Roma Calcio Femminile, Seleman: "Stupito dall'accoglienza, la Roma è un ambiente sereno e con un suo stile"

09.10.2015 22:27 di  Redazione Vocegiallorossa  Twitter:    vedi letture
Fonte: Mariella Quintarelli
Roma Calcio Femminile, Seleman: "Stupito dall'accoglienza, la Roma è un ambiente sereno e con un suo stile"

Mister Seleman è arrivato  quest’estate sulla panchina della Roma calcio femminile e quindi, ora che è iniziata la Coppa Italia (esordio vittorioso) e il campionato si avvicina, abbiamo pensato di farlo parlare un po’ di sé e di presentarsi così ai tifosi giallorossi. Ne è uscita fuori un’intervista veramente “cuore e calcio”.

Da domenica scorsa si fa sul serio, quali sono le tue sensazioni?
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Una squadra nuova, un nuovo percorso calcistico, anche se alcune ragazze già le conoscevo. Una cosa che mi ha colpito è stata la loro voglia di lavorare. Abbiamo lavorato molto sul campo e nessuna si è mai lamentata della fatica, anzi sembravano non sentirla. La loro voglia di far bene è grande e questo è uno stimolo importante per me e lo 
staff. Siamo ancora all’inizio e dobbiamo lavorare tanto per provare a costruire qualcosa d importante…tutti insieme".

Soddisfatto del gruppo a tua disposizione o pensi manchi qualcosa?
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Il gruppo è valido e importante. Sono andate via giocatrici fortissime come la Vukcevic, ma ne sono arrivate altrettanto forti come Pittaccio, Castiello ed altre. In più c’è una forte base solida e di spessore con un grande capitano come Volpi. La società si è mossa molto bene. Naturalmente tutto è migliorabile".

Quali sono le aspettative?
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Noi siamo pronti. Come aspettative spero che possiamo essere nel gruppo delle prime posizioni fino alla fine. La B è un campionato particolare dove basta sbagliare 1 o 2 partite e rischi di rimanere fuori dai giochi. Quello che mi aspetto è che ogni partita sia giocata con un forