Da Giovannelli a Yanga-Mbiwa: gli uomini-derby che non ti aspetti

26.05.2015 19:00 di  Marco Rossi Mercanti  Twitter:    vedi letture
Da Giovannelli a Yanga-Mbiwa: gli uomini-derby che non ti aspetti
Vocegiallorossa.it
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Dopo la vittoria per 2-1 contro la Lazio, l’euforia tra i tifosi giallorossi è ancora tanta. Dopo un 2015 deludente rispetto alle aspettative declamate a inizio stagione, la Roma ha raggiunto l’obiettivo minimo del secondo posto valevole l’accesso diretto alla prossima Champions League proprio contro i cugini biancocelesti, che sognavano il sorpasso in classifica appena un giorno prima del celeberrimo 26 maggio. Inoltre, il sogno Champions per la Lazio rischia addirittura di svanire, in caso di ko domenica prossima a Napoli. Uno scenario, dunque, che i tifosi della Roma difficilmente faranno dimenticare ai loro rivali, che hanno ceduto sotto i colpi di Iturbe e del difensore francese Yanga-Mbiwa. Vocegiallorossa.it vuole ricordare ai nostri lettori alcune stracittadine in cui a risultare decisivi non sono stati protagonisti annunciati come i vari Totti, Delvecchio o Montella (per citare uomini-derby più recenti), ma marcatori inaspettati dai più:

2 MARZO 1980 – LAZIO-ROMA 1-2 – GIOVANNELLI
La Lazio, che a fine stagione sarebbe retrocessa in Serie B a causa del calcioscommesse, ospita la Roma dopo l’1-1 dell’andata. Il match si sblocca all’ora di gioco grazie a Roberto Pruzzo, ma al 74’ i biancocelesti trovano il pari con Vincenzo D’Amico. Quando la partita sembrava incanalata sul pareggio, ecco il protagonista che non ti aspetti: Paolo Giovannelli, che con la Roma totalizzerà solo 40 presenze in campionato tra il 1977 e il 1983, decide la stracittadina con un gol sotto la Sud a 5’ dalla fine, con quello che sarà anche il suo unico gol in maglia giallorossa del centrocampista di Cecina.

24 OTTOBRE 1993 – ROMA-LAZIO 1-1 – PIACENTINI
Storia simile a quella di Paolo Giovannelli, ma con il risultato diverso. Al 17’ di quel 24 ottobre 1993, il centrocampista Giovanni Piacentini apre le marcature e, anche per lui, quello sarà il suo unico gol in maglia giallorossa in 144 presenze. La sua gioia viene parzialmente interrotta dal pareggio laziale di Di Mauro al 79’, che fissa il risultato sull’1-1 finale.

17 DICEMBRE 2000 – LAZIO-ROMA 0-1 – L’AUTOGOL DI NEGRO
Uno dei derby disputati tra le squadre capitoline più forti della loro storia. La Lazio, fresca campione d’Italia, affronta la Roma di Capello che proprio al termine di quell’anno “scucirà” il tricolore dalle casacche biancocelesti. In campo tante stelle, da Nedved a Salas, passando per Nesta e Stankovic tra le file laziali, ma i giallorossi non sono da meno, potendo schierare i vari Samuel, Cafù, Batistuta e ovviamente Totti. Tuttavia, il risultato non si schioda dallo 0-0 sino al minuto 70, quando Cafù effettua un cross dalla destra preciso per la testa di Cristiano Zanetti, che si vede respingere il tiro da Peruzzi. Su tale respinta, però, il pallone arriva a Nesta che, nel tentativo di spazzare via, fa carambolare il pallone sul compagno Paolo Negro, che insacca inesorabilmente nella propria porta. Inutile dire che ancora oggi quell’autorete fa sorridere, e non poco, i supporters giallorossi.

9 NOVEMBRE 2003 – ROMA-LAZIO 2-0 – AMANTINO MANCINI
La Roma di Capello, lanciata nelle prime posizioni in classifica, affronta la Lazio di Roberto Mancini che arriva a quel derby con un bel po’ di defezioni. Tuttavia, la retroguardia biancoceleste tiene bene il campo sino al minuto 81 quando, sugli sviluppi di un calcio di punizione, l’altro Mancini della partita, ovvero Amantino, alla sua prima stagione con la Roma e ancora oggetto sconosciuto, realizza uno strepitoso gol di tacco, ribattezzato successivamente “Il tacco di Dio”, proprio sotto la Sud. A chiudere definitivamente il match, pochi minuti dopo, ci pensa il Puma Emerson.

