AS Roma Match Program, Manfredini: "Il mio primo gol"

20.09.2014 12:22 di Gabriele Chiocchio Twitter:    vedi letture
Fonte: AS Roma Match Program
AS Roma Match Program, Manfredini: "Il mio primo gol"
Vocegiallorossa.it
© foto di Federico Gaetano

Pedro Waldemar Manfredini, giallorosso dal 1959 al 1965, ha rilasciato un'intervista per l'AS Roma Match Program.

«Segnavo in tutti i modi, di destro, di sinistro, di testa, brutti e belli, sporchi e puliti non faceva differenza. Per me l’importante era mettere la palla in rete”. Inequivocabili i suoi numeri: 6 stagioni in giallorosso, 164 presenze tra campionato e coppe, 104 gol. La prima marcatura della serie arrivò in Coppa Italia contro il Cagliari nel 1959 un giorno prima del suo ventiquattresimo compleanno».

Ce l’ha presente quel gol, quel primo gol, Manfredini?
«Eccome… Giocavamo su un terreno di terra battuta, vincemmo la partita 4-0 con un gol mio, uno di Da Costa, poi Zaglio e Pestrin. Ho ancora in mente l’azione: venni lanciato da un centrocampista e io mi involai verso la porta, scagliando un tiro forte verso il portiere avversario Bertola, che non riuscì a bloccare. Passammo il turno, ma poi uscimmo una settimana dopo perdendo sempre in casa con la Sampdoria. Non era una Roma fortissima, quella, tanto che a fine campionato arrivammo al nono posto”.

Come avvenne il suo trasferimento dal Racing alla Roma?
«Il presidente di allora della Roma era Anacleto Gianni. Lui aveva un ingegnere a Buenos Aires, di cui non ricordo il nome, che di tanto in tanto gli segnalava qualche giocatore argentino. Io ero nel Racing e avevo fatto un bel campionato. Così la Roma si interessò a me. Io, intanto, mi ero appena sposato ed ero pure tornato dalla luna di miele. Pochi minuti dopo che rientrai dal viaggio con mia moglie, squillò il mio telefono di casa. Era il presidente del Racing, che mi disse: “Guardi, Manfredini, siamo in riunione con la Roma per venderla. Lei andrebbe a giocare in Italia?”. E io: “Ma, aspettate un attimo, sono appena tornato dal viaggio di nozze. Richiamatemi tra un paio d’ore, devo parlare con mia moglie”. Convinsi mia moglie e partimmo….

Quando sbarcò nella Capitale venne immortalato da un fotografo e da lì nacque il soprannome “Piedone”.
«Questa è una storia che ormai conoscono tutti: fu Piero Brunetti di Momento Sera a scattare la foto mentre scendevo la scaletta dell’aereo. Non era come oggi, che i calciatori arrivano tranquilli e scortati, era tutto diverso. E così quando la fotografia arrivò in redazione, notarono questo piede ingrandito, anche se io porto un normale 42. Così mi chiamarono Piedone».

Ricordi dei suoi primi mesi romani?
«Non belli, dico la verità, soprattutto per mia moglie. Io il venerdì andavo quasi sempre in ritiro e lei restava da sola. Aveva provato a superare il problema portandosi la sorella, ma lei tornò presto in Argentina. Così furono mesi difficili, ma poi con il tempo si abituò e alla fine siamo rimasti a vivere qui a Roma, aprendoci pure un bar prima a Roma e poi a Ostia».

Sul campo, però, non ebbe difficoltà di ambientamento…
«Vero, cominciai subito a fare tanti gol. Dopo il primo campionato in giallorosso ne realizzai 16, nessun giocatore prima aveva fatto meglio di me venendo dal Sudamerica. Segnavo in tutti i modi, di destro, di sinistro, di testa, brutti e belli, sporchi e puliti non faceva differenza. Per me l’importante era mettere la palla in rete».

Esiste un Manfredini nel calcio di oggi?
«Di omonimi ce ne sono tanti… (ride, ndr) Comunque, è complicato fare paragoni. Non esistono centravanti simili. Io posso fare 10 nomi di 10 centravanti diversi e ognuno ha le sue caratteristiche».

A proposito di centravanti, Destro le piace?
«Sa fare gol, ed è un grande pregio. Non è a livello di un Altafini o di un Van Basten, ma vede la porta e sa metterla dentro come pochi nel campionato italiano. Lo scorso anno aveva una media realizzativa spaventosa».

Una pillola sul prossimo Roma-Cagliari?
«Ogni partita è complicata, ma la squadra di Garcia ha tutti i mezzi per vincere e fare una grande partita come già capitato in Champions League contro il CSKA Mosca».