Amarcord - 2007, divieto di coriandoli al Meazza

15.04.2015 14:30 di Gabriele Chiocchio Twitter:    vedi letture
Amarcord - 2007, divieto di coriandoli al Meazza
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© foto di Fabio Costantino

Nuovo appuntamento con il viaggio nel tempo di Vocegiallorossa.it, che ogni mercoledì ripercorrerà eventi accaduti nel passato nella settimana di riferimento. Quest’oggi si torna all’aprile del 2007.

Nella stagione post-Calciopoli, l’Inter di Mancini si rivela autentica schiacciasassi, con una serie di 17 vittorie consecutive che ha spento le velleità di ogni inseguitrice, prima tra tutte la Roma di Luciano Spalletti, che può contare su un gioco più collaudato ed efficace ma che ha una rosa troppo corta per tenere il passo. Il primo match-point scudetto a disposizione dei nerazzurri è proprio lo scontro diretto di ritorno contro i giallorossi, recupero della ventiduesima giornata parzialmente rinviata per i fatti di Catania, che va in scena il 18 aprile 2007. San Siro è ovviamente stracolmo, l’appuntamento con il titolo che sul campo manca da 18 anni è imperdibile, ma la gara inizia con una Roma più in palla, che prima chiama al miracolo Julio Cesar su un possibile tap-in di Perrotta, poi continua a creare occasioni non sfruttate per difetto di misura. La reazione dell’Inter è solo in un destro esploso da Stankovic che batte sulla traversa, così come un tiro successivo di Mancini che riconsegna l’inerzia agli ospiti, che vanno a segno nel finale di tempo: De Rossi per Chivu, palla bassa in mezzo e Perrotta fa centro. A inizio ripresa la reazione dei padroni di casa è veemente, ma solo un’invenzione di Trefoloni, che vede un inesistente fallo di Doni su Adriano, permette a Materazzi di pareggiare dal dischetto. La banda Mancini vede la possibilità di prendersi il titolo di fronte ai propri tifosi e contro la rivale meno distante e comincia ad attaccare a testa bassa, schiacciando la Roma come altre volte era accaduto con la propria fisicità: ci prova ancora Adriano che di testa prende il palo dopo un grande intervento di Doni, Ibrahimovic non arriva su una palla tesa di Stankovic, ancora il serbo impegna il brasiliano ma il pallone non entra. E, per una volta, la beffa arriva per gli altri: a pochi secondi dal 90’, punizione calciata da Totti di potenza, Figo in barriera tocca e spiazza il suo portiere. È 2-1 per la Roma che poi arrotonda ulteriormente il risultato con il primo gol in giallorosso di Marco Cassetti, che batte in diagonale Julio Cesar con l’Inter sfiancata e sbilanciata. Un successo che servirà solo a posticipare di quattro giorni il verdetto definitivo, ma che dimostra quanto quella Roma poteva giocarsela davvero con tutti.