Rüdiger: "Non voglio andare via. Voglio vincere con la Roma"

24.01.2017 14:15 di Redazione Vocegiallorossa Twitter:    vedi letture
Rüdiger: "Non voglio andare via. Voglio vincere con la Roma"
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© foto di Federico Gaetano

Antonio Rüdiger ha parlato al portale transfermarkt.de.

Sei stato di recente nel Paese di origine di tua madre, in Sierra Leone. Che esperienza è stata?
“È stata la mia prima volta lì, conoscevo il Paese solo per i racconti di mia madre. È stata una grande esperienza per cinque giorni. Abbiamo visto molti bambini entusiasti del calcio. I bambini indossavano le magliette di Roma, Arsenal, Barcelona, tutte le squadre sono state rappresentate. Mi hanno detto che giocano ogni giorno. Quindi sì, sono molto appassionati di calcio”.

La scorsa settimana è iniziata la Coppa d'Africa. La Sierra Leone non partecipa. Segui il torneo lo stesso?
Sì, certo. C'è il mio amico e compagno di squadra Salah, incrociamo tutti le dita davanti alla Tv".

Con la Roma sei a un punto dalla Juventus. Sei soddisfatto?
“Dobbiamo fare il nostro gioco e avere continuità. La prima parte dell'anno non è stata male, abbiamo vinto alcune partite tra cui il derby”.

Dopo il lungo infortunio hai subito ripreso il tuo posto in squadra. Ti aspettavi un recupero così rapido?
“Il mio allenatore si fida di me e anche io mi fido di lui completamente. Mi ha sempre sostenuto. Anche attraverso l'Europa League sapevo che posso relativamente scivolare rapidamente nella squadra ancora una volta e che mi ha poi riuscito. Sapevo che avrei ritrovato il posto in squadra anche attraverso l'Europa League”.

Spalletti ti ha fatto giocare in tutte le posizioni della difesa. Preferisci giocare da centrale o non ti preoccupa giocare anche sull'esterno?
“Recentemente ho giocato principalmente nella difesa a tre e, quindi, possiamo considerare il ruolo come centrale. Fondamentalmente, gioco dove serve e se c'è bisogno che io faccia il terzino non c'è alcun problema”.

È positivo per un difensore giocare in molti ruoli?
“Nel nostro caso, certamente. La Roma ha preso molti difensori in estate e anche questo è buono. Siamo molto flessibili e giochiamo al livello internazionale. Quindi va benissimo”.  

Sui media italiani è capitato di leggere che la Roma stesse pensando di venderti. C’è mai stato qualche segnale in merito?
"In Italia ci sono tanti media (ride, ndr). Veramente è il contrario. Penso di aver aiutato molto la squadra, e non potrei mai lamentarmi riguardo al sostegno del mio allenatore, sia durante l’infortunio che dopo".

Nonostante tutto, i rumor di mercato rimangono. In particolare dal Chelsea, ma anche dal Bayern e dal Psg. Altre big l’hanno contattata?
"Di questo dovete parlare con mio fratello (il suo agente, ndr). Abbiamo una netta divisione dei compiti in famiglia. Mio fratello Sahr si occupa di queste cose e le tiene lontane da me, in modo che io possa fare quello che so fare meglio: giocare a calcio. Attualmente sto molto bene a Roma, gioco in un club forte e ho degli obiettivi qui. Non sono davvero interessato a queste cose al momento".

Nella Roma ci sono Totti, De Rossi e Florenzi, tre calciatori nati e cresciuti per tutta la carriera a Roma e nella Roma. Il club fa uno sforzo speciale per ottenere questa fedeltà in cambio?
"Roma è una città speciale per gli italiani, un popolo più legato alla propria casa e alla propria famiglia, più di quanto succede nei Paesi del nord. E ovviamente la Roma è una anche una squadra passionale grazie alla sua storia e ai suoi successi".

Potrebbe essere un modello per lei? Una lunga carriera nella Città Eterna?
"Potrebbe anche benissimo arrivare il giorno in cui la Roma magari non mi vuole più. Spero di avere altri 10 anni di buon calcio davanti a me, è un periodo lungo in cui può succedere di tutto. Sai già se sarai ancora un redatorre di transfermarkt.de tra tra 10 anni?"

Hai un obiettivo che sogni?
"Non uno preciso. Giocare con la Roma al livello internazionale, e con la Germania si sono già avverati dei sogni. Naturalmente nei prossimi anni vorrei anche vincere un titolo, e sicuramente questo con la Roma si può fare".

E che dire di un ritorno in Bundesliga?
"La Bundesliga è uno dei migliori campionato del mondo, non posso escludere di tornare lì un giorno. Ma nella mia mente, ad ora, non ho l’obiettivo di tornare in Germania".

La Roma ha subìto diverse volte sconfitte sonore, l’ultima con Garcia contro il Barcellona. Come se lo spiega?
"In quella fase le cose non hanno funzionato, abbiamo avuto diversi calciatori infortunati, un po’ di sfortuna e i risultati non c’erano più. L’allenatore se n’è dovuto andare e mi è dispiaciuto molto. Con Spalletti la fortuna è tornata. Nelle stagioni precedenti non ero a Roma, quindi non so dire di più".

A Roma dopo una vittoria lo scudetto sembra a portata di mano, dopo una sconfitta il mondo crolla. Si passa da un estremo ad un altro.
"Questo è vero in parte, ma non penso sia tanto diverso in Spagna o in Inghilterra. Solo in Germania siamo più moderati".

Quali sono i suoi obiettivi con la Roma? Vincere lo scudetto dopo tanto tempo?
"Personalmente voglio continuare a migliorare. Questa è la mia ambizione personale, in tutti i campi. La domanda sullo scudetto viene sempre fatta a Roma. Ovviamente vogliamo diventare Campioni d’Italia di nuovo un giorno. Ma quest’anno la Coppa Italia e l’Europa League sono ancora possibili".

Dzeko?
"Lo scorso anno è stato sfortunato, ma nel girone di andata di questa stagione si è rimesso in corsa, il suo duro lavoro è stato ricompensato. Ho sempre creduto in lui. Passo tanto tempo con Edin, sapevo che prima o poi sarebbe tornato in corsa".

L’Italia ha ancora la miglior scuola difensiva?
"L’Italia non ha più i risultati di una volta in campo internazionale ma in termini di tattica sul campo, soprattutto in fase difensiva, il campionato italiano è ad un livello estremamente alto ed è il migliore al mondo in questo. Per noi non è mai facile vincere anche contro le piccole. Ogni squadra sa come difendersi. Con le grandi squadre, il livello è ancora più alto. È un’ottima scuola per chi gioca in difesa".

Questo la aiuterà in Nazionale?
"Ovviamente aiuta, sì. Ho imparato molto in questo anno e mezzo, sicuramente potrò usare quest’esperienza acquisita anche in Nazionale".

È in contatto con Loew?
"Sì, assolutamente, lo sento regolarmente. Anche durante il mio infortunio ci siamo sentiti".