Spalletti: "Totti? In casa ho 7-8 maglie sue, mio figlio mi ha chiesto perché ci avessi litigato. Se vorrà continuare a giocare, lo sosterrò"

21.02.2016 23:05 di  Marco Rossi Mercanti  Twitter:    vedi letture
Spalletti: "Totti? In casa ho 7-8 maglie sue, mio figlio mi ha chiesto perché ci avessi litigato. Se vorrà continuare a giocare, lo sosterrò"
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Spalletti a Premium Sport

"Analizzo sempre la prestazione e stasera è stata impeccabile, poteva sembrare facile ma dopo la Champions c'è sempre un calo nella testa dei giocatori. E invece hanno ricaricato le pile, hanno fatto giocate e gol importanti con un avversario allenato da Iachini e so qual è il suo valore. Totti? E' già passata la situazione, nelle intenzioni c'è la soluzione. Lui è stato a vedere la partita, negli spogliatoi e domani si allena. E' stato solo un momento di rabbia, reazione e malessere che si può capire perché sa di essere ancora un giocatore e vuole fare quello. Se lo fa il più grande campione del dopoguerra sembra qualcosa di eccezionale. Avrebbe giocato, non dico bugie in conferenza stampa. Con lui sarebbe un brutto esercizio... E' successo che in base a quanto venuto fuori dalle sue dichiarazioni si parlava solo di questo, il giorno prima li avevo pregati di mettere alle spalle la Champions e riordinare le idee per una gara che sembrava facile, è invece il contraccolpo di perdere certe partite c'è. Ho chiesto concentrazione, un aiuto. Poi viene fuori questa situazione che depista l'interesse della squadra, ci sono ruoli e devi avere a che fare con tutti e non un solo calciatore. Nella gestione di un gruppo si fa così, se fai qualcosa in più per uno lo devi fare per tutti, anche se lui è Totti. Dovevo mettere ordine in questa reazione a caldo di Totti. E' vero che biosgna avere rispetto del campione ma devo averlo per tutti. Sennò ognu convoca una conferenza quando vuole e dire quello che gli pare. Abbiamo iniziato male, poi qualcosa è venuto nella velocità ma il gol di dzeko ha avviato tutto. Era avvilito per il gol sbagliato, sono stati bravi. Poi abbiamo colpito un palo, anche se spesso non sfruttiamo bene i ribaltamenti di fronte. Ma ci sono state belle giocate, ho visto una buona Roma stasera. Obiettivo? Ogni volta in cui giochiamo dobbiamo provare a vincere, dobbiamo stare legati a quelle squadre che corrono fortissimo. Le altre fanno vedere che hanno benzina nobile nel motore".

Spalletti a Sky Sport

“Siamo partiti piano, eravamo un po' piatti nella testa, poi la situazione è peggiorata dopo quell'errore di Dzeko, poi dopo l'ha sbloccata e dentro quel gol c'è la qualità della sua fisicità. La squadra ha fatto vedere un buon spirito a livello di testa, dobbiamo ancora migliorare quando riconquistiamo palla, perché ancora non sappiamo bene come gestirla. Totti? Ho avvertito la società dopo che ho preso questa decisione, c'è stato grande dispiacere, non volevo ma il mio ruolo è questo, dobbiamo dare dei segnali alla squadra, la società mi ha chiamato perché la situazione non andava e devo stare attento a quello che faccio, forse era un po' nervoso e qualcosa ha detto. Se rispetti uno devi rispettare tutti, a me dispiace non voglio nessun duello con nessuno, sto bene solo se la Roma vince. Il rinnovo di Totti? Se vi ricordate, io già ho parlato di questo nella conferenza di presentazione, so che diventerà la cosa principale, io dissi che non voglio entrare in questa situazione, deve decidere lui, io gli ho messo a disposizione, quando ho parlato con Totti e Scala, qualsiasi ruolo. Vuoi essere come Giggs gli ho chiesto? Dietro la sua storia ci si può costruire tutto, lui può fare ogni ruolo, dentro questo ambiente ha un carisma unico, tutti seguiranno una traccia quando lo vorrà lui. Vuoi fare Nedved? Vuoi fare il calciatore? Io qualche debolezza l'ho avuta, in casa ho una parete con tante maglie, di Totti ho 7-8 maglie, mio figlio mi ha detto Babbo che fai litighi con Totti? Sono affranto, non voglio fare queste cose. Lui si è allenato spesso e bene ultimamente, ha contribuito ad alzare il livello dell'allenamento, il piede è sempre quello eh. La società sa che se Totti chiederà qualsiasi cosa, io sto dalla sua parte, io so quello che è Roma e la bellezza di questo ambiente, stasera chiamavano Totti i tifosi e hanno fatto bene per quello che ha fatto vedere, c'è assoluto rispetto per la sua storia. Ora però c'è da fare delle scelte, se continua così qualche partita la giocherà, stasera lo avrei messo dall'inizio e avrei visto quando durava, lo avrei messo dall'inizio, dal punto di vista della corsa dà meno di altro, dal punto di vista della qualità fa delle cose che fa solo lui, però non posso accettare che lui dica quelle cose. Noi abbiamo tanti giocatori in squadra, De Sanctis, Maicon, Salah, Keita, io devo mettere ordine perché sono stato chiamato per fare questo. Mi ha detto anche prima del match che voleva vedere la partita nel palchetto. Non abbiamo litigato, è partito qualche missile, gli ho detto che non sarebbe stato della partita per quello che aveva fatto e gli ho detto che era libero, è andato via ed è tornato alla partita, domani finirò di chiarire tutto questo e domani sarà regolarmente all'allenamento".

