Bentornata intensità, cercando l'equilibrio

09.08.2015 00:07 di Gabriele Chiocchio Twitter:    vedi letture
Bentornata intensità, cercando l'equilibrio

Se contro Sporting Lisbona e Barcellona si era vista una Roma povera sotto tanti punti di vista, la serata del Trofeo Naranja restituisce una squadra più vicina alla forma-campionato. Il principale merito dei giallorossi è stato quello di aver tenuto testa al Valencia - che tra dieci giorni si giocherà la sua stagione europea nell’ostico playoff di Champions League contro il Monaco - in una gara giocata per larghi tratti ad alta intensità, col pallone che scorreva veloce e gli animi che non hanno faticato a scaldarsi. Non si può parlare ancora di una formazione pronta a giocarsi match di questo tipo anche con i tre punti in palio, in diversi momenti della partita il sangue ha faticato ad arrivare al cervello e alle gambe, con tanti - troppi - errori di impostazione, anche banali, e lo svarione di Yanga-Mbiwa che ha portato alla rete di Feghouli, ma i passi avanti dal punto di vista della presenza in campo, elemento determinante nella riuscita del piano di gioco di Garcia, sono evidenti e questo era ciò che si chiedeva a 14 giorni dall’esordio in campionato a Verona.

Positivo l’esordio di Salah, confortanti le prestazioni di Manolas e Gervinho e soprattutto di Francesco Totti, protagonista di tutte e tre le reti segnate questa sera; proprio questo però fa riflettere sulla non totale indipendenza giallorossa all’estrema qualità del suo capitano, e su un gioco offensivo che dunque desta ancora qualche punto interrogativo, in attesa dell’inserimento di Edin Dzeko. Problemi anche in difesa: solamente un gol subìto a causa di un errore individuale, ma tanti pericoli corsi nei momenti di massima pressione della squadra di Nuno e l’evidenza della necessità di un terzino sinistro, con Torosidis ampiamente battuto nel confronto da Feghouli.

Rudi Garcia ha però fatto capire che le mancanze nel reparto arretrato possono essere dipese da un atteggiamento volutamente portato a offendere, segno di un possibile aumento del rendimento difensivo ma anche, allargando l’analisi anche alle altre partite, di un equilibrio che deve essere ritrovato. Miglioramenti ma anche diverse cose ancora da sistemare per una Roma che aspetta il suo bomber e che venerdì riabbraccerà i suoi tifosi nell’Opening Day contro il Sevilla allo Stadio Olimpico.