De Rossi: "Stupito dalla serenità con cui Pellegrini porta la fascia di capitano. Con i Friedkin c'è un contatto frequente"

18.03.2024 08:02 di  Marco Campanella  Twitter:    vedi letture
De Rossi: "Stupito dalla serenità con cui Pellegrini porta la fascia di capitano. Con i Friedkin c'è un contatto frequente"
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Al termine di Roma-Sassuolo, ha parlato Daniele De Rossi

Daniele De Rossi a DAZN

Quanto era importante questa vittoria?
"Fondamentale vincerle tutte, abbiamo iniziato questa rincorsa e non tutti ci credevano come lo facevamo noi. Quando vinci tante gare qualcuna la vinci anche passeggiando e altre fai più fatica. Sono stati bravi loro oggi, meno brillanti noi e più statici dopo il primo possesso palla. Per la Roma non è la prima volta che le vinci grazie alle giocate dei propri campioni”.

Pellegrini cosa è per De Rossi?
“Non mi posso lamentare in questi due mesi, ha segnato praticamente in tutte le partite. Pellegrini è il capitano della Roma e non è facile fare il capitano a Roma, Roma ti porta mugugni, rotture di scatole quando le cose non vanno bene, sei il primo a essere bersagliato e io ci sono passato. La gente ora mi ama qui, mi regala striscioni ma ci sono stati momenti difficili in cui andavo sotto l'occhio del ciclone. Lui porta questa fascia con una serenità che mi ha stupito, l’ho lasciato che era giovane e ora ho trovato un capitano e non è facile. Non basta portare la fascia per essere capitano. Lui è positivo e professionale, è fortissimo, una mezzala che hanno in pochi e sono contento anche che va in Nazionale perché quello è il suo livello”.

La qualificazione in Champions League?
“Ho sempre detto che per parecchi fosse uno slogan andare in Champions. La Roma non ha una squadra nettamente più forte di tutti, ma una squadra che deve lottare per quel traguardo. Non è inferiore, a parte al Milan, Juve, Inter, alle altre con le quali ce la possiamo giocare. Abbiamo realtà che ci portano a pensare che il calcio non sono solo numeri, monte ingaggi e costo del cartellino, sennò il Bologna sarebbe decimo. Bisogna credere in noi stessi, se non lo facciamo noi poi è difficile fare punti”.

Quanto ti rende orgoglioso aver vinto una gara così di sofferenza? Questa squadra ha sempre più margine di miglioramento?
“Ho fatto parte di gruppi della Roma dove facevamo campionati bellissimi, record di punti e secondi posti, in queste galoppate c'erano anche queste partite. Le partite vincenti col gioco e altre con giocate dei singoli, la Roma ha i singoli. Il Sassuolo è una rosa con tanti giocatori forti, la classifica non rispecchia il loro valore in campo. Ci sono gare che vinci così, abbiamo avuto occasioni per chiuderla ed andata così, non vincerla sarebbe stata una mazzata prima della sosta”.

Si aspettava una situazione più difficile da gestire?
“Non è facilissimo, mi dicono tutti che non ho esperienza e così pensavo. Magari c’è bisogno di qualche capello bianco in più quando l’atmosfera è calda, invece sono stato fortunato a trovare questa opportunità di lavoro, non l’ho guadagnata con i risultati della stagioni passate. Sono stato fortunato a trovare una società e giocatori che si sono fidati di me e hanno creduto in me. Manca tantissimo ancora purtroppo o per fortuna, facciamo in tempo a fare meglio e a rovinare tutto se non siamo pronti in questi due mesi”.

Il ricordo più bello in questi due mesi?
“Non lo so, oggi ho ricevuto un coro, uno striscione, un abbraccio dai tifosi che già me ne hanno dati 1000. Ricevere tutto questo sotto un’altra veste non ti lascia indifferente, la prima partita è stata quella più emozionante forse, l’abbraccio negli spogliatoi con i giocatori e staff, anche quella con il Brighton in casa. Ce ne sono stati tanti, anche nella quotidianità: a Trigoria c’è una bella atmosfera”.

Daniele De Rossi in conferenza stampa (a cura dell'inviato all'Olimpico, Gabriele Chiocchio)

Pellegrini gioca a tutto campo. C’è una diversa gestione degli allenamenti?
“L’ultima volta qui mi avevi detto che Dybala ha una condizione atletica stratosferica, ho paura a rispondere (ride, ndr). Sembra un paragone con chi c’era prima, è un giocatore importante, quando non segna fa assist e fa tanta fase difensiva, non posso essere più contento per quello che fa in campo e nello spogliatoio, l’ho visto crescere e l’ho ritrovato come mio capitano, a oggi è perfetto”.

È la vittoria più importante della gestione?
“Era tanto importante, ne sono venute parecchie prima di questa, non è facile fare un filotto come questo. È importante perché nella mia carriera da calciatore ho fatto delle belle cavalcate, 11 vittorie consecutive, e non tutte le vinci giocando bene, ci stanno anche gli avversari. Il Sassuolo ha giocatori veramente forti, erano ben chiusi, ci aspettavano e sono ripartiti parecchie volte anche per colpa nostra. Una vittoria importante, meritata, che ci fa andare alla sosta con positività. Il pareggio sarebbe stata una mazzata".

Infortunati?
“Spina ha sentito indurirsi il muscolo, non sembrava disperato ma la prima sensazione non è quella definitiva. Su Dybala c’è un bollettino, dovrebbe rientrare abbastanza velocemente. Facendo gli scongiuri, dopo la sosta”.

Il sostituto di Dybala sembrava Baldanzi, stanchezza o scelta tecnica? Nel secondo tempo i giocatori tagliavano di più e arrivavano più palloni, è stato un tema?
“Baldanzi è uno dei più simili a Paulo, è stata una scelta tecnica perché Aouar sta facendo grandi miglioramenti non solo fisicamente ma anche su quello che gli chiedo. Tommaso ha fatto 90’ due giorni fa ed è uscito con un alluce gonfio, aver fatto giocare Houssem non c’entrava col primo tempo moscio. A fine primo tempo abbiamo parlato, sapevamo che avrebbero aspettato. Ho chiesto pazienza, ma a volte ne abbiamo avuta troppa, diventa un possesso palla troppo sterile, il compagno di chi ha il pallone deve andare, altrimenti dai tempo agli altri di chiudersi. Nell’intervallo ho detto ai ragazzi di perderla, ma di giocare, dribblare, cambiare passo. Poi c’è stata una giocata di un giocatore incredibile".

Su cosa può migliorare questa squadra?
“Su tutto, sul riconoscere la differenza tra le partite, tra possesso e costruzione, continuare a spingere sugli stessi tasti già toccati. Mi piace come i giocatori iniziano a riconoscersi, ma dobbiamo cercare di trasformare il possesso in qualcosa di fastidioso per gli avversari. Lavoreremo sull’aspetto atletico, recupereremo alcuni giocatori come Chris e Renato, quando fai buoni risultati dici che la sosta non ci voleva, ma stavolta ci dà una mano, ci fa rifiatare. Non ho un’esperienza decennale da allenatore, questo è un bel frullatore, un po’ perché la Serie A è di alto livello e un po’ perché per me questo è un posto diverso dagli altri. Ho una giocatori super disponibili e una società che mi ha sempre spalleggiato”.