Sassuolo, Ricci: "Questa è una piazza ideale per crescere. Di Francesco è simile a Spalletti: vuole che si verticalizzi e che si giochi palla a terra"

17.03.2017 19:21 di  Simone Ducci  Twitter:    vedi letture
Fonte: AS Roma Match Program - Francesca Viola
Sassuolo, Ricci: "Questa è una piazza ideale per crescere. Di Francesco è simile a Spalletti: vuole che si verticalizzi e che si giochi palla a terra"
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Federico Ricci, attaccante di proprietà della Roma ma attualmente in prestito al Sassuolo è stato il protagonista dell'AS Roma Match Program. “L'esordio con Garcia? Non mi aspettavo proprio di giocare”. 

Si parla di Sassuolo come un’isola felice, come si trova? Cosa c’è che permette ai ragazzi di giocare e vivere in tranquillità?
“È una piazza più calma di Roma, meno pressioni, una tifoseria diversa e quindi c’è tempo per migliorare e maturare con tranquillità. A Roma magari ci sono più attenzioni, c’è più fretta e cresce così la possibilità di sbagliare, è più difficile migliorare con calma. Questa è una piazza ideale: c’è la società, e l’allenatore che ti danno fiducia e una piazza diversa che ha richieste opposte a quelle di Roma”.

Qui ha trovato Eusebio Di Francesco, che tra l’altro Roma la ha vissuta da giocatore. Sembra essere uno con grande interesse mediatico, un allenatore giovane con una sua identità di gioco ben chiara. Che tecnico è?
“Il mister è un perfezionista, è attento a tutti i dettagli; cura molto il suo gioco e gli schemi. Se riusciamo a metterli in pratica come vuole lui possiamo davvero fare male a tutti. È un allenatore che lancia i giovani, che sa dare fiducia anche ai ragazzi in linea con la società. È un allenatore con cui puoi migliorare molto”.

La sua idea di calcio è molto propositiva.
“Sì un 4-3- 3 comunque sia offensivo, anche le pressioni sono sempre legate ad andare a prendere gli avversari e non ad aspettarli, e poi quando hai palla cerchi sempre di verticalizzare, di attaccare la porta il prima possibile”.

Per voi è stata una stagione un po’ particolare: avete conquistato l’accesso ai gironi di Europa league, ma poi un po’ per gli infortuni e un po’ la sfortuna, vi ha portato a vivere un periodo difficile anche in campionato.
“La prima parte della stagione è stata molto dura, avevamo una partita ogni tre giorni, eravamo in pochi a causa di tanti infortuni alcuni pesanti e avevamo poche energie per una competizione importante come l’Europa league. Nel gruppo c’erano tanti giovani, molti alla prima esperienza sia in Europa che in campionato, è stata una bella esperienza bella che abbiamo onorato fino alla fine. Se avessimo avuto tutta la squadra al completo avremmo potuto fare ancora meglio”.

Ha svolto la preparazione pre-campionato con la Roma e ha quindi avuto modo di stare a contatto con la rosa e soprattutto con Spalletti. Cosa si porta dentro di questa esperienza estiva?
“È stato molto importante per me perché ho potuto confrontarmi con giocatori di livello mondiale e anche se in poco tempo ho imparato molto da Spalletti. Il mister è simile a Di Francesco, sotto l’aspetto del gioco vuole molto la palla a terra, che si verticalizzi, che si attacchi in profondità".