Baldissoni: "La Roma deve diventare competitiva a livello internazionale. Pallotta non è di passaggio. Soros? Chi doveva vendere non ha voluto"

05.04.2012 19:27 di  Gabriele Chiocchio   vedi letture
Fonte: Sky Sport
Baldissoni: "La Roma deve diventare competitiva a livello internazionale. Pallotta non è di passaggio. Soros? Chi doveva vendere non ha voluto"
Vocegiallorossa.it
© foto di Alberto Fornasari

Il consigliere di amministrazione della Roma Mauro Baldissoni è stato intervistato da Sky Sport: “Come ho fatto a convincere gli americani? La valutazione fondamentale è stata la considerazione del marchio come quello meno sfruttato a livello mondiale, la stessa del Soros Found Management. Cosa impedì a Soros di acquistare la Roma? Legittimamente dopo una lunga trattativa chi doveva vendere ha deciso che non voleva più farlo. Pallotta socio forte? E’ un gruppo di investitori che ha dedicato le proprie risorse a seconda della disponibilità. Inizialmente DiBenedetto ha dedicato più tempo per la trattativa affinché andasse in porto, poi Pallotta avendo la possibilità con società che si occupano di iniziative simili ha recitato un ruolo di maggior coinvolgimento, inserendo dei manager da lui scelti per lo sviluppo del business della Roma. La particolarità di questa struttura che non prevede il presidente magnate consente una divisione di ruolo tra proprietario e management. La gestione della formazione della squadra e la selezione dei calciatori è demandata a Sabatini e Baldini, che sono tenuti a rappresentare la loro visione alla proprietà, che pone come unica condizione la sostenibilità finanziaria. Se gli americani hanno soldi per fare una grande Roma? Li spenderanno con giudizio. Pochi giorni fa parlavo con Pallotta di questo investimento, mi ha detto che lo considera un investimento da lasciare ai figli, ed essendo un padre responsabile vuole lasciare loro un asset forte. Sono pronti ad investire per giustificare il senso di tutto l’investimento e delle iniziative. Se la Roma non diventa competitiva a livello internazionale, l’obiettivo di lanciare il brand a livello mondiale, cosa che sta già avvenendo tramite l’accordo con la Disney, il tour USA già fissato e quello in Asia che vorremmo organizzare, non avrebbe senso. Una squadra che non vince non verrà riconosciuta a livello internazionale.

Investitori asiatici pronti? Quello che posso dire è che in occasione della ricapitalizzazione si sta valutando la possibilità di inserire investitori geograficamente strategici, che abbiano la possibilità di avere penetrazione in mercati asiatici o cinesi o che rafforzino la presenza in mercati come quello dei media. La ricerca di un investitore asiatico è considerato importante anche da Unicredit. La strana vicenda dei dossier? Quando mi chiamò Baldini per dirmi delle voci pensavo stesse scherzando. L’unico massone che conosco è il personaggio di Guzzanti che trovo geniale. Quando ho capito che non stava scherzando siamo corsi a denunciare alla magistratura che farà il suo lavoro. Se ho letto i fogli? Ci sarebbe da ridere, se non fosse argomento oggetto di indagine”.