ESCLUSIVA VG - Gino Mancini: "Roma-Torino e le lacrime per Totti. La famiglia fondamentale per lui, il pallonetto al Parma lo scatto migliore"

27.09.2016 15:19 di  Alessandro Carducci  Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA VG - Gino Mancini: "Roma-Torino e le lacrime per Totti. La famiglia fondamentale per lui, il pallonetto al Parma lo scatto migliore"

Siamo abituati ogni giorno a sentire diverse persone del mondo del calcio parlare di Francesco Totti: giocatori, ex giocatori, procuratori, dirigenti, familiari. Gino Mancini è uno dei più longevi fotografi dell'ambiente romano e, da bordocampo, ha visto intere generazioni di calciatori calcare il terreno dello stadio Olimpico. Ha visto, soprattutto, la crescita di un ragazzetto di Porta Metronia: “Ancora mi fa emozionare – le parole di Mancini a Vocegiallorossa.it quando l'anno scorso è entrato e ha deciso negli ultimi minuti la sfida contro il Torino mi sono scese la lacrime, lo ammetto. Mi si è appannata pure la macchina fotografica ma non potevo farci niente. C'è un rapporto di amicizia anche con la famiglia. Un rapporto molto discreto ma sono brave persone. Mi ricordo ancora quando il papà di Totti, Enzo, diceva a Francesco: Gioca meglio tuo fratello. La famiglia è stata fondamentale per lui e lui farebbe tutto per loro”.

LO SCATTO PIÙ BELLO - “Ce ne sono tanti, mica facile scegliere. Probabilmente il pallonetto che fece contro il Parma, nel 1998. In porta c'era un giovanissimo Buffon. Oppure il fantastico gol contro la Sampdoria, realizzato proprio con la gamba sinistra, pochi mesi dopo il terribile infortunio del 2006. Ecco, uno scatto che non avrei mai e poi mai voluto fare è proprio quello relativo all'infortunio contro l'Empoli. Lo scatto più buffo, probabilmente, l'ho fatto in ritiro parecchi anni fa. Totti era ancora un giovanotto e l'ho beccato a torso nudo. All'epoca il medico sociale, Ernesto Alicicco, gli diceva sempre: Copriti, sennò ti ammali, sei proprio un macello.
Una volta però sono stato io a chiedergli una foto: France' ti ho fatto 200.000 foto ma neanche una insieme, e ci siamo fatti un selfie allo stadio.
Gli piace molto scherzare ma in fondo è un timidone, lo è sempre stato. Tutti i suoi compagni lo hanno sempre rispettato, ha un passo in più, si vedeva da subito. Lui sa già dove arriva la palla e, soprattutto, sa già cosa fare, dove lanciare. Noi fotografi siamo pronti a scattare ancora prima che lui riceva il pallone perché puoi stare tranquillo che lui inventerà qualcosa, farà una giocata che nessuno si aspetta”.

RICORDI – “Nei ritiri di tanti anni fa, era normale vedere in giro qualche giocatore. Poi questa abitudine si è cominciata a perdere e Totti qualche volta usciva con un giubotto leggero, con il cappuccio, ma qualcuno lo riusciva comunque a riconoscere. Una decina di anni fa sono andato invece in avanscoperta a fare qualche scatto a Riscone di Brunico, dove la Roma avrebbe effettuato il ritiro. Sono finito così in un rifugio dove si mangiava molto bene. Successivamente ci sono andato anche con il papà di Totti, Enzo, e poi si è unito qualche giocatore, tra cui Mexes, Cassetti, Menez e Perrotta. C'è da dire che, mentre qualcuno mangiava con molto gusto, Totti non sgarrava mai. Mai. Mangiava un po' di carne, senza nemmeno il pane, bevendo solo acqua. È anche questo il segreto, il motivo per cui è arrivato a 40 anni così in forma.
In un'altra occasione alcuni giocatori si sono incontrati in un rifugio sempre in ritiro, per cena. C'era una signora che stava uscendo dal locale e stava al telefono. Appena ha visto Francesco Totti entrare, per poco non le prendeva un colpo. Stava per cadere per terra, le hanno dato un bicchiere d'acqua per farla riprendere. Non ho mai visto una cosa simile.
Un giorno speciale è stato il matrimonio di Totti: è stato molto emozionante ma anche molto divertente vedere molti tra noi fotografi cercare uno spiraglio per fare una foto, una postazione particolare. Si cercavano i posti migliori nei palazzi circostanti, è stata una giornata particolare”.