Che fine ha fatto?

16.01.2024 08:22 di  Alessandro Carducci  Twitter:    vedi letture
Fonte: L'editoriale di Alessandro Carducci
Che fine ha fatto?
Vocegiallorossa.it

È letteralmente sparito. Tutti parlano di lui, in primis il suo allenatore, prima punzecchiandolo e ora semplicemente allontanando di volta in volta la data del suo rientro. Anzi, continuando a non dare una data per il suo ritorno in campo. Chris Smalling, nel frattempo, è pubblicamente scomparso. Qualcuno, certamente, lo vedrà, avrà occasione di parlarci, di scambiare due chiacchiere, di interagire con lui. Davanti al pubblico, però, davanti ai suoi tifosi, Smalling è sparito. L’ultimo post sui social risale allo scorso luglio, quando lo si vede allenarsi beato in Portogallo con il resto della squadra. Poi, il calvario, il dolore al tendine e l’impossibilità, a detta di Mourinho, di sopportare il dolore come altri suoi compagni.

IL CONFRONTO CON MANCINI – Smalling è, paradossalmente, anche sfortunato perché c’è chi, proprio a causa della sua assenza, è costretto invece a giocare sentendo dolore e stringendo i denti ogni volta, fino ad alzare bandiera bianca a San Siro. Gianluca Mancini è esattamente l’opposto dell’idea che ci siamo fatti di Smalling. L’ex atalantino è pronto ad andare in battaglia. Il primo a esultare, ad arrabbiarsi, a protestare con l’arbitro, a prendersela con i giocatori, a volte in maniera anche veemente (non è il calciatore preferito dai tifosi delle altre squadre), ma di sicuro non si risparmia e non si tira indietro. Ha dovuto mollare solo all’intervallo della gara contro il Milan perché, probabilmente, il dolore era diventato troppo anche per lui.

E SMALLING? - Non vogliamo addentrarci sulle condizioni fisiche di Smalling. Non abbiamo informazioni e non abbiamo la competenza medica necessaria. Certo è che la sua situazione sta creando dei problemi enormi a Mourinho, secondo cui il suo infortunio gli sta addirittura rovinando la stagione. Almeno, l'inglese ci metta la faccia, dato che lo stipendio lo percepisce (giustamente, da contratto). La società ha fatto degli sforzi per rinnovargli il contratto, appena pochi mesi fa, e l’inglese non ha potuto fare ancora nulla per giustificare l’investimento da parte del club. I tifosi lo hanno sempre supportato e incitato. Il minimo che Smalling possa fare, per rispetto ai tifosi e al club, sarebbe di fare chiarezza, anche dicendo: “Scusate, ma sento troppo dolore. Mi dispiace, non ce la faccio a giocare”. Basterebbe poco, basterebbe metterci la faccia. C’è chi lo fa in campo, pur stando male (Mancini, Pellegrini e tanti altri), chi lo fa nel post partita (Belotti a San Siro), chi si prende la responsabilità di un rigore pesante (Paredes, sempre a San Siro). Ognuno fa la sua parte. Sparire, dando un chiaro segnale di disinteresse, significa mancare di rispetto a chi, fino a pochi mesi fa, lo ha innalzato sulla vetta del Monte Olimpico.