Roma – Verona 1982 – '83: vincente esordio all'Olimpico nell'anno del trionfo finale

01.09.2013 10:00 di  Massimiliano Spalluto   vedi letture
Roma – Verona 1982 – '83: vincente esordio all'Olimpico nell'anno del trionfo finale
Vocegiallorossa.it
© foto di Federico Gaetano

Una vittoria colta all'ultimo minuto. Segno del destino? Nessuno può dirlo; di certo quella Roma proseguì dominando il torneo e si aggiudicò uno scudetto meritatissimo. In effetti non fu una prestazione brillante quella contro i gialloblu allenati da Bagnoli. Gli uomini di Liedholm accusarono la stanchezza del mercoledì precedente in cui si erano resi protagonisti di una vittoria schiacciante (3-0) contro gli inglesi dell'Ipswich Town in coppa UEFA; affermazione maturata grazie ad un'autorete di Osman ed alla doppietta di Roberto Pruzzo. Russell Osman che gli appassionati cinefili ricorderanno, insieme ai compagni di squadra dell'Ipswich John Wark e Kevin O'Callaghan, tra i protagonisti del film “Fuga per la Vittoria” nel cui cast spiccavano i nomi della stella brasiliana Pelé e di altri campioni quali Osvaldo Ardiles e Bobby Moore, oltre agli attori Sylvester Stallone, Max Von Sydow e Michael Caine. Contro il Verona, quattro giorni dopo, le tossine di quella gara perfetta non erano state ancora smaltite ed il rendimento dei capitolini ne risentì; improvvisazione, scarsa precisione ed ospiti spesso pericolosi. Per fortuna il portiere Franco Tancredi era in ottima forma ed evitò dispiaceri alla platea dell'Olimpico. Dopo aver reclamato inutilmente per un fallo in area del futuro romanista Emidio Oddi su Aldo Maldera, il penalty arrivò al 90° per una trattenuta del portiere veneto Garella su Falcao. Lo trasformò con potenza e precisione Agostino Di Bartolomei regalando i due punti alla sua squadra. Particolare curioso: Roberto Pruzzo non volle calciare il rigore e lo affidò al compagno... "per scaramanzia". Il centravanti, memore di un suo errore dal dischetto (determinante visto lo 0-0 finale) nella prima gara interna della stagione precedente contro l'Avellino di Juary e Tacconi, ammise nel dopo partita di non aver voluto sfidare la sorte. Prima del match Pruzzo fu premiato quale miglior cannoniere dell'annata precedente in serie A. Gli scaligeri, invece, nel corso del torneo dimostrarono di non essere soltanto una matricola terribile; dopo due anni, con qualche innesto indovinato e sempre guidati dal tecnico Osvaldo Bagnoli, conquistarono il tricolore.

Oltre al già ricordato Emidio Oddi, futuro “Leone” dei tifosi romanisti, nel Verona erano schierati tre ex giallorossi: Luciano Marangon, Luciano Spinosi e Domenico Penzo.

Si giocava la seconda giornata dell'indimenticabile stagione 1982 – '83, era il 19 settembre 1982.

 

LA GARA La Roma scende in campo con: Tancredi, Nappi, Maldera, Di Bartolomei, Falcao, Vierchowod, Chierico, Prohaska, Pruzzo, Valigi, Iorio. Si oppone il Verona con: Garella, Oddi, Marangon, Volpati, Spinosi, Tricella, Fanna, Sacchetti, Di Gennaro, Dirceu, Penzo. Arbitro designato il signor Pieri di Genova. Al ospiti pericolosi con Volpati che, solo davanti a Tancredi uscito dai pali, spedisce a lato rasoterra. Ancora Volpati al 35° coglie la traversa di testa su cross di Marangon. Ospiti più pungenti dei giallorossi nella prima frazione. Inizia la ripresa e sono ancora i veneti a rendersi pericolosi con Fanna al 16°, la sua conclusione termina fuori di poco. Gli uomini di Liedholm si rendono pericolosi con un tiro di Pruzzo ma manca incisività. Alla mezz'ora entra Faccini al posto di Iorio. Anche Bagnoli effettua dei cambi: Penzo e Dirceu rimpiazzati rispettivamente da Gibellini e Fedele. È proprio il nuovo entrato Gibellini ad avere l'occasione più ghiotta a tre minuti dal termine. Lanciato in contropiede tenta il pallonetto ma Tancredi si oppone da campione e con l'aiuto di Vierchowod e Di Bartolomei riesce a liberare. Dopo aver reclamato per un fallo in area di Oddi su Maldera si arriva al 90°, la svolta insperata. Lancio di Maldera raccolto in area da Falcao. Garella gli si fa incontro e l'atterra. Rigore decretato dall'arbitro Pieri. Si presenta sul dischetto Di Bartolomei che trasforma il match-ball. La gara termina qui, 1-0 finale.