Spalletti a Rai Sport

Avevo il timore che la squadra subisse un contraccolpo psicologico dopo la sconfitta col Real Madrid. Siamo entrati in campo con poca determinazione e l'errore sotto porta di Dzeko ha fatto peggiorare le cose. Per fortuna lo stesso attaccante bosniaco è riuscito a segnare poco un gran gol che ha messo in discesa la partita. Come spiego l'esclusione di Totti? Avevo chiesto alla squadra di concentrarsi unicamente sulla partita col Palermo, poi ho letto le dichiarazioni di Totti su tutti i giornali e ho temuto che la gara di stasera potesse passare in secondo piano. Io devo allenare una squadra e rispettare tutti allo stesso modo. Totti non può essere speciale nonostante sia il capitano. Non accetto che un mio giocatore mi dica certe cose alla vigilia di una partita fondamentale e dopo un filotto di quattro vittorie. E' il calciatore più forte di tutti i tempi con la maglia della Roma, ma io ho l'obbligo di fare attenzione agli equilibri interni del mio spogliatoio. Ho chiesto a Totti di fare il mio Giggs o il mio Nedved e sedersi subito al mio fianco in panchina, ma se lui vuole fare ancora il calciatore deve pensare solo ad allenarsi bene per rientrare tra le mie scelte. Non a caso, ieri avevo detto che avrebbe giocato titolare stasera. Di chi è stata la scelta di allontanare Totti? La scelta è stata esclusivamente mia. Lui quelle cose le ha dette a me, quindi sono io che ho la responsabilità di rispondere alle sue azioni. Non sono mica un pazzo che arriva qui per fare confusione. Mi hanno chiamato per rimettere a posto la squadra, due o tre decisioni devo prenderle per il bene della mia Roma. Se penso che questa discussione sarà risolta presto? C'è poco da risolvere. Con Totti è tutto ok. Domani sarà ad allenarsi con noi come sempre. Cosa ho pensato quando ha sentito i fischi dei tifosi alla lettura del suo nome? Non mi interessa. Io vado in cerca delle vittorie della Roma, non degli applausi".

Spalletti a Radio Rai

“Che dire alla squadra? Gli si dice bravi perché era una partita delicata perché loro avevano in panchina un grande allenatore come Beppe Iachini che presto gli darà una nuova identità alla squadra. Oggi siamo stati perfetti e non abbiamo concesso niente facendo anche cose di qualità. Se mi aspettavo questo miglioramento veloce con cinque vittorie consecutive? Ci abbiamo messo un pochino, poi sono state cinque vittorie importanti che ti fanno stare li nel gruppo a due passi dal paradiso ma dobbiamo migliorare nei cali di pressione, nelle ripartenze per prendere campo in velocità. Invece non sappiamo quando dobbiamo gestire il pallone e ribaltare l’azione. Sviluppi sul caso Totti? Nessun caso, lui stava negli spogliatoi, ha visto la partita e poi domani viene ad allenarsi”.

