Tancredi: "Grazie Baldini che mi hai riportato a casa". L. Enrique: "Siamo una squadra" VIDEO!

Dagli inviati Alessandro Carducci, Eleonora Ciampichetti ed Emanuele Melfi
17.07.2011 12:10 di Emanuele Melfi   vedi letture
Emanuele Melfi
Emanuele Melfi
© foto di Voce giallorossa

Oggi alle 12.00 l'As Roma presenterà il suo staff. Sarà soprattutto il giorno di Franco Tancredi che, dopo anni di assenza, torna a far parte della squadra giallorossa.

Tancredi:
"Sono felice, non mi aspettavo di rientrare a Roma, devo tantissimo a Franco Baldini che mi ha riportato a casa. Ho 27 anni di militanza a Roma, lo ringrazio e non finirò mai di ringraziarlo. Ringrazio anche Capello che mi ha permesso di fare tutte e due le cose. Tutto lo staff di Luis Enrique mi ha accolto bene, ho avuto la fortuna anche di lavorare in Spagna".

Quali sono le direttive del tecnico sul portiere?
"E' fondamentale ch sappia fare il portiere, poi ovviamente dovrà partecipare al gioco della squadra".

Come gestirai il doppio impegno (con la nazionale inglese) e fino a quando?
"Ne ho parlato con Baldini e con Luis, quando io non ci sarò ci sarà il mio vadildo collaboratore, Guido Nanni. Abbiamo lo stesso modo di valutare il ruolo del portiere. Riposerò un po' di meno ma non fa niente. Durerà fino a giugno del prossimo anno l'impegno con la nazionale".

Come è cambiato in questi anni il contorno, l'ambiente attorno a Roma?
"Qui c'è gente accogliente, si fanno tutti in quattro per farci stare bene".

Dei portiere attualmente in rosa ti ha colpito qualcosa in particolare?
"Io lavoro con tutti i portieri che la società mi mette a disposizione. Poi faremo delle valutazioni. Ho trovato una grandissima disponibilità da parte di tutti. Curci lo conosco bene, ho lavorato con lui per cinque anni, l'ho lasciato ragazzo e lo ritrovo uomo. Le sue qualità non si discutono, nonostante abbiamo avuto dei problemi in questi anni".

Stai già studiando le caratteristiche dei nuovi acquisti che la Roma farà?
"Quando arriverà qualcuno vedremo, oggi intanto è arrivato Pigliacelli. Sono qui per allenare, non per decidere chi arriverà"

Tu non sei andato via bene da Roma. Come ricordi quel periodo?
"E' stata anche colpa mia, non ho mai brillato con la comunicazione anche quando giocavo. Non ho saputo comunicare il disagio, ho fatto  un errore in buona fede. Ma adesso sono tanto felice di essere tornato qui, il passato è passato. Per 27 anni Roma è stata la mia casa, la mia famiglia. Ma ora mi piace essere giudicato come prearatore dei portieri non come ex;  sono orgogliosissimo ma quello è il passato, voglio essere giudicato per quello che faccio ora".

E' vero che i portieri dovranno essere bravi anche con i piedi?
"La cosa è equivocabile, perché il portiere deve saper fare il portiere. Facciamo degli appositi allenamenti per trovare tranquillità e confidenza con la linea della difesa".

Come intende il ruolo dei due portieri? Ci sarà una gerarchia?
"Questo lo deciderà il campo, in base a come ci si allena. E, ovviamente, deciderà Luis. Io dico che è meglio avere dei portieri bravi, ci sarà magari un titolare ma gli altri dovranno fare di tutto per guadagnarsi la fiducia dell'allenatore".

Conta davvero l'altezza in un portiere?
"Visto che io ero un "nano" preferisco i portieri alti perché possono diventare veloci, mentre i bassi non potranno mai diventare alti".

Su J. Sergio?
"Non posso rispondere, non ero dentro alla squadra e alla società. A me piace parlare del presente e del futuro, guardiamo avanti, le valutazioni tecniche le farà Luis e tutto lo staff".

Kameni è un portiere di cui la Roma si può fidare?
"Io lo conosco, l'abbiamo seguito in due partite e ha giocato bene; quello che poi si deciderà lo teniamo per noi".

Luis Enrique:

Era una scelta ruotare i portieri nel Barcellona B?
"Dei portieri ne parlano Franco e Guido. Ci tengo a parlare solo dell'attuale rosa, ma siamo attenti a valutare il mercato con attenzione. Questo è lo staff, è il lavoro di un gruppo, è un team e tutti daranno il loro contributi, non ci sono gerarchie; come in una squadra tutti collaborano e si aiutano. Per noi è un onore lavorare con Franco e tutti gli altri e voglio ringraziare tutti cloro che ci hanno accolto, giornalisti compresi".

 

Lo staffi di Luis Enrique