Quando la strada sembrava in discesa era solo l'inizio della salita. Un pareggio che sa di vittoria, ma a che prezzo?

11.12.2023 16:40 di  Luca d'Alessandro  Twitter:    vedi letture
Fonte: L'editoriale di Luca d'Alessandro
Quando la strada sembrava in discesa era solo l'inizio della salita. Un pareggio che sa di vittoria, ma a che prezzo?
Vocegiallorossa.it

Roma-Fiorentina finisce con i giocatori sotto la Sud, osannati dai propri tifosi. Tutto normale se dovessimo raccontare una partita finita con una bella vittoria da parte dei giallorossi, invece la partita, una partita infinita è di quelle dai più volti ed è terminata 1-1, con la Roma in 9 uomini. E pensare che l'inizio è di quelli che fanno pensare a una serata tranquilla con la Roma che va in vantaggio dopo pochi minuti grazie all'asse Dybala-Lukaku. Un gol di ottima fattura sia per quanto riguarda l'assist di esterno sinistro dell'argentino, sia per la finalizzazione di testa del belga. Da qui in poi, però, invece di mettersi in discesa, per gli uomini di Mourinho è solo l'inizio della salita. Dybala si infortuna per eccesso di generosità e dal minuto 22, con lui esce dal campo la Roma intera. A dire il vero, c'è anche l'occasione per un potenziale 2-0, ma ormai era chiaro il canovaccio del match. A mettere alle corde la squadra e a compromettere il risultato ci pensa Zalewski che rimedia il doppio cartellino giallo. Subito prima Mourinho aveva dovuto fare il cambio del cambio, sostituendo Azmoun (entrato al posto di Dybala) con El Shaarawy. In 10 vs 11 la partita diventa solo di contenimento, ma la combo è di quelle micidiali e la Roma si ritrova in un minuto con l'uomo in meno e sul risultato di 1-1.

Da qui inizia un'altra partita e con nuovi obiettivi. La vittoria diventa portare a casa almeno quel punto. A complicare le cose ci pensa Lukaku che rimedia un rosso diretto: 9 vs 11. La partita è interminabile perché oltre al tempo rimanente, vengono concessi 7 minuti di recupero. La Roma soffre ovviamente e il pubblico prova a "giocare la partita" così come ha sempre chiesto Mourinho. Si va avanti di nervi, con Mancini che a stento si regge in piedi a difendere quel che può e la panchina giallorossa in piedi ad aspettare il triplice fischio, come di solito si fa quando si aspetta per accogliere una vittoria e probabilmente lo è stata. La Roma esce ancor di più compattata nel gruppo, nell'ambiente e si conferma quarta forza del campionato. I pensieri, tuttavia, vanno all'immediato futuro. Bybassando l'Europa League, dove a meno di un miracolo si sa già cosa aspetta la Roma (il playoff), la prossima gara contro il Bologna si è messa già in salita. All'assenza di Lukaku certa, bisognerà vedere se Dybala riuscirà ad esserci e si è visto quanto sia fondamentale per la squadra.