Spalletti in conferenza stampa (a cura dell’inviato all’Olimpico Gabriele Chiocchio)

“Quanto ha pesato la vigilia? Tengo alle vittorie, ogni tanto qualche gesto che evidenzia quello che è l’attaccamento a quella situazione. Mi fa piacere vincere, vedere bambini che amano la Roma che festeggiano, vedere questi colori che sventolano. È stata una bella vittoria, importante perché dà seguito, c’era l’insidia Iachini, so quello che è il valore di questo allenatore nel trasferire alla sua squadra spirito battagliero. Abbiamo fatto delle buone giocate, dobbiamo migliorare su alcuni dettagli, quando vinci con un risultato così rotondo diventa difficile. Non pensavo che la squadra dovesse subire contraccolpi di quanto accaduto, è tutto alla luce del sole. Sono convinto che i giocatori ci siano rimasti male, però anche loro hanno allargato le braccia e hanno detto che  è giusto che sia andata così. Ci sono ruoli, interessi comuni, rispetti. Non vedo perché la squadra dovrebbe essere disturbata, altrimenti tutti potrebbero convocare una conferenza stampa. La tensione è su quello che è questa partita, oggi si è parlato d’altro. Un po’ di disturbo questa situazione lo crea, ma la cosa è evidente, facilmente valutabile. Non c’è bisogno di essere scienziati per dare ordine a quanto accaduto. Quello che viene fuori è un tentativo di disturbo, non lui ma quello che è venuto fuori. L’ho chiamato e gli ho detto che questa cosa qui non si può accettare, un paio di missili li ha tirati, come calcia la palla. Abbiamo vinto, lui secondo me ci ha ripensato. È venuto nello spogliatoio con la faccia di quello che voleva giocare, si allenerà, per me è tutto finito. Non sono venuto a rompere i cog…oni a nessuno. Proprio a nessuno. Voglio fare l’allenatore e voglio che la Roma abbia iò rispetto di chi ne parla. C’era gente che parla della Roma che mi fa rizzare i capelli, bisogna finirla con questa storia. Ci sono ruoli, doveri, principi, spirito, attenzione. I fischi? È giusto così, non è un problema. Ti ringrazio, ma non ti preoccupare. Usa questa energia per qualcos’altro. Se la Curva mi avrebbe fischiato? Non mi interessa, volevo partecipare ai cori per Totti. Ho goduto ai suoi gol. Ho due figli che tifano per la Roma, io non litigo con nessuno, in allenamento ho visto le bellezze dei suoi gol, ma se fa così reagisco. Si parla della partita, io lo rispetto, quando l’ho chiamato con Vito Scala gli ho chiesto cosa volesse fare, e che non gli avrei regalato nulla se avesse continuato a giocare. Voglio fare il mio lavoro nella sua totalità del pacchetto. Oggi l’avrei fatto giocare, si è allenato bene, se si fa girare le scatole il ragazzo arriva bello teso. Oggi avrebbe fatto una buona partita, negli ultimi giorni ha dato palloni come solo lui da fare, c’era il contesto per farlo giocare, vedevo quanto durava. Non dava come altri sulla corsa neanche 5, 6, 7 anni fa, ora ancora meno. Stiamo a scrivere i libri interi sui suoi infortuni e a 40 anni è sempre lì. Da qualche parte dovrà concedere e analizzo queste situazioni qui. Io non voglio essere quello che disturba la situazione di Totti a Roma. Non voglio disturbare nessuno, ho piacere se i miei calciatori guadagnano di più, più contenti sono e meglio sto. Sto dalla parte di Totti perché è giusto così, la gestione dell’allenatore è diversa dalla gestione del campione, non voglio che si venga a inzuppare qui dentro. È giusto che dia seguito a quello che gli pare. Io faccio l’allenatore e faccio quello che mi pare nel ruolo, lui mi dà una mano e si va avanti. Il rispetto? È una maglia con un numero? Io dico che gli son partiti un paio di missili, non mi ci sento molto in traiettoria, bisogna che mi scansi. Decisione su Dzeko a fine anno? Non ho chiaro se sono l’allenatore