Roma, segui l’esempio Italia per battere la Juve

Nato a Roma il 26/03/1986, è vicedirettore di Vocegiallorossa.it, AS Roma Scout per Perform Group. Conduttore VGRadio (TMW Radio), in precedenza conduttore "Diario di bodocampo" (Radio Incontro 105.8)
29.06.2016 07:38 di  Luca d'Alessandro  Twitter:    vedi letture
Fonte: L'editoriale di Luca d'Alessandro
Roma, segui l’esempio Italia per battere la Juve

Di solito, ogni kermesse estiva per nazionali porta con sé, oltre a quel fascino particolare (specie se si tratta dei Mondiali), molti giocatori che sfruttano la competizione per salire alla ribalta e trovare collocazione nei più importanti club in vista della stagione successiva. In ottica romanista, ciò che serve acquisire dall’esperienza di Euro2016 non sono i tanti talenti giovani emergenti o i big stranieri, non serve neanche scomodarsi troppo, basta guardare in casa propria, imparare dall’Italia. Alla vigilia della partenza della stagione 2016/17, la Roma si ritrova un po’ come si trovava l’Italia di Conte prima di volare in Francia: una squadra inferiore rispetto alle favorite con un ambiente demotivato. Spagna, Germania, Francia, Belgio le big d’Europa, in Serie A bisogna colmare il gap dal Napoli, ma soprattutto dalla Juventus. Meno squadre davanti ai nastri di partenza rispetto all’Italia, ma più difficile, per la storia e il prestigio a livello nazionale della vecchia signora, l’impegno per Spalletti and co. A rendere ardua  ulteriormente, l’impresa sono i veri e propri colpi messi a segno dalla squadra torinese: Pjanic (tolto proprio alla Roma) e quel Dani Alves metro di paragone per chiunque intraprenda la carriera di terzino destro.

Senza scomodare l’Islanda che, al tempo della geyser sound, ha scritto la pagina calcistica più bella dell’estate, l’Italia sta dimostrando come anche se sulla carta, per valori assoluti, si è inferiori, grazie all’organizzazione, la disponibilità da parte dei calciatori al sacrificio, a un’ottima fase difensiva, a un gruppo ben compatto e alla voglia di non essere inferiori a nessuno, si possono ribaltare i pronostici. Concetti che Spalletti ha già iniziato a inculcare nei suoi col suo The Roma Way; stavolta la via da seguire è quella intrapresa dagli azzurri in Francia. Dovranno essere bravi Florenzi, De Rossi ed El Shaarawy a portare quanto appreso nella spedizione europea e trasmettere quella carica positiva ai loro futuri compagni di squadra. In attesa dei colpi estivi di Sabatini, la Roma (difesa a parte) ha una base, qualitativamente parlando, superiore alla nazionale di Conte, perché De Rossi, Nainggolan, Strootman non sono Thiago Motta, Parolo, Giaccherini o Salah, Perotti e lo stesso Dzeko sono di una categoria superiore a i vari Eder, Zaza, Immobile e Pellè. La differenza la fa la voglia che gli uomini di Conte mettono in campo, che li fa andare oltre le proprie potenzialità: Parolo diventa un centrocampista box-to-box, Giaccherini metta il suffisso inho, Eder (panchinaro  nell’Inter) è un furetto tra i difensori avversari, Pellè immarcabile da Pique e Sergio Ramos e De Rossi scherza Iniesta con un tunnel nella propria metà campo. In un mercato dove per ora la Roma ha ceduto e sta cedendo, in attesa dei nuovi arrivi, per colmare il gap da una Juventus  sempre più propensa a incarnare la figura del Bayern Monaco in Germania (almeno sulla carta), per una volta, in un Paese esterofilo come pochi, da prendere come esempio è proprio l’Italia. Se il deus ex machina azzurro è il CT Antonio Conte, la Roma non è da meno e la garanzia di vedere una squadra all’italiana, a lottare su ogni pallone, contro ogni avversario, è Luciano Spalletti con la sua prima nuova Roma da plasmare già tra pochi giorni tra le Dolomiti di Pinzolo.