi dispiace per i giocatori e per i tifosi che sono venuti. L’abbiamo subita tutta. L’esonero di Ranieri? Com’è il mestiere di allenatore? Bellissimo. Ha mai visto mandar via un presidente? Io ho sempre visto mandar via gli allenatori. Nel caso di Ranieri questo è uno scandalo. Gli vanno fatti i complimenti per la chimica che ha creato negli spogliatoi. Se hai vinto un campionato in Inghilterra, l’anno dopo se retrocedi non tocchi nulla. Me lo venissero a dire a me che sono esonerato”.