Baldissoni: "Fiduciosi di aprire per il 2019. Il taglio delle torri non riguarda la Roma"

26.02.2017 09:44 di  Gabriele Chiocchio  Twitter:    vedi letture
Baldissoni: "Fiduciosi di aprire per il 2019. Il taglio delle torri non riguarda la Roma"
Vocegiallorossa.it
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Il direttore generale della Roma Mauro Baldissoni ha parlato ieri sera ai microfoni del TG1. Questo uno stralcio delle sue dichiarazioni: "Abbiamo fatto un grande sforzo per ridurre la volumetria complessiva, pur salvaguardando l'obiettivo di donare alla città infrastrutture in grado di rendere quell'area fruibile ai cittadini. Tempi? Anche inferiori ai 3 anni, quindi siamo fiduciosi, potendo partire il prima possibile, di riuscire ad aprire per il 2019, ma non al più tardi del 2020/2021. Devo dire che fino adesso la Regione in Conferenza dei Servizi si è comportata egregiamente, svolgendo un ottimo lavoro di coordinamento, siamo sicuri che continuerà a svolgerlo per rendere efficiente il procedimento anche con le modifiche apportate".

Il Messaggero riporta altre parole del dg giallorosso: "La mancata costruzione delle torri e la conseguente riduzione delle cubature non riguardano certamente la Roma. A noi non interessa la parte Business park, questa riguarda il costruttore. La sostenibilità dell'intero progetto e il resto delle opere pubbliche che fanno capo a Parnasi sono comunque bilanciate perché fanno parte di un calcolo algebrico. Mi spiego meglio. Scendono le cubature? Inevitabilmente calano i costi dell'investimento".

Facile ipotizzare quindi un taglio delle opere pubbliche: "No, non è detto. Non significa che ci sarà necessariamente un taglio delle opere pubbliche ma, nelle pieghe del progetto, alcuni soldi che inizialmente si pensava di dover utilizzare come contributo al costo della costruzione, non sarà più denaro che metterà direttamente Parnasi se non alla compensazione del calcolo algebrico del quale vi parlavo in precedenza. Le torri rappresentavano una scelta architettonica valida perché parliamo di un unicum dell'architettura contemporanea. Quindi chi ci rimette è la città, che si vedrà privata di qualcosa di molto particolare. Poi è chiaro che se vengono tolte le torri e al loro posto sorgono degli edifici più piccoli, riducendo le cubature, qualcosa dovrà essere riconsiderato anche nelle opere pubbliche. Doneremo comunque infrastrutture sufficienti a rendere quell'area, e non solo lo stadio, fruibile per i cittadini. Nonostante le modifiche siamo molto soddisfatti, l'importante era avere l'ok e siamo riusciti ad ottenerlo. Adesso il progetto andrà ripresentato anche alla Regione Lazio. Siamo sicuri che l'ente continuerà a comportarsi egregiamente come ha fatto sinora, rendendo efficiente la procedura anche con le modifiche apportate. Siamo fiduciosi che potremo aprire lo stadio non più tardi della stagione 2020-21".