Keita: "Con Spalletti è cambiata la mentalità. Real Madrid? Difficile, non impossibile". VIDEO!

15.02.2016 14:28 di  Luca d'Alessandro  Twitter:    vedi letture
Fonte: Roma Radio, Youtube Roma Radio
Keita: "Con Spalletti è cambiata la mentalità. Real Madrid? Difficile, non impossibile". VIDEO!
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© foto di Antonello Sammarco/Image Sport

Seydou Keita è intervenuto ai microfoni di Roma Radio per parlare della sfida di Champions League contro il Real Madrid:

Che momento vive la squadra?
"Un momento positivo per la società, la squadra e i tifosi. Quando una squadra vince, nel calcio è la cosa più importante".

Sprito nuovo?
"Il cambio dell'allenatore ha cambiato la mentalità. Quando avviene un cambio è perché le cose vanno male e questo ha cambiato le cose. La testa, la fiducia è cambiata e al momento le cose vanno bene con 4 vittorie consecutive. La squadra sta migliorando un po' alla volta, ma stiamo sulla strada giusta",.

Cosa è cambiato per te in campo?
"Penso che io e De Rossi giochiamo un calcio un po' diverso dagli altri. Il mister chiede la stessa cosa a me a Daniele o a Vainqueur quando giochiamo davanti alla difesa. Poi le caratteristiche di ogni singolo calciatore devono essere messe a disposizione della squadra".

Roma-Real Madrid?
"Quando stavo a Barcellona era una partita importante, come il derby contro la Lazio. Ho dei ricordi di sfide con il Valencia e il Siviglia e per fortuna sono andate bene".

Come affrontare il Real?
"Avere fiducia nei propri mezzi e poi la preparazione del match da parte del mister. Lui studierà il modo migliore per vincere la partita che è difficile, ma non impossibile".

Calcio africano?
"Nella mia carriera ho mantenuto buone relazioni in tutti i club in cui ho militato. Mi piacerebbe in futuro di mettermi a disposizione verso i giovani calciatori e aiutare il prossimo. In fin dei conti la carriera di un calciatore dura 10 anni tranne pochi esempi, vedi Totti. Prima di tutto viene la persona per me due elementi importanti sono l'umiltà e il rispetto".

Quanto è importante per te la religione?
"La religione è una strada che ti fa capire che non sei nulla. Conta l'umiltà e il rispetto, quando ci sono questi che tu sia cristiano o musulmano è lo stesso".

Con Salah condividete questo sentimento religioso?
"La religione è una cosa personale, è una cosa che hai dentro il cuore. Devi rispettare le altri e fare la cosa giusta".

Tempo fa dicesti che quando le cose non vanno bene i fischi dei tifosi non aiutano in campo:
"Sono una persona che rispetta molto. Non ho mai creato un problema, ho sofferto molto nella mia vita per stare qui. Non ho mai mancato di rispetto a nessuno, ma sono un calciatore d'esperienza: quando le cose vanno male forse è colpa dei calciatori e quando i tifosi fischiano non aiuta, è impossibile mancare di rispetto ai tifosi perché la Roma mi paga per giocare, loro pagano per vederci. Sono una persona che quando dice una cosa non vuole ripetersi perché prima di parlare rifletto su cosa dire e non è bello che un concetto venga trasformato e vada a far male a un'altra persona. Ieri ho visto che Totti e De Rossi hanno fatto dichiarazioni di amore alla Roma per San Valentino, non sarebbe la stessa cosa visto loro sono qui da venti anni, ma il mio rispetto per la Roma e i tifosi è lo stesso".

Cosa farai da grande?
"Non voglio fare l'allenatore al momento. Il calcio è duro, voglio stare prima con la mia famiglia e poi aiutare, poter dare la chance che ho avuto io agli altri. Quando ti rendi conto che per te è tutto facile, quando per gli altri è difficile mangiare..."