Stadio a 5 Stelle, Movimento del No

03.02.2017 08:40 di  Luca d'Alessandro  Twitter:    vedi letture
Fonte: L'editoriale di Luca d'Alessandro
Stadio a 5 Stelle, Movimento del No
Vocegiallorossa.it

Non bastavano la sconfitta contro la Sampdoria, le aspettative deluse nel calciomercato e le polemiche del calcio di rigore con cui Totti e compagni hanno raggiunto la Lazio in semifinale. Roma è una piazza caotica alla quale piace complicarsi sempre la vita. Il derby dello scorso 4 dicembre, risultato a parte (che poi è la cosa più importante), prima e dopo è stato logorante dal punto di vista ambientale, i prossimi 3 sono già iniziati. Ci voleva un altro scossone, tipicamente romano, per scuotere l'ambiente giallorosso. Se Totti ha evitato i supplementari ieri contro il Cesena, sul fronte nuovo Stadio della Roma, sono appena cominciati e con il botto: In data odierna, l’Amministrazione comunale di Roma Capitale ha consegnato alla Regione Lazio le valutazioni sul progetto dello ‘Stadio della Roma’. Il parere unico di Roma Capitale sul progetto definitivo dello Stadio della Roma è non favorevole. Non favorevole. Così come è stato per le Olimpiadi. No da parte del Movimento a uno Stadio a 5 Stelle. Un paradosso. Una questione politica. Ovvio.

Perché dopo poco è arrivata la nota da parte del Campidoglio: “Sul progetto definitivo dello stadio della Roma c'è la volontà ad andare avanti per analizzare il dossier. È stata chiesta proprio per questo motivo la proroga di trenta giorni della Conferenza dei servizi. Così in una nota il Campidoglio. Riserve sono state espresse sui livelli di sicurezza stradale, veicolare e pedonale nella consapevolezza che ci sono trenta giorni per intervenire. C'è una lista di temi da affrontare nel periodo di sospensione; ci sono tutti i margini per concludere positivamente la procedura”. No al progetto dei proponenti, ni perché ci sono delle trattative in corso, sì se si farà a modo nostro. Questo il succo. Continua a passare la politica del “siamo pronti a fare”, ma alla fine i fatti non avvengono. Inutile continuare a sottolineare i benefici di come la riqualificazione di un quadrante in degrado sia importante per la città prima di tutto, poi, di quanto sia di vitale importanza un impianto di proprietà per la Roma e per il movimento del calcio italiano in toto. Il problema è che dal lontano 27 dicembre 2014, data in cui è stato riconosciuto il pubblico interesse al progetto di Tor di Valle da parte dell'Assemblea Capitolina, si stia ancora analizzando il dossier. Il problema è che si sia aspettato gli ultimissimi giorni dell'ultimo atto burocratico per l'approvazione definitiva del progetto, la Conferenza dei Servizi, per mandare la palla in corner. Tre anni di iter burocratici, risolvibili in 30 giorni di supplementari? Le volontà di chiudere sono positive, a parole, la città aspetta ancora il coraggio di fare i fatti.