Garcia, traguardo 100 panchine. Manchester lo spartiacque, cronologia di una lenta involuzione

02.10.2015 16:30 di Claudio Lollobrigida Twitter:    vedi letture
Garcia, traguardo 100 panchine. Manchester lo spartiacque, cronologia di una lenta involuzione
Vocegiallorossa.it
© foto di Federico Gaetano

Martedì, in Champions League con il BATE Borisov, Rudi Garcia ha raggiunto il traguardo delle 100 panchine da allenatore della Roma. Non certo una notte da incorniciare, tuttavia, visto che il 3-2 subìto in Bielorussia ha rappresentato uno dei punti più bassi della gestione del tacnico di Nemours: la squadra non è praticamente entrata in campo nel primo tempo, incassando tutte le reti entro la mezz'ora e proponendo nella ripresa una rabbiosa ma a tratti poco lucida reazione, che non ha scalfito i negativi giudizi complessivi.

Non è la prima volta, soprattutto nel 2015, che la Roma rimedia figuracce con Garcia al timone. Basti pensare all'eliminazione dalla scorsa Europa League per mano della Fiorentina, squadra arrivata diverse posizioni sotto i giallorossi in campionato e che quella sera fece un sol boccone di una Roma piccola piccola, peraltro all'Olimpico, imponendosi con un perentorio 3-0. Per non parlare, poi, dei crolli con Sampdoria - sempre in casa - e ancora Fiorentina, stavolta al Franchi nei quarti di Coppa Italia. Tuttavia, nessuna di queste è lontanamente paragonabile alla notte orribile del 21 ottobre 2014, quando il Bayern Monaco disintegrò i sogni di gloria della Roma con quei 7 gol in un Olimpico gremito di tifosi e di speranze. Tante volte mister, dirigenti e giocatori, hanno cercato di non indicare in quella debacle l'inizio di tutti i problemi tuttora irrisolti della Roma, ma fatto sta che da quella sera la squadra non è stata più se stessa

Facendo una panoramica dal punto di vista delle statistiche, tra le prime 50 partite della Roma di Rudi Garcia e le successive 50 risulta una visibile spaccatura, come nei risultati così nel gioco: l'impietoso score segna 35 vittorie, 8 pareggi e 7 sconfitte nei primi 50 incontri; 19 vittorie, 19 pareggi e 12 sconfitte nei successivi 50. Un'involuzione - dicevamo - non solo nei risultati ma anche, e soprattutto nel gioco. Dopo quella serata maledetta del 21 ottobre la prima spumeggiante, vincente e quasi inarrestabile Roma di Garcia venne di fatto spazzata via, lasciando il posto a una squadra insicura, spaesata e regredita in maniera impensabile a livello tecnico-tattico. Dallo scorso dicembre ad oggi - salvo isolati exploit - partite come il 4-2 sull'Inter, il pareggio di Manchester (paradossalmente il punto più alto della gestione Garcia nonostante non fosse arrivata una vittoria), la prestazione gagliarda e corsara di Torino nonostante la rocambolesca sconfitta per 3-2 con la Juve e, andando più indietro, i 10 successi consecutivi nel primo anno risultano un ricordo ormai sbiadito. Dov'è finita quella squadra imprendibile, in grado di arrivare in porta con tre passaggi e dalla difesa quasi inviolabile? La partenza di Benatia, gli infortuni di Strootman e Castan e il calo improvviso di Gervinho non bastano a spiegare una caduta verticale di queste proporzioni, palesatasi per di più al netto di acquisti importanti da parte della società per consegnare al mister una rosa competitiva. Dov'è finita la Roma di Garcia?