Eichberg: "Il Comune ha già tutelato le tribune, ma non sono state avviate le indagini di archeologia preventiva"

19.02.2017 09:24 di  Gabriele Chiocchio  Twitter:    vedi letture
Fonte: Il Messaggero
Eichberg: "Il Comune ha già tutelato le tribune, ma non sono state avviate le indagini di archeologia preventiva"
© foto di Alessandro Carducci

La Soprintendente Margherita Eichberg ha rilasciato un'intervista a Il Messaggero. «Nelle nostre analisi sono rientrate anche procedure che non sono state seguite in maniera impeccabile».

Scusi, soprintendente, a cosa si riferisce?
«Le indagini di archeologia preventiva: erano state chieste e non sono state avviate. Nell’archeologia preventiva le procedure prevedono che venga fatto un piano di indagini, approvato dalla Soprintendenza e poi eseguito. Un piano che normalmente precede i progetti e non che venga eseguito in corso d’opera. Insomma, ogni fase del progetto ha il suo livello di indagini».

Si prende una responsabilità non da poco in questa fase della vicenda. Sono sempre le Soprintendenze che si mettono di traverso?
«Vorrei ricordate che il Comune di Roma aveva già tutelato le tribune dell’Ippodromo nella cosiddetta Carta della qualità, l’appendice alle norme tecniche di attuazione del Piano Regolatore del 2008. La norma comunale, in sostanza, inserisce le Tribune di Tor di Valle, progettate da Julio Lafuente tra le architetture da tutelare e prevede almeno una ristrutturazione ma non la demolizione. Non a caso, con la delibera del 2014 che avrebbe previsto una deroga alla Carta della qualità, la Sovrintendenza capitolina aveva rilevato la non conformità alle norme tecniche di attuazione del Piano Regolatore».

Ma il parere negativo della Soprintendenza statale a questo punto è vincolante per il futuro del progetto dello stadio?
«Noi, come ministero, possiamo fare opposizione. Le spiego: il parere della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio viene ora filtrato dal rappresentante unico del Consiglio dei ministri, che accoglie i pareri degli altri soggetti statali che si esprimono sul progetto. In caso di un verdetto trasformato in un parere favorevole con prescrizioni, noi possiamo fare opposizione come ministero».

L’iter del vincolo sarà determinante. Qual è lo scenario che si prospetta e quali sono i tempi tecnici?
«Tecnicamente la società Eurnova ha ottanta giorni per esprimere osservazioni e presentare opposizioni, ma già da ora scattano le misure di salvaguardia per l’ippodromo, e entro 120 giorni dalla data di firma dell’avvio del procedimento, il vincolo dovrà essere prodotto».

Due settimane fa la sua Soprintendenza ha espresso il parere per la valutazione di impatto ambientale dello stadio, e negli ultimi cinque giorni ha firmato il parere complessivo e l’iter per il vincolo. Insomma, il progetto di Tor di Valle è stato impegnativo.
«Lo ammetto: per questa procedura, il nostro ufficio si è speso senza risparmiare fatica. Cinque funzionari si sono dedicati a questa complessa istruttoria fin da settembre, da quando c’è stata avviata la conferenza dei servizi, sempre in accordo con la Direzione generale Archeologia Belle Arti e Paesaggio del ministero».

Il nuovo decreto di riforma dei Beni culturali ha di fatto soppresso la sua Soprintendenza, per accorparla con la Soprintendenza per l’area centrale di Roma guidata da Francesco Prosperetti. Il vincolo rischia di essere delegittimato?
«Noi lo abbiamo avviato, e lo potremmo concludere sempre noi se la Soprintendenza vivrà arrivando almeno a superare gli 80 giorni previsti perché la società Eurnova possa produrre le sue osservazioni. Altrimenti l’iter sarà concluso dalla Soprintendenza di Prosperetti. Sarà comunque concluso perché la procedura è stata ampiamente condivisa con i comitati tecnici di settore».