Ora serve un po' di coraggio

04.02.2024 15:45 di  Gabriele Chiocchio  Twitter:    vedi letture
Fonte: L'editoriale di Gabriele Chiocchio
Ora serve un po' di coraggio
Vocegiallorossa.it

Si è indubbiamente tornati a parlare più di calcio e meno di altre cose da quando Daniele De Rossi siede sulla panchina della Roma. Le prime due uscite dei giallorossi col nuovo tecnico hanno senz’altro mostrato qualcosa di nuovo, ma ancora - ovviamente - a fasi molto alterne e, soprattutto, con il bisogno sia contro il Verona, che contro la Salernitana, di tornare al passato per uno spezzone di gara per trovare certezze in momenti in cui era necessario sbagliare il meno possibile.

Sicuramente De Rossi, facendo questo, si sta dimostrando scaltro e ancorato il giusto alle sue idee, che propone nel momento in cui ci sono le condizioni e che non ha problemi a mettere da parte quando c’è da portare a casa il risultato. L’ex 16 è stato allenato da tecnici che lo hanno ispirato, come Spalletti e Luis Enrique, che a volte, nelle loro esperienze in giallorosso, si erano mostrati poco pratici: è evidente come, nonostante le poche partite da allenatore, De Rossi stia facendo tesoro della lunga esperienza da calciatore, in cui, probabilmente, già studiava da futuro tecnico.

Resta però da capire perché ancora ci sia la necessità di trovare certezze in certi momenti delle partite, perché in altri la Roma sembra aver già assorbito molto dei concetti portati da De Rossi, pur facendo chiaramente la tara con avversari che siedono sulle ultime sedie della classifica della Serie A. Contro la Salernitana, per esempio, sono bastati un paio di palloni fatti passare alle spalle della linea difensiva - come contemplato, quando si sceglie di difendere in questo modo e non intasando gli spazi - per cancellare tutto quello che si era provato, con il blocco che si era abbassato già prima delle modifiche di formazione in corsa dell’allenatore.

A questa squadra mancano ancora coraggio e totale convinzione in quello che si sta facendo, e forse De Rossi dovrà lavorare su questo ancor più che sui dettami tattici. I due successi delle prime due gare e quello che si può ottenere contro un’altra squadra in lotta per non retrocedere e che mai ha vinto in trasferta in questo campionato come il Cagliari devono far capire al gruppo che ciò che sta facendo funziona, anche in vista della sfida con l’Inter, avversario contro il quale all’andata si era scelto di difendere a oltranza per poi ottenere nulla. E chissà che con un po’ di coraggio in più si possa invece ottenere qualcosa.