Spalletti: "Ce la prendiamo comoda ma poi lo paghi. I cambi? Facile criticare ora ma sono stati obbligati"

21.10.2016 06:00 di Danilo Magnani Twitter:    vedi letture
Spalletti: "Ce la prendiamo comoda ma poi lo paghi. I cambi? Facile criticare ora ma sono stati obbligati"
© foto di Vocegiallorossa.it

Spalletti a Sky Sport

"È una questione che succede così. Ce la prendiamo comoda, facciamo un metro di meno e quando trovi avversari che si giocano la vita lo paghi. Salto di qualità? Io dico che stasera non abbiamo fatto una brutta partita, l'abbiamo condotta bene, si poteva sfruttare qualche situazione di più. La partita l'abbiamo fatta, poi quando è tranquilla si diventa faciloni e si fa un metro di meno. Se ci piace fare così c'è da alzarsi sui pedali e lavorare. Poca maturità nella gestione? Può essere, nel senso che noi quando facciamo qualcosa di buono subito ci si prende questa posizione comoda, si pensa subito che la partita dopo può essere la conseguenza di quella precedente. Fino al 3-1 abbiamo fatto bene, poi non siamo stati cattivi a portare in fondo altre azioni perché sembrava chiusa. Questa volta ho fatto i cambi giusti, alzo la squadra, provo a vincerla ancora di più. Tornando indietro avrei fatto la stessa cosa perché era quella giusta. Poi è arrivato il pareggio e ora si complica la vita. Abbiamo pressato, non sempre, ma l'abbiamo fatto. Poi c'è qualcuno non al meglio della condizione, abbiamo molti infortunati, però è vero in casa contro un avversario così si può mantenere una pressione costante sul difensore avversario. Non abbiamo subito l'Austria, hanno giocato poco, loro puntano sempre a chiudere velocemente l'azione. Poi sui gol ci sono stati diversi errori che loro hanno sfruttato bene. I cambi sono stati letti dalla squadra "come è finita la partita"? Ora è facile criticare, ma non sempre si ha ragione. El Sharaawy mi ha chiesto la sostituzione, Florenzi lo stesso, Iturbe lo levo e metto uno più difensivo sulla fascia sinistra. Per cui mi dispiace ma non è stato così. Sono state obbligate e richieste dai giocatori. Il risultato dell'Astra Giurgiu? Con il culo si fa poca strada. Forse potevo far entrare Strootman ma ha ancora fastidio, perché rischiarlo? Gerson? Leonardo mi può dare una mano. (Da mezz'ala in Italia fa fatica dice Leonardo, ndr). Fa fatica quindi i 10 metri più indietro gli hanno fatto bene. Ma anche oggi è stato lento nella gestione e in alcune scelte. Deve crescere, è un ragazzo, ha buon piede ma deve crescere".

Spalletti a Roma TV

“Cosa è successo? Ero dispiaciuto quando abbiamo preso il 3-3 perché la partita era quasi in sicurezza. Mi sembrava che la squadra stesse giocando bene. Poi alla fine è successo tutto in pochi minuti. A volte succede di fare un metro di meno e questo è un atteggiamento che non bisogna avere perché gli altri sono attaccati al centimetro. Ce la siamo presa comoda in alcune occasioni. Se può essere una lezione? Noi di lezioni ne abbiamo già prese. Però poi mi dispiace per i giocatori perché erano tutti con la testa bassa negli spogliatoi. Ora dobbiamo giocare 90’ sul loro campo e si ribalta tutto. Se la Roma ha fatto prevalere la propria capacità tattica. Sì ma non sempre siamo andati a pressarli. Sulla palla persa loro sono maestri perché riconoscono il lanciare subito dietro il centrale e di andarsene in velocità, oppure la giocano subito per gli attaccanti. Mai il loro secondo attaccante viene indietro per giocarla. L’hanno fatto abbastanza bene ma noi siamo stati pronti spesso. Da ultimo però abbiamo fatto quel metro di meno. Sulla punizione non abbiamo accompagnato e abbiamo preso gol. Ora bisogna pedalare. Se è possibile che nel momento dei cambi la squadra non sia stata capace di leggere le situazioni? Può darsi, si può dire tutto e leggerla come uno vuole. I primi due cambi sono stati obbligati. Poi la terza l’ho scelta e ho messo Salah e Dzeko nel momento che ritenevo giusto. Dzeko era importante per le palle inattive, Salah doveva dare gli strappi, Nainggolan va a giocare a sinistra perché loro lì stavano andando forte e infatti il secondo gol lo abbiamo preso da lì. Tornassi indietro rifarei le stesse cose. Il terzo gol? Ognuno può dargli il taglio che vuole. Mi dispiace perché li ho visti allenarsi bene in settimana. Ieri hanno dato seguito al modo di allenarsi. Purtroppo siamo partiti un metro in ritardo e ogni tanto ci succede. L’attenzione è la causa. Si può prendere gol lo stesso ma si deve scappare insieme. Non sarò ancora riuscito a fargli capire questa situazione. Bisogna lavorarci”.

