Troppi rischi nel primo tempo, ma vincere non è mai sinonimo di mediocrità

20.02.2024 08:11 di  Marco Rossi Mercanti  Twitter:    vedi letture
Fonte: L'editoriale di Marco Rossi Mercanti
Troppi rischi nel primo tempo, ma vincere non è mai sinonimo di mediocrità
Vocegiallorossa.it

Nonostante un punteggio così rotondo come uno 0-3 in trasferta, non è stata una Roma particolarmente brillante quella dello “Stirpe”. Poco male perché se con il precedente allenatore l’obiettivo primario era vincere a prescindere dallo spettacolo, stesso discorso vale con De Rossi.

Anzi, proprio lui dopo il ko per 4-2 contro l’Inter aveva detto: “Accontentarci di perdere giocando bene è sinonimo di mediocrità”. I 12 punti conquistati nelle ultime cinque gare, di cui una contro la corazzata Inter, non sono un bottino mediocre. Alcuni potranno storcere il naso vedendo le squadre che la Roma ha battuto – in sequenza Hellas Verona, Salernitana, Cagliari e Frosinone – ma rispettare i pronostici non è mai scontato, a maggior ragione dopo un impegno europeo.

Per la prima volta da quando ha preso la Roma, De Rossi ha dovuto preparare due partite in pochi giorni e l’auspicio è che possa farlo il più a lungo possibile in questa stagione. Con il Frosinone, De Rossi ha dimostrato di avere fiducia nei suoi uomini cambiando diversi elementi rispetto a giovedì, rinunciando a Dybala per tutti i 90’, togliendo Lukaku all’intervallo, inserendo Pellegrini a inizio secondo tempo, modificando ¾ della difesa vista con il Feyenoord.

Forse rinunciare a un centrocampista sin dall’inizio non è stata una mossa azzeccata, con la Roma troppo sbilanciata che ha sofferto decisamente troppo e ha rischiato di passare in svantaggio più volte. Il destino, però, è strano e al primo tiro in porta i giallorossi sfondano con una strepitosa azione personale del vituperato Huijsen, fischiato da tutta Frosinone che ancora non gli ha perdonato il suo ripensamento nell’ultima finestra di mercato.

L’episodio cambia l’inerzia del match, la Roma va al riposo avanti e, all’intervallo, De Rossi ha la lucidità di togliere Huijsen ammonito e ridisegnare l’assetto tattico con Pellegrini per uno spento Lukaku. La ripresa va via con i giallorossi che non rischiano più nulla e chiudono il match con il minimo sforzo, con passerella finale per il redivivo Smalling.

C’è ancora qualcosa da rivedere, ma alla fine tutto è andato come da pronostico perché vincere resta l'unica cosa che conta e farlo non può mai considerarsi sinonimo di mediocrità. Anche dopo una partita non entusiasmante.