De Rossi: "Ci sono cose del calcio in Italia e a Roma che non mi piacciono"

08.12.2010 23:27 di  Greta Faccani   vedi letture
De Rossi: "Ci sono cose del calcio in Italia e a Roma che non mi piacciono"
Vocegiallorossa.it
© foto di Alberto Fornasari

DE ROSSI A RADIO IES:

“Il nervosismo? Totti e Burdisso sono grandi uomini ed è tutto rientrato, sono cose che succedono, ne ho viste e ne vedrò ancora. Vorrei prendere Schalke 04 e Shakhtar, se prendi il Barcellona è già scritto. E’ mancato che fino all’ultimo non abbiamo lottato, abbiamo giocato bene ma all’ultimo abbiamo mollato, anche sapendo che il Bayern vinceva. L’obiettivo sono le prossime due partire. Il Bari è un’ottima squadra e ha una classifica che non merita. Non vincere domenica sarebbe problematico. Io sto benissimo, mi spiace fermarmi, giocherò di più a basket il 13. Incompatibilità tra me e Pizarro? Tante cose facevano sorridere, ora mi pesa un po’ e tante cose non mi piacciono del calcio a Roma e in Italia, poi ce ne sono un po’ che mi tengono legato qua. La prima è mia figlia, poi i tifosi e poi i compagni”.

DE ROSSI A RAI SPORT

Parliamo delle cose buone, una qualificazione mai in dubbio anche se avete mollato nel finale. Era importante però andare avanti
"Abbiamo fatto una grande rincorsa nel girone, le cose si erano messe male dopo sconfitta col Basilea. Per l´ennesima volta, in 5-6 anni, siamo tra le prime sedici d´Europa e non è poco. Dobbiamo migliorare, non è un periodo brillante per noi, si deve voler vincere fino ultimo secondo. Noi vogliamo farlo ma poi dobbiamo anche farlo vedere in campo".


Ci sono state discussioni tra Burdisso e Totti. Puoi farci una tua ricostruzione?

"Io stavo salutando i tifosi, scambiavo le maglie con loro. Penso fosse roba di campo comunque, sul gol preso nel finale. È successo anche me a Palermo con Marco Borriello. Succede, nonostante poi abbiano scritto pagine e pagine con virgolettati mai detti".


Sono momenti che sviluppano il dibattito o meglio tenere questi episodi all´interno dello spogliatoio?
"I confronti aiutano, ma se non succedono meglio. Se non si vedono pubblicamente è meglio ancora. A Roma si vive per il calcio 24 ore su 24 e qualcuno non vede l´ora adesso di parlarne di questo litigio. Sta a noi cercare di nascondere queste cose che succedono in ogni squadra".