Un secondo posto da difendere a ogni costo

16.04.2017 16:05 di Alessandro Carducci Twitter:    vedi letture
Fonte: L'editoriale di Alessandro Carducci
Un secondo posto da difendere a ogni costo

Nel sesto anniversario del passaggio della Roma agli americani arriva un brutto stop contro l'Atalanta, che mette a rischio il secondo posto oltre all'addio definitivo al sogno scudetto. Coloro che hanno esultato dopo la vittoria del Napoli della Lazio forse cambieranno idea dopo aver visto una classifica che vede gli azzurri a soli tre punti (due più lo scontro diretto a favore della Roma) di distacco. Il calendario dice che la squadra di Sarri deve ancora affrontare Sassuolo, Inter, Cagliari, Torino, Fiorentina e Sampdoria mentre la Roma giocherà contro Pescara, Lazio, Milan, Juventus, Chievo Verona e Genoa. Un percorso più agevole, quindi, per i campani ma Baldissoni ha ricordato di recente quanto sia importante la partecipazione alla Champions League per il bilancio della Roma. È di vitale importanza mantenere la posizione: poi si potrà discutere di Spalletti, dei rinnovi di Totti e De Rossi, dell'arrivo di Monchi ma tutto parte dal secondo posto che la Roma dovrà difendere a ogni costo. Ieri il nuovo Ad del Milan, Marco Fassone, ha ricordato che la partecipazione alla massima competizione europea garantisce almeno 50 milioni. Tanti, tantissimi per le casse della Roma.

I giocatori erano consapevoli dell'importanza della partita. De Rossi e Manolas, in particolare, hanno vissuto gli ultimi minuti del match come dei tifosi, scattando dalla panchina ogni volta che la Roma sembrava poter segnare e disperandosi nel vedere il pallone che non riusciva proprio a entrare. Edin Dzeko, nelle interviste a fine gara, è apparso molto nervoso, arrabbiato per la partita. Lui che di solito è calmo e tranquillo, si è presentato davanti ai microfoni visibilmente scosso. A Spalletti il compito di capire il motivo dello sciagurato primo tempo mentre i giocatori dovranno ripartire da quanto fatto nella ripresa: un gol e due legni colpiti, con Szczesny che ha fatto zero parate nei 90 minuti. Anche un po' di fortuna aiuterebbe.