16 NOVEMBRE 2008 – ROMA-LAZIO 1-0 – JULIO BAPTISTA
A distanza di cinque anni, è ancora un brasiliano a decidere il derby della Capitale. La Roma giunge alla stracittadina nelle peggiori condizioni possibili e con una classifica deficitaria ma a calmare le acque ci pensa Julio Baptista. La Bestia, arrivato ad agosto dal Real Madrid e sul quale i giallorossi riversavano molte aspettative, lascerà il segno solo in pochi dei 76 match complessivi giocati con la Roma, ma quel gol di testa al 50’ rimane sicuramente uno dei suoi momenti migliori con la casacca giallorossa.

6 DICEMBRE 2009 – ROMA-LAZIO 1-0 – CASSETTI
Sembra l’esatta replica del Roma-Lazio dell’anno precedente: i giallorossi arrivano al match guidati da Ranieri, che ha preso le redini della squadra dopo le due sconfitte iniziali con Genoa e Juventus (e conseguenti dimissioni di Spalletti), ma ancora non riesce a dare una sterzata decisiva alla stagione. Questo derby rappresenta un po’ lo spartiacque di quell’annata, che si concluderà con la quasi rimonta completata nei confronti dell’Inter del Triplete. L’eroe di giornata è il terzino Marco Cassetti che decide la partita al 79’ con un gol da fuori area che fa gioire la Curva Sud.

19 GENNAIO 2011 – ROMA-LAZIO 2-1 – SIMPLICIO
Dopo aver battuto in campionato i biancocelesti per 2-0 grazie a due rigori di Borriello e Vucinic, le squadre romane si incontrano nuovamente agli ottavi di finale di Coppa Italia in gara unica, con la Roma padrona di casa. Dopo un primo tempo chiusosi sullo 0-0, al 53’ Borriello replica il gol di campionato ancora su rigore, ma questa volta la Roma si fa raggiungere da Hernanes, a segno anch’egli dal dischetto. Al 77’, però, ecco che Fabio Simplicio, centrocampista ex Palermo e già decisivo nel derby di campionato per essersi procurato il rigore di Vucinic, realizza la rete del definitivo 2-1, che permette alla sua squadra di eliminare i più acerrimi rivali dalla conquista della Coppa Italia (poi andata all’Inter).

22 SETTEMBRE 2013 – ROMA-LAZIO 2-0 – BALZARETTI
È il derby post 26 maggio e la squadra del neo tecnico Rudi Garcia ci arriva dopo aver vinto le prime tre partite di campionato, mentre la Lazio e i suoi tifosi pregustano un’altra giornata indimenticabile a soli quattro mesi dal successo in Coppa Italia. Il primo tempo è bloccato, con entrambe le formazioni che non riescono a creare pericoli tra i pali di De Sanctis e Marchetti. Nella ripresa, la Roma decide di spingere sull’acceleratore e al 63’ a pescare il primo jolly è Federico Balzaretti, spesso criticato nella stagione precedente. L’urlo e le lacrime che il terzino numero 42 rivolge ai propri tifosi sono l’emblema della rinascita giallorossa, che otterrà altre 6 vittorie consecutive, fermandosi a 10 (record assoluto in A: mai nessuna squadra aveva vinto così tante partite da inizio stagione) e concludendo la stagione con il record di 85 punti in seconda piazza. Di Ljajic a tempo scaduto, su rigore, la rete del 2-0.

25 MAGGIO 2015 – LAZIO-ROMA 1-2 – YANGA-MBIWA
Arriviamo alla stagione attuale. La Roma ha deluso i propri tifosi con un 2015 molto deludente, al contrario della Lazio che vince e convince. I tanti pareggi della Roma e le vittorie della Lazio portano le due romane a giocarsi il derby della penultima giornata con un solo punto di distanza, con i giallorossi secondi a 67 e biancocelesti terzi a 66. L’occasione è troppo ghiotta per gli uomini di Pioli che, sebbene reduci dalla beffa in Coppa Italia contro la Juventus, si approcciano alla partita nel migliore dei modi, con Candreva e soprattutto Klose che sfiorano il gol del vantaggio dopo pochi minuti. Con il passare del tempo, la strategia di Rudi Garcia, ovvero quella di attendere il calo fisico dei rivali, limitandosi a difendere, paga. Inserito Pjanic al posto di Keita, la Roma passa in vantaggio al 73’ con Iturbe, che esplode la sua gioia togliendosi la maglietta. La Lazio non demorde e trova il pari con il neo entrato Djordjevic all’81’. Tuttavia, sugli sviluppi di una punizione di Pjanic 4’ dopo, è Yanga-Mbiwa a svettare su tutti e a siglare di testa il gol valevole per l’accesso diretto alla Champions League. A fine partita, c’è spazio anche per i classici sfottò, con Totti e compagni che mostrano felici alcune maglie rivolte ai loro rivali e al loro presidente Lotito, reo di aver imposto lo spostamento della partita al lunedì, bloccando la Capitale.