Decidere presto, decidere bene

05.06.2015 00:00 di Gabriele Chiocchio Twitter:    vedi letture
Decidere presto, decidere bene

Le parole di James Pallotta rilasciate nell’intervista di questa mattina non possono non aver lasciato strascichi nella già ingarbugliata questione riguardante il rapporto tra Rudi Garcia e la società. Il presidente ha sottolineato tutto ciò che è stato sbagliato in questa stagione e ha puntato il dito anche contro l’allenatore, controbilanciando quella mancanza di autocritica emersa nella conferenza stampa del tecnico alla vigilia dell’ultima di campionato e ufficializzando la differenza di opinioni tra le due parti in causa. Una situazione che di certo non giova alla Roma, che rischia di dover preparare una stagione tra i dubbi di uno dei suoi tasselli fondamentali. Il ritorno con la mente ai fatti del 2009, con l’addio di Luciano Spalletti dopo appena due giornate di campionato, è quasi automatico e una prospettiva simile non sarebbe certo positiva: sarebbe dunque auspicabile un divorzio e la possibilità di ricominciare il prima possibile con un nuovo tecnico e tutte le conseguenze del caso. Ma è così certo che il rapporto tra il francese e la dirigenza sia definitivamente incrinato?

Uno dei termini più in voga in queste ultime ore è “depotenziamento”: sarebbe infatti sul piede di partenza il preparatore Rongoni, tra i responsabili della non sufficiente (citando Pallotta) preparazione atletica, che verrebbe sostituito da “cinque uomini di assoluto livello, compreso un nutrizionista”, così come si parla insistentemente di una cessione di Gervinho, pupillo dell’allenatore (che Walter Sabatini, per sua stessa ammissione, non avrebbe considerato se non proprio su segnalazione di Garcia) all’Al-Jazira, a cifre oggettivamente difficili da rifiutare per lui e per la Roma. Certamente Garcia non stapperà bottiglie di champagne (eufemismo), ma non sarebbe più semplice (per tutti, fuori ed eventualmente dentro) considerare come la proprietà e la dirigenza vogliano migliorare in settori, sul campo e fuori dal campo, che non hanno reso al meglio in questa stagione? Due anni fa la scelta dell’ivoriano fu felice, la Roma ne giovò e infatti fu confermato, quest’anno il lavoro dei preparatori non è stato considerato all’altezza e si provvederà (stando quanto detto da Pallotta) alla loro sostituzione. 

In ogni tipo di rapporto ci sono alti e bassi, anche piuttosto alti e piuttosto bassi, non per questo si deve rendere necessario ogni volta un cambiamento radicale. Sta alla professionalità e alla lucidità delle parti in causa agire per il meglio: restare insieme per mancanza di alternative sarebbe un grave errore le cui conseguenze inevitabilmente emergerebbero più in là, proseguire un percorso con identità di vedute è la soluzione che meglio farebbe ripartire la Roma nella prossima stagione. La cosa fondamentale è non avere dubbi e avere il coraggio di prendere una decisione subito: è presto, ma ogni minuto speso in questo stallo rischia di diventare un minuto perso.