Il meritato privilegio di De Rossi

Vocegiallorossa.it

Nove punti in tre partite è il bottino che serviva a Daniele De Rossi sia per partire bene e allontanare l’ombra di chi lo ha preceduto (che, conoscendo l’ambiente, comunque si ripresenterà qualora dovessero esserci risultati negativi), ma anche e soprattutto per arrivare alla partita con l’Inter senza avere estremo bisogno di fare risultato.

La Roma è potenzialmente a 4 punti dal quarto posto e certamente il nuovo allenatore giallorosso ha dovuto iniziare la sua missione con un handicap, perché partire con 29 punti in 20 partite significa dover mantenere una media discretamente più alta di quella “standard” per arrivare in Champions League, ma non sarebbe stata in ogni caso quella contro l’Inter la partita in cui rimediare ai passaggi a vuoto precedenti, che comunque, con De Rossi, al momento non ci sono stati. Questo permetterà alla Roma di giocarsi questa partita con “rispetto ma anche spavalderia” e questa è una cosa che a sua volta De Rossi ha potuto permettersi di dire proprio grazie a quanto fatto nelle sue prime tre uscite. 

In un certo qual modo “se l’è guadagnata” e ora è giusto che possa giocarsi quella che forse è stata la partita più significativa della sua carriera da calciatore nel modo che vuole lui e non nel modo che agenti esterni impongono. E la buona notizia è che potrà giocarsela con quasi tutta la rosa a disposizione, con la possibilità di fare scelte che moduleranno l’atteggiamento in campo: che sia 4-3-3 puro con tre attaccanti o più equilibrato con Pellegrini esterno, che i terzini siano più o meno di spinta, che il centrocampo abbia queste o quelle caratteristiche sarà praticamente solo De Rossi a deciderlo. 

Un privilegio di cui, di questi tempi, non sempre si può godere e che sembra pienamente meritato per quanto visto in queste prime settimane. Il risultato non dipenderà solo da questo, ma per lo meno i presupposti per provare a prendersi dei punti contro i nerazzurri sono i più adatti.