Spalletti in conferenza stampa (a cura dell’inviato all’Olimpico Gabriele Chiocchio)

“Ieri ho detto di non tornare indietro, non ci siamo fermati perché la prestazione l’abbiamo fatta. Ce la siamo presa un po’ comoda in un paio di situazioni e si è pagata a caro prezzo. Però la prestazione l’abbiamo fatta, eravamo stati bravi a incanalare bene la partita, abbiamo mancato il chiuderla definitivamente, perché qualche possibilità c’era. Loro sono stati bravi, insistenti, caparbi, sono stati squadra che deve lottare per qualcosa che non gli ricapiterà più e questa è la differenza. Squadra non concentrata fino alla fine? È vero, c’è stato un calo di tensione, di attenzione, perché la reputi già finita la partita, o quantomeno difficile. Stavamo giocando anche un buon calcio, è successo così e siccome abbiamo già pagato altre volte, probabilmente non mi riesce di farli essere così determinati e cattivi. Bisogna tener presente le ripetitività per creare un clima più carico di impegno sempre, per avere più costanza e insistenza fino alla fine. Roma confusa con l’ingresso di Džeko? Se voi in tribuna non capite è un problema vostro, Radja al posto di Iturbe a sinistra, Totti trequartista, Džeko prima punta, Salah a destra. Secondo me è stato facile, a destra spingevamo forte, Iturbe doveva raddoppiare Jesus, El Shaarawy e Florenzi mi hanno chiesto la sostituzione. A quel punto lì non mi sembra ci creassero tanti problemi, Džeko mi alzava la squadra. Gli si gioca palla addosso e si scavallano i dieci minuti, ma se il risultato è questo le scelte sono sbagliate. Se si perde sono parte in causa. Poi ce la siamo presa comoda, visto che ci succede l’allenatore è importante, glielo devo far fare meglio in allenamento. Se ogni tanto ci si abbassa è colpa del clima, dell’andazzo, dell’attenzione o della mancata attenzione, della non insistenza fino a fine allenamento. Radja non farà quel ruolo, ma devo tenere conto di tutto, potevo mettere 10 minuti Strootman ma non sta ancora bene, in nazionale l’hanno massacrato, due partite senza farlo allenare, di noi non gliene frega nulla. Volevo dare un segnale alla squadra, se mettere Salah è un segnale di resa… ci vuole fantasia! È un segnale di voler fare ancora gol, ma non ci siamo riusciti. C’è da lavorare forte perché sono partite toste, prendere punti in trasferta contro queste squadre qui non è facile. Dopo il secondo gol siamo rimasti male perché eravamo tornati in partita, speravo desse la svegliata che serviva, invece è più difficile. Bisogna andare forte. Iturbe? L’ho tolto perché ho messo altre punte fresche, ho messo uno più difensivo dalla sua parte. Ma ha fatto la sua partita, è stato un cambio tattico. Gerson? Ha fatto una buona partita, è stato continuo, diligente, quando Paredes usciva lui si schiacciava davanti ai due centrali, hanno coperto bene. Ha giocato bene palla perché la palla la sa giocare. Secondo me ha fatto una buona prestazione, ogni tanto gli ci vuole tempo, si prende il tempo che ha a disposizione, se gioca la palla lui gli altri hanno meno tempo. Se giochi palla al quarto secondo su cinque a disposizione, l’altro ha un secondo solo perché l’avversario successivo si è avvicinato. Un po’ più di velocità non guasterebbe, sono cose che troverà giocando e se ne accorgerà giocando questo campionato o in Europa, però ha fatto una buona prestazione, sono cose che bisogna concedergli perché è giovane, deve imparare, deve batterci il naso”.