Il centravanti: un potere e una responsabilità

25.07.2015 00:00 di Gabriele Chiocchio Twitter:    vedi letture
Il centravanti: un potere e una responsabilità

Francesco Totti, Mattia Destro, Seydou Doumbia. Aspettando eventuali nuovi acquisti, sono questi i nomi delle punte centrali a disposizione di Rudi Garcia, che anche in questa stagione sembra voler optare per moduli (4-3-3, 4-2-3-1) con un unico terminale offensivo, come mostrato nelle prime tre amichevoli prestagionali contro Gyirmot Gyor, Real Madrid e Manchester City (non considerando la coda finale di quest’ultima, giocata con una sorta di 4-2-4 per provare a rimontare lo svantaggio). In queste tre gare nessuno dei tre centravanti ha avuto la possibilità di giocare per 90 minuti, con Garcia che ha alternato il loro utilizzo (anche in modo scientifico, con 45 minuti a testa per Totti e Destro a Pinzolo e circa 30 per tutti e tre nel match con le merengues), alternando, di fatto, anche il modo di giocare della squadra. Dopo due anni di gestione del tecnico francese, è ancora tanto, troppo evidente la differenza di costruzione quando in campo c’è un falso nueve come Totti e quando invece è presente un centravanti vero e proprio.

Nel secondo caso, la qualità deve uscire fuori dagli altri attori in scena, vale a dire attaccanti esterni e centrocampisti di qualità che possano rendere la manovra più fluida e fruibile da chi la deve concludere. Lo scarto di rendimento di Gervinho tra la sua prima, in cui con Mattia Destro formava un asse capace di portare parecchi gol nel girone di ritorno, e la sua seconda stagione in giallorosso e i guai fisici, ora risolti, di Miralem Pjanic possono sicuramente essere lette come due cause della difficoltà di produzione negli ultimi metri di campo; in generale c’è comunque bisogno di migliorare qualcosa in previsione dell’arrivo di un nuovo numero 9 (Dzeko?) che non dovrà essere la scusa per svilire ulteriormente il gioco ma che al contrario necessiterà di un collettivo all’altezza per contribuire al salto di qualità del reparto. Un grande potere che si spera possa essere presto acquisito, una grande responsabilità che tutti non vedono l’ora di prendersi.