Balzaretti: "Va cambiata la mentalità, tutto è legato alla vittoria. Sono contrario alla moviola in campo"

trascrizione a cura di Luca d'Alessandro
26.11.2014 11:29 di Marco Rossi Mercanti   vedi letture
Fonte: radio2.rai.it
Balzaretti: "Va cambiata la mentalità, tutto è legato alla vittoria. Sono contrario alla moviola in campo"
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© foto di Image Sport

Queste le dichiarazioni di Federico Balzaretti ospite del programma "SuperMax", condotto da Max Giusti e Gioia Marzocchi in onda su Rai Radio 2:

Quanto riscaldamento serve per giocare sotto il gelo di ieri a Mosca?
"Un po’ di più del riscaldamento, ma ti scaldi in partita"

Qual è stato il tuo approccio col calcio?
“Mia sorella più grande andava a nuoto e mi diceva di provare, ma non ero portato. Allora ho cominciato a dare i primi passi al Torino e da lì ho iniziato tutta la mia trafila”.

Il settore giovanile del Torino è storico...
"Guarda ho vissuto il Filadelfia, giocare e allenarsi lì era qualcosa di fantastico. Mi ricordo della figura dell’avvocato Cozzolino, a 8 anni io e miei compagni tremavamo alla sua vista".

Che cos'è l'emotività per te?
“È sempre quello che ti ha portato a fare lo sport. Quando non senti più le partite, stare con i compagni, lottare con loro, vuol dire che hai finito il tuo percorso".

Ti tremano ancora le gambe?
“Sono una persona abbastanza fredda. Il fatto che hai calciatori tremino le gambe dipende anche da come prepari la partita in settimana.”

Come rispondi alle provocazioni? Se uno ti fa un tunnel o se uno esagera?
“Credo di essere uno dei terzini che ha preso più tunnel di tutti. La carognata è di carattere, o ce l’hai o non ce l’hai. Oramai poi ci si conosce tutti, specie i ragazzi della Nazionale”

Ti è mai capitato di doverti chiarire con un calciatore?
“No, però questa stagione dopo Juventus-Roma, mi sa che si son chiariti la sera in Nazionale in miei compagni”

Sei mai stato rigorista?
“No, ma li ho tirati anche se in uno calciato con la Juventus ho mandato il pallone fuori dallo stadio”

Favorevole alla moviola in campo?
“Contrario, perché si perde lo spirito del gioco del calcio, forse per il gol-non-gol o per il fallo dentro o fuori dell’area di rigore. Per il resto no”.

Balzaretti presidente della FIGC cosa farebbe?
“La prima cosa che farei sarebbe quella di portare i calciatori professionisti nelle scuole. Loro sono e devono essere un esempio. Una parola detta da Balzaretti può essere un grande investimento sul futuro dei bambini. Un progetto ufficiale della Lega Calcio in cui i professionisti giocano coi bambini".

Cosa cambieresti del calcio italiano?
"Non mi piace la mentalità. Tutto è legato alla vittoria o alla sconfitta che è un fattore marginale. La vittoria deve arrivare attraverso un progetto di crescita dietro. Questo deve cambiare anche nei giornalisti: se scrivono che se vinci è tutto giusto o se perdi è tutto sbagliato non va bene. La Roma sta facendo benissimo. Se ieri hai pareggiato all’ultimo secondo non ha importanza. Spiegando bene alla gente si riesce a capire meglio il progetto che sta intraprendendo la società che sta facendo un grande lavoro. Magari invece di acquistare il campione, la società investe sulle infrastrutture nel settore giovanile per riportare anche il calcio italiano a quello che era 10 anni fa.

Il giocatore più difficile e antipatico da marcare?
“Ce ne sono stati tanti forti, dico Lichtsteiner”.

Il giocatore più simpatico?
“Pazzini, con lui scherziamo sempre”.

La cosa più bella del calcio?
“È che mi ha dato tanto nella vita privata”.

Quale compagno di squadra porteresti a vedere un balletto?
“Morgan De Sanctis perché è già pronto”.