Il derby spostato e il falso precedente del 2010

19.05.2015 18:00 di Gabriele Chiocchio Twitter:    vedi letture
Il derby spostato e il falso precedente del 2010
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© foto di Antonio Vitiello

Nello sciame di polemiche che ha seguito la decisione di posticipare il derby di 27 ore rispetto a quanto stabilito dal programma originale della 37^ giornata, si è formato il classico gioco delle parti, tra chi ha contestato questa scelta e chi invece l’ha difesa. La stessa Lega Serie A ha pubblicato un elenco di precedenti piuttosto discutibile, in quanto tutti dettati da impegni delle coppe europee (il cui calendario, non c’è neanche da dirlo, è deciso dalla UEFA e ha precedenza assoluta su ogni altra cosa) e non da un (si legga bene) preventivato anticipo della data della finale di Coppa Italia. Nello scandagliare l’archivio della Serie A qualcuno ha inoltre trovato un precedente di uno spostamento di gara che apparentemente avrebbe avvantaggiato la Roma nella stessa misura in cui il posticipo del derby avvantaggerà la Lazio.

Bisogna tornare indietro alla stagione 2009-2010, in cui la Roma si trovò impegnata nella doppia semifinale di Coppa Italia contro l’Udinese. A inizio stagione, l’allora Lega Calcio (che “comandava” Serie A, Serie B, Coppa Italia e Supercoppa Italiana) determinò le date del doppio confronto (così come dell’intero calendario della manifestazione) che, al netto di possibili spostamenti per motivi televisivi, furono fissate nel 3 febbraio 2010 per la gara di andata e del 10 febbraio 2010 per quella di ritorno (COMUNICATO N.1, 8/7/2009). Sempre a inizio stagione, la Lega rese noti gli orari di disputa delle gare di Serie A, che sarebbero andate in scena il sabato alle ore 18:00 e alle ore 20:45 e la domenica alle ore 15:00 e alle ore 20:45 (COMUNICATO N.16, 28/7/2009).

Tuttavia, nel mese di gennaio, fu effettuata un’importante variazione totalmente imprevista: su richiesta di Milan e Inter, qualificate agli ottavi di finale di Champions League rispettivamente contro Manchester United e Chelsea, fu concesso di anticipare al venerdì il proprio impegno di campionato antecedente la gara del martedì di coppa e questo portò i rossoneri ad giocare la sfida di Serie A proprio contro l’Udinese venerdì 12 febbraio 2010 (COMUNICATO N.170, 13/1/2010), rendendo di fatto impossibile, con il calendario delle gare precedenti già fissato, e l’Udinese impegnata contro il Napoli domenica 7 febbraio, la disputa della semifinale di ritorno nel giorno prestabilito, in quanto tra le due date di campionato non ci sarebbero stati i due giorni di riposo tra una gara e l’altra necessari per infilare in mezzo il match di Coppa Italia.

Fu quindi necessario modificare il calendario della Coppa Italia, ma con la Roma impegnata in Europa League e non potendo dunque prevedere quando sarebbe stato possibile inserire la partita, fu fissata per il ritorno della semifinale la data di mercoledì 14 aprile 2010, ossia la prima data infrasettimanale certamente libera da impegni di coppe europee o nazionali, con la postilla di un possibile anticipo in caso si fosse liberata un’altra data (COMUNICATO N.190, 29/1/2010). Ma quattro giorni dopo, il 18 aprile, era già in calendario il derby contro la Lazio e giocare contro i biancocelesti (in una sfida che nel frattempo si cominciò a ipotizzare che potesse valere qualcosa di più della supremazia cittadina, vista la clamorosa rimonta che si stava pian piano realizzando nei confronti dell’Inter) con soli tre giorni di riposo nelle gambe sarebbe stato uno svantaggio imprevisto e imprevedibile nella (perversa) logica dei calendari di Lega. Ne nacque un tira e molla tra le due squadre che produsse l’ennesima decisione contraddittoria rispetto a quanto stabilito: la partita non fu anticipata come da comunicato, ma posticipata a mercoledì 21 aprile 2010 (COMUNICATO N. 240, 23/3/2010), ponendo fine a uno dei diversi effetti domino provocati da interessi e malagestione in quella travagliata (da quel punto di vista) stagione.

La differenza tra quanto accadde in quell’anno e quanto è accaduto in questo è chiara e semplice: la data di riserva del 20 maggio 2015 per la finale di Coppa Italia è stata stabilita il 5 giugno 2014 (COMUNICATO N. 198, 5/6/2014) ed è stata dunque accettata da ogni club, cosciente quindi del fatto che il calendario avrebbe potuto riservare due partite nel giro di quattro (o anche tre, visto che, salvo ulteriori variazioni, la Juventus ospiterà il Napoli sabato 23 maggio) giorni in una fase potenzialmente caldissima della stagione, mentre le modifiche di calendario del 2010 furono effettuate in corsa e dettate da interessi dei club e soprattutto richieste non conformi a quanto stabilito a inizio stagione. Una differenza sostanziale che impedisce qualsiasi tipo di accostamento tra i due episodi e che non restituisce ratio a una decisione che potrà influire fino a un certo punto su quanto accadrà in campo, ma che soprattutto mina ulteriormente la credibilità di un’organizzazione che in cinque anni da questo punto di vista non ha fatto il minimo passo in avanti.