Ranieri: "Ho chiesto ai giocatori se il problema sono io. Mi hanno detto di no". Mexes: "Il problema siamo noi giocatori"

15.02.2011 12:43 di  Emanuele Melfi   vedi letture
Ranieri: "Ho chiesto ai giocatori se il problema sono io. Mi hanno detto di no". Mexes: "Il problema siamo noi giocatori"
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© foto di Alberto Fornasari

Claudio Ranieri e Philippe Mexes in conferenza stampa pre-partita in occasione di Roma-Shakhtar. Seguila in tempo reale su Vocegiallorossa.it.

Le parole di Claudio Raneri:

Pizarro non convocato.
Sarà a disposizione per la partita contro il Parma.

E' una partita come tante altre o la più difficile?  Si dice che sia la gara della verità per lei.
L'allenatore è come il marito, è l'ultimo a sapere le cose. Questi sono gossip romani fatti solo per amore della squadra. Mi aspetto una partita molto bella, ricominciamo contro un'ottima squadra. Lucescu lo conosco bene, è con molto piacere che lo rivedo domani. Lo Shakhtar è una signora squadra. Chi ha detto che questa era una buona urna si ricrederà.

Lei ha ancora entusiasmo?
Io ce l'ho perché me lo danno i giocatori. Se vogliamo fare gossip facciamo gossip. Ho chiesto ai giocatori che se il problema ero io sarei andato via, mi hanno detto di no. Vogliamo lottare e fare bene e lotteremo fino alla fine.

La Champions arriva nel momento giusto per ritrovare gli stimoli?
Gli stimoli non sono mai andato via, certo la battuta d’arresto subita dal Napoli è stata sentita, ma basta riconoscere la supremazia di una squadra. Ora ripartiamo.

Ieri il presidente ha incontrato i giocatori e non te. Che ne pensi in merito?
Il presidente si fida di me, non ha ritenuto opportuno dovermi parlare. E’ stata una bella cosa quella di venire a Trigoria per parlare con i rappresentanti della squadra.

Il turnover è un problema?
Mi sono trovato con giocatori che non hanno mai accettato il turnover, poi hanno cambiato squadra e hanno fatto turnover anche nelle altre squadre, sopportando meglio il fatto di non essere sempre titolari. Il turnover va digerito, le grandi squadre ne hanno necessità. Ad esempio Mexes grazie al turnover è tornato il giocatore che conoscevamo, lui ha digerito bene il turnover, altri no. Se non avete fiducia in me ditemelo subito, perché è una stagione delicatissima; l’allenatore non è stato rinnovato, è normale che tutte queste questioni influiscono, ma vi pare che non influiscano? Noi non possiamo andare dietro a tutte queste cose, viene Montella, viene Tizio, viene Caio… non è un problema per me, io faccio il mio lavoro. Dobbiamo gestire al meglio il tutto.

La gerarchia dei portieri è immutata?
Domani vedrà chi gioca tra Lobont e Doni. No no scherzo, gioca Doni.

E’ disponibile ora Totti per giocare tutta la partita?
Certo, si è allenato con più continuità.

Julio Sergio, che problema ha?
Alla caviglia, recupererà presto.

Rosi, comportamento con il Napoli?
Inqualificabile, già l’ho detto. Ci penserà la società.

La situazione societaria può diventare un alibi?
No, assolutamente. Nel calcio c’è di tutto e c’è anche questo, ma noi dobbiamo andare avanti per la nostra strada.

Qual è l’obiettivo odierno della Roma?
Dobbiamo far punti, stop. E’ un campionato strano e l’ho sempre detto, a 80 punti si vince il campionato. Non mi piace illudere, siamo dietro a tante squadre, ma non vogliamo mollare, non è nel mio e nel nostro carattere.
 

 

Le parole di Philippe Mexes:

Perrotta dopo la gara ha parlato di aver perso l'entusiasmo, la poca organizzazione di gioco. Che idea ti sei fatto?
Campionato difficile ma alla fine una partita giocata male. Con l'Inter non abbiamo fatto una brutta figura, con il Brescia è andata male ma abbiamo giocato bene. Dobbiamo pensare alla partita di domani per risolvere l'ultima partita di campionato. Va tutto bene nello spogliatoio, non abbiamo problemi, siamo la stessa squadra.

La difesa fa acqua da tutte le parti.
Quando vanno male le cose, la difesa è la base, se non prendiamo gol è più facile farlo. Dobbiamo rimediare a questo e cercare di prendere sempre meno.

Quali sono stati i temi trattati nell'incontro che hai avuto con la Sensi
Questa è una cosa che rimane tra me e lei. Ora c'è altro a cui pensare, c'è una stagione in corso, abbiamo parlato e non ci sono stati problemi. Ho tanti pensieri, vero, ma io penso ad giocare ed ad allenarmi e vediamo quello che accade. Con Ranieri è stato sempre quello il discorso: lui ci ha sempre detto che se era lui il problema sarebbe andato via senza problemi. Il problema siamo noi giocatori, siamo i primi colpevoli.

Sei uno della vecchia guardia. Come spieghi questi cali di tensione?
Se avessi avuto la soluzione sarebbe stato più facile. Capita spesso durante una stagione, a tutte le squadre, non so se è un problema di fiducia. Dobbiamo capire se siamo capaci di superare queste difficoltà, siamo bloccati. Non riusciamo a sbloccare la nostra forza e la nostra potenza, siamo una bella squadra lo abbiamo fatto vedere.

Stai aspettando l'insediamento dei nuovi proprietari per decidere se rimani?
C'è ancora tempo, ci sono cose più importanti. E' importante rinnovare, certo, ma rischio anche io. Devo pensare a tante cose, sono al settimo anno in giallorosso e sto bene qui, non sono bugiardo.

Ti sei pentito del finale di Roma-Brescia che ha portato alla tua squalifica.
Certo, ma è stato un battibecco e non pensavo avrebbe portato ad una squalifica così. Non possiamo tornare indietro, è sempre stato un mio difetto. Ho saltato due partite importanti ma un giocatore non cambia una squadra.

Secondo te la Roma sta facendo una stagione ai suoi livelli?
Mancano ancora tante partite e i calcoli si fanno alla fine. E' un periodo 'no' ma non stiamo facendo male. Speriamo di poter risolvere questo periodo il prima possibile.

Influenzerà, al momento della scelta, il fatto che ti trovi bene a Roma?
E' da sette anni che sono a Roma, ma voglio parlare della partita contro la Shakhtar. La mia carriera è qua, sette anni sono tanti.