Il valore di Ndicka
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Nelle ultime settimane, la rivoluzione di De Rossi ha occupato, giustamente, il dibattito nell’ambiente romano. Si è parlato poco, però, di un ritorno in campo importante e un pochino sottovalutato. Evan Ndicka è tornato vittorioso dalla Coppa d’Africa e carico per il nuovo corso romanista, al contrario di quanto accaduto anni fa con Gervinho e Doumbia, riapparsi nella Capitale frastornati e dopo alcuni giorni di festeggiamenti dopo la vittoria nella competizione continentale africana.
LA CRESCITA - Ndicka, invece, è tornato carico e già mentalizzato per il nuovo corso firmato De Rossi. Contro la Fiorentina, è un peccato che si sia perso Ranieri in occasione del gol viola, perché poi è andato in crescendo, giocando un grande secondo tempo. È stato il calciatore a toccare più di tutti il pallone in campo (105 volte), il giocatore con più passaggi totali e quello ad aver fatto viaggiare la palla in verticale per più metri di tutti, pure più di Paredes. Il suo apporto in fase di costruzione è evidente, così come la sua pulizia e la sua efficacia negli interventi difensivi. È arrivato lo scorso anno a parametro zero e forse si dovrebbe valutare con più benevolenza il lavoro di Tiago Pinto. De Rossi può, così, contare su un reparto difensivo forte e numeroso, con tanti giocatori con caratteristiche diverse e intersecabili: Mancini, Llorente, Ndicka, il redivivo Smalling, il giovane Huijsen (buona la sua prova a Firenze). Tantissime soluzioni per il reparto forse più abbondante di tutta la rosa. Un mix di gioventù ed esperienza da miscelare con attenzione per continuare a formare e creare la sua Roma.