l’anno prossimo… non c’è certezze. Le valutazioni si fanno in fondo, si guarderà chi ha fatto bene il proprio lavoro. Di conseguenza si tira una riga. Sono i fatti a contare. Non so se sono l’allenatore della Roma a fine anno, se mi chiamano a parlare di Dzeko, se fosse così dovrò valutare. È uno che ha potenzialità, il secondo gol è bellissimo, nel primo fa vedere fisicità, ha forza, si è smarcato, si è inarcato. È tosto come giocatore, menomale che si è ripreso, dopo l’errore ha cominciato a guardare per terra. Anche se poi si vede che Diego con quella palla lì tira fuori il pennello, se gli si butta qualche palla di testa giusta… ieri in allenamento Totti gli ha dato 2-3 palloni ed è diventato un assieme devastante. Scuse di Totti? Non me ne frega niente, le mie difese le prendo da solo. Mi basta solo quello che è il rispetto dentro il gruppo, probabilmente gli sono partiti verso di me ma ha mancato di rispetto al gruppo. Si sta a parlare di delle cose che sono normali, come è normale che la gente inciti Totti. La gente esprimeva il sentimento e la riconoscenza verso questo calciatore. È giusto così e sempre sarà così. Se mi attendevo di essere a questo punto? La squadra è a un buon livello, sono partite che la Roma deve vincere. Se si guarda quanto fatto in precedenza, col Verona ad esempio, partite del genere non si sono vinte. Io sono dei vostri anche da prima. Abbiamo faticato anche nelle gare vinte, non che non le meritassimo ma abbiamo prestato il fianco, cosa che non deve accadere. È una cosa che deve avvenire, è tutto normale per una squadra del nostro livello, non abbiamo fatto nulla di eccezionale, ora dobbiamo andare un po’ più in là. Nei primi 20 minuti gestivano loro, si arrivava tardi, facevamo girare la palla lentamente, non c’era ritmo. Quando la squadra è andata meglio ci sono dei momenti che non si è capito se dobbiamo gestire o ribaltare, sono cose da migliorare, servono cose da attaccare per migliorarsi. Un ingresso anticipato di Totti col Real avrebbe provocato diversa reazione? Non lo so, l’ho fatto giocare poco ma per me giocava sull’1-0, il mio collaboratore è andato un paio di volte, lui se vuole è sempre pronto, si vede che era già contrariato. Quali sono le dichiarazioni che hanno scatenato il caos? Ho detto due per dire, è una. Tipo quella che non gli dico le cose in faccia, non mi trovo bene a sentirmela addossare. in 22-23 anni che faccio questo lavoro, per quattro volte sono stato 5 anni in una società e se ci stai racconti storie, non barzellette e ti tocca mandare via 5, 6, 7 calciatori importanti, che ti vanno a scadenza. Non è facile stare dentro lo spogliatoio, serve sempre essere sempre veri, se sei falso se ne accorgono. Secondo me qualche cosa di vero l’ho detta".

Spalletti a Roma TV

"Prestazione senza pecche. Non abbiamo concesso il fianco. Strootman? Belle sensazioni a chiamarlo quando la squadra ha preparato il suo ingresso. Ancor meglio quando ha toccato palla. Rosa importante? La condizione mentale è salita. Dobbiamo saper gestire i giocatori, Perotti è uno di questi. Quando parlo di palle da servire a Dzeko, l’assist di Perotti ne è un esempio. Totti? Non voglio litigare con nessuno, tanto meno con lui. Io sono venuto qui per fare l’allenatore. I cambi? Qualche cosa devi cambiare perché qualcuno è ancora stanco, contro il Real Madrid abbiamo usato tante energie mentali, c'è il rischio che ci sia un rilassamento dopo un match del genere. I tanti marcatori è il segno che si è avvolgenti quando si effettua la manovra, è meglio comunque sistemare qualche altra situazione. La squadra ha entusiasmo e deve riappropriarsi delle sue qualità cosicché possa venire fuori il risultato che è venuto fuori, anche grazie a prestazioni come quella di Salah”.