Il filo di Roma-Milan: Sinisa Mihajlovic

09.01.2016 08:00 di  Marco Rossi Mercanti  Twitter:    vedi letture
Fonte: Redazione Vocegiallorossa - Marco Rossi Mercanti
Il filo di Roma-Milan: Sinisa Mihajlovic
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© foto di DANIELE MASCOLO/PHOTOVIEWS

Oggi alle 20.45 la Roma ospiterà il Milan allo stadio Olimpico, dove chiuderanno ufficialmente il girone d’andata. Questa rubrica di Vocegiallorossa.it vuole analizzare ogni volta un personaggio diverso, legato per qualche motivo al match che si disputerà: oggi abbiamo scelto Sinisa Mihajlovic.

Sinisa Mihajlovic nasce a Vukovar il 20 febbraio 1969. Cresciuto calcisticamente nel Vojvodina (con i quale vince anche un campionato jugoslavo), nel 1990 passa alla Stella Rossa, con la quale alza al cielo l’ambita Coppa dei Campioni.

Il talento del giocatore serbo non passa inosservato e, nel 1992, Sinisa Mihajlovic sbarca in Italia approdando alla Roma, dove viene impiegato come centrocampista difensivo e poi come esterno di difesa. Nei due anni con la maglia giallorossa, il giocatore colleziona 54 presenze in campionato e un gol.

Nel luglio del 1994 viene acquistato in prestito dalla Sampdoria, che lo riscatterà la stagione successiva. Con la maglia blucerchiata resterà sino al 1998, dove si mette in mostra per le sue straordinarie punizioni, che nel tempo lo consacreranno a miglior marcatore della storia della Serie A con 28 centri su calci di punizione diretti. Inoltre, con la maglia doriana, avviene il suo decisivo cambio di ruolo voluto dall’allora tecnico Sven-Goran Eriksson, che lo impiega come difensore centrale. Nell’estate del 1998, il serbo torna a Roma ma sponda Lazio e, nei sei anni trascorsi con l’aquila sul petto, Mihajlovic conquisterà diversi trofei, tra cui lo scudetto del 2000, oltre che alle affermazioni europee in Coppa delle Coppe e in Supercoppa Europea. Memorabile la sua tripletta su punizione realizzata proprio contro la sua ex Sampdoria nella sua prima stagione con la maglia della Lazio, nel 5-2 finale.

Nel periodo biancoceleste, però, Mihajlovic è protagonista anche di episodi controversi, come la squalifica per 8 giornate in Champions League dopo un Lazio-Chelsea in cui sputò e scalciò Adrian Mutu, oltre che per aver lanciato una bottiglietta a un assistente UEFA. In un match contro l’Arsenal, invece, insultò Patrick Vieira definendolo per sua stessa ammissione “nero di m…”.

Conclude la sua carriera da calciatore vestendo per due anni la maglia dell’Inter, con la quale realizza anche una doppietta (entrambi i gol, nemmeno a dirlo, su punizione) contro la Roma.

Appesi gli scarpini al chiodo, rimane all’Inter come vice di Roberto Mancini, lasciando l’incarico in seguito all’insediamento di Josè Mourinho. Il 3 novembre 2008 subentra a Daniele Arrigoni sulla panchina del Bologna, esordendo pochi giorni dopo contro la Roma e ottenendo un buon 1-1. Il 14 aprile 2009, dopo la sconfitta interna per 4-1 contro il Siena, viene sollevato dall’incarico.

L’8 dicembre 2009 prende il posto di Atzori al Catania dove conclude la stagione con la salvezza e con il record (poi battuto da Maran) di 45 punti in A. Inoltre, porta il Catania a vincere in trasferta contro la Juventus 46 anni dopo l’ultima volta, epilogo simile a quanto accaduto con la vittoria interna sull’Inter, che agli etnei mancava da 44 anni. A fine stagione, Mihajlovic si dimette dall’incarico.

Il 3 giugno 2010 diventa il nuovo allenatore della Fiorentina, concludendo la sua prima annata al nono posto e la bellezza di 15 pareggi, tra cui il 2-2 di Firenze contro la Roma quando Totti sfonda quota 200 reti in Serie A. Il 7 novembre seguente, dopo il ko contro il Chievo, viene esonerato.

Il 21 maggio 2012 viene chiamato sulla panchina della Serbia in quella che sarà la sua prima esperienza in una nazionale. Una settimana dopo, esclude dalle convocazioni Adem Ljajic, reo di non aver cantato l’inno prima di un incontro. Con la Serbia fallisce l’obiettivo di qualificarsi ai Mondiali 2014, lasciandola il 20 novembre 2013 per tornare ad allenare in Italia, precisamente alla Sampdoria.

La prima stagione con i doriani si chiude con un dodicesimo posto e 45 punti totali, di cui 36 conquistati nelle 26 partite con il serbo in panchina. L’anno successivo conclude la stagione al settimo posto e portando la Sampdoria a disputare i preliminari di Europa League a causa della rinuncia del Genoa, classificatosi sesto, per la mancanza della licenza UEFA.

Il 1° giugno, però, annuncia l’addio alla Sampdoria e, pochi giorni dopo, viene nominato nuovo tecnico del Milan nonostante avesse dichiarato, ai tempi del Catania, che non avrebbe mai allenato la compagine rossonera, avendo vestito da calciatore la maglia dell’Inter.

Identikit: Sinisa Mihajlovic

Presenze in A: 315 (54 con la Roma)

Reti in A: 38 (1 con la Roma)

Palmarès (da calciatore): 3 Campionati jugoslavi (1 Vojvodina, 1988/1989; 2 Stella Rossa, 1990/1991 – 1991/1992), 2 Campionato italiani (1 Lazio, 1999/2000; 1 Inter, 2005/2006), 4 Coppe Italia (2 Lazio, 1999/2000 – 2003/2004; 2 Inter, 2004/2005 – 2005/2006), 3 Supercoppe italiane (2 Lazio, 1998 – 2000; 1 Inter, 2005), 1 Coppa dei Campioni (Stella Rossa, 1990/1991), 1 Coppa Intercontinentale (Stella Rossa, 1991), 1 Coppa delle Coppe (Lazio, 1998/1999), 1 Supercoppa UEFA (Lazio, 1999).