Cagliari – Roma 1976: 1-5, la Roma dilaga in Sardegna. Per il Cagliari si chiude un'epoca irripetibile

28.08.2016 10:00 di  Massimiliano Spalluto   vedi letture
Cagliari – Roma 1976: 1-5, la Roma dilaga in Sardegna. Per il Cagliari si chiude un'epoca irripetibile
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© foto di Antonello Sammarco/Image Sport

Cinque reti al Sant'Elia per la Roma, corrispondente alla metà di quanto realizzato nell'arco di tutto il girone d'andata. Un magro bottino di appena dieci reti in quindici gare prima della sfida in terra sarda, primo turno del girone di ritorno.

Il terzo posto dell'annata precedente spingeva ad un certo ottimismo il popolo giallorosso, l'obiettivo era una conferma di quanto era stato evidenziato nel corso della stagione 1974 - '75. La realtà, però, sarà diversa. La squadra di Nils Liedholm, al terzo anno del suo primo ciclo in giallorosso, ottiene solo un grigio decimo posto finale. Riaffacciatasi in Europa, non va oltre il terzo turno di Coppa UEFA. Elimina nell'ordine, con qualche apprensione, i bulgari del Dunav Ruse (2-0 a Roma e 0-1 in Bulgaria), gli svedesi dell'Oster di Vaxjo (sconfitta in Scandinavia 0-1 e rimonta a Roma 2-0) per poi essere eliminata negli ottavi dai belgi del Bruges (doppio 0-1). L'Europa mancava dalla sfortunata semifinale di Coppa delle Coppe dell'aprile 1970, disputata contro i polacchi del Gornik Zabrze. In quell'occasione la Roma uscì dopo la gara di spareggio di Strasburgo persa alla monetina.

Il match contro i sardi si accende con un gol dell'esordiente in prima squadra Walter Casaroli, appena diciottenne. Segue una doppietta di Carlo Petrini e le marcature di Stefano Pellegrini e Piergiorgio Negrisolo. Per i padroni di casa la segnatura del momentaneo 1-2 con il rigore trasformato da un altro diciottenne, di sicuro avvenire: Pietro Paolo Virdis. L'affermazione contro gli isolani resta l'unico exploit romanista del 1975 – '76.

Per il Cagliari, ora, l'abisso della serie B è sempre più vicino. Sembra trascorso un secolo dalla conquista dell'unico tricolore per la Sardegna, nel 1970. Della formazione spettacolare allenata dal “Filosofo” Manlio Scopigno sono ancora presenti Nené, Comunardo Niccolai e Mario Brugnera. L'infortunato “Rombo di Tuono” Gigi Riva, invece, sarà costretto al ritiro dall'attività agonistica di lì a pochi mesi. Il Cagliari concluderà il torneo all'ultimo posto. Il campionato se lo aggiudica il Torino di Gigi Radice e dei “Gemelli del gol” Ciccio Graziani e Paolino Pulici, che si cuce sul petto il settimo tricolore della sua storia.

Si giocava la sedicesima giornata della stagione 1975 – '76, era l'8 febbraio 1976.

 

LA GARA Il Cagliari in campo con: Copparoni, Quagliozzi, Lamagni, Gregori, Valeri, Niccolai, Marchesi, Butti, Viola, Brugnera, Virdis. Di fronte la Roma con: Conti, Morini, Rocca, Cordova, Santarini, Sandreani, Pellegrini, Negrisolo, Petrini, De Sisti, Casaroli. Arbitra l'incontro il signor Casarin di Milano. Prima mezz'ora in cui sono i padroni di casa a rendersi pericolosi con Virdis e Quagliozzi, ma è Gregori a sfiorare il punto centrando la traversa. La Roma controlla e punge al 33°. Rocca lancia Casaroli che è abile nel liberarsi del suo marcatore e nell'eludere l'intervento del portiere sardo. A porta sguarnita deposita in rete il vantaggio giallorosso. Il Cagliari colpito si butta in avanti, ma al 37° Gregori perde palla per opera di Cordova che lancia prontamente in profondità per Petrini. L'attaccante ospite entra in area e con una conclusione potente trafigge nuovamente la porta di Copparoni. La Roma va vicino al tris con Petrini che pareggia il conto dei legni colpiti. All'ultimo minuto della prima frazione la gara si riapre: Butti viene atterrato in area da Morini, rigore. S'incarica della trasformazione Virdis che non sbaglia, 1-2 e tutti negli spogliatoi. Tra i sardi entra Nené ed esce Gregori. Al 15° i rossoblu mancano il pareggio con Marchesi e, sulla ribattuta di Conti, è Virdis a fallire la più facile delle occasioni. Trascorrono 4 minuti, è il 19°. Niccolai commette fallo su Casaroli, punizione. De Sisti appoggia a Petrini che, di potenza, non dà scampo a Copparoni, 3-1 per la Roma e partita virtualmente conclusa. Al 25° un traversone di Rocca trova pronto Pellegrini in area per il tocco al volo. La sfera colpisce la traversa, rimbalza oltre la linea e torna in campo, ma la terna arbitrale ha visto tutto, quarta rete della Roma. Capitolini padroni assoluti del campo, il Cagliari si è arreso. Dopo aver sprecato più volte arriva la cinquina romanista. Il gol lo mette a segno al 41° Negrisolo servito da Morini, 1-5 il risultato finale.