La dimostrazione che i Friedkin sono una proprietà presente

05.02.2024 18:30 di  Marco Rossi Mercanti  Twitter:    vedi letture
Fonte: L'editoriale di Marco Rossi Mercanti
La dimostrazione che i Friedkin sono una proprietà presente
Vocegiallorossa.it

Le prime settimane del 2024 riassumono pienamente quella che è la politica gestionale della famiglia Friedkin. Com’è ormai noto, l’attuale proprietà della Roma ha scelto la via del silenzio e, dopo tre anni e mezzo, appare difficile ipotizzare un cambio di rotta. Nessuna dichiarazione pubblica, solo fatti nudi e crudi.

Partiamo dal comunicato dello scorso 4 gennaio in cui si annunciava l’imminente addio con Tiago Pinto al termine della sessione di calciomercato invernale. Il GM aveva il contratto in scadenza il 30 giugno e, se nessuno ti chiama per il rinnovo a pochi mesi dal termine dell’accordo, evidentemente non c’è la volontà della proprietà di proseguire insieme. Si è arrivati alla risoluzione consensuale, con i Friedkin che hanno così deciso di anticipare la ricerca del nuovo DS il cui annuncio, a questo punto, è atteso a stretto giro.

La seconda mossa della proprietà è stato l’esonero di José Mourinho lo scorso 16 gennaio. Nessuna decisione reciproca, bensì una scelta presa esclusivamente da Dan Friedkin in persona che, al netto delle critiche e delle proteste di parte della tifoseria, denota una grande personalità del presidente.

Esonerare un tecnico da 26 titoli - nonostante le ultime quattro avventure dello Special One si siano chiuse in questa maniera – è sempre una mossa difficile da attuare, soprattutto in una piazza ammaliata da Mourinho, eretto a una sorta di capopopolo. A decidere il destino di un allenatore, però, non sono i tifosi bensì la proprietà che, insoddisfatta per i risultati ottenuti, è intervenuta nettamente per provare a dare una sterzata alla stagione in corso.

Dan Friedkin, inoltre, ha messo il suo zampino anche nella lista UEFA. Grazie a un suo intervento, infatti, il presidente ha ottenuto dalla UEFA un margine di manovra di 12 milioni di euro tra i valori dei giocatori presenti nella lista estiva e in quella attuale. In questo modo, rientrando sempre nei paletti del settlement agreement, la Roma ha potuto inserire Baldanzi nel nuovo elenco, evitando così di sacrificare in campo europeo il grande investimento fatto.

I Friedkin hanno così dimostrato di essere una proprietà presente. Certo, in passato ci sono state occasioni dove sarebbe stato doveroso parlare pubblicamente perché, scegliendo di non farlo, è stato come risultare disinteressati alle vicende della Roma. Ma così non è perché altrimenti si poteva attendere la naturale scadenza dei contratti di Tiago Pinto e Mourinho e, al tempo stesso, si poteva anche evitare di cercare un altro accordo con la UEFA per la lista.

I Friedkin hanno visto qualcosa che non andava e, ancora una volta senza far trapelare nulla, hanno scelto di passare direttamente ai fatti per quello che ritengono possa essere il bene della Roma.