Totti: "Nel 2000 avrei meritato il Pallone d'Oro. Ho scelto di restare a vita alla Roma"

28.03.2013 08:31 di Marco Rossi Mercanti   vedi letture
Fonte: La Gazzetta dello Sport - Cecchini
Totti: "Nel 2000 avrei meritato il Pallone d'Oro. Ho scelto di restare a vita alla Roma"
Vocegiallorossa.it
© foto di Federico Gaetano

In  occasione dei suoi vent'anni di Serie A (esordio in un Brescia-Roma del 28 marzo 1993), il capitano giallorosso Francesco Totti ha concesso una lunga intervista dove racconta la sua storia con la maglia della Roma. Eccone uno stralcio:

Totti, sono passati in fretta questi 20 anni?
"Sono volati, perché ho fatto tutto con passione. Quel sabato andò proprio così e la domenica non pensavo di entrare. Tant'è vero che quando Boskov si voltò per chiamarmi, pensavo parlasse a Muzzi. Fu lui a dirmi che il mister aveva scelto me".

Se avesse giocato sempre centravanti, quanti gol avrebbe già segnato?
"Almeno 300: avrei già superato Piola. Adesso spero di non avere problemi fisici e continuare così. Anche se fra un anno mi scade il contratto".

Lei vuole giocare fino a 40 anni. Il rinnovo, intanto annuale o biennale, sarà una formalità.
"Lo spero, la prossima settimana arriverà il presidente Pallotta a Roma e ne parleremo direttamente. Comunque mi fa piacere che la società mi stia mostrando fiducia", ha affermato a La Gazzetta dello Sport.

Quali sono invece i giocatori più forti che ha avuto da avversario e da compagno di squadra?
"Nel primo caso, solo uno: Messi. Il più forte avversario dico Ronaldo. Come compagni scelgo Batistuta e, come feeling in campo, Cassano".

Buffon ha scelto Conte come migliore allenatore che ha avuto, lei su chi punta?
"Lippi. Il carisma che trasmetteva lui nessuno lo aveva. Anche Capello però è stato un grande, così come Spalletti. Ancora ci sentiamo. Peccato che ancora mi dica che sono stato io a mandarlo via dalla Roma, invece era lui che voleva lo Zenit...".

Con quale allenatore le piacerebbe lavorare?
"Mourinho".

Nel 1997, con Carlos Bianchi in panchina, era vicino alla cessione alla Sampdoria?
"Sì, lui non sopportava i romani. Andando a Genova non sarei più tornato e adesso sarei lontano. Anche anni dopo, prima del penultimo rinnovo, avevo deciso di andare al Real Madrid. Poi il contratto e questioni di vita privata mi hanno spinto a restare qui. E non mi sono mai pentito".

Quando avrebbe meritato il Pallone d'oro?
"Nel 2000: se avessimo vinto l'Europeo avrei dovuto ottenerlo, anche perché avevo iniziato la stagione dello scudetto".

Nel 2001 vinse lo scudetto, avrebbe mai immaginato che 12 anni dopo sarebbe rimasto l'unico finora?
"No, avevamo uno squadrone, un bel gruppo e un grande allenatore. Ne avremmo potuti vincere almeno 2-3. Assomigliavamo all'Inter che ne ha vinti 4 di fila. Un paio li abbiamo buttati, ma penso che anche Calciopoli abbia avuto il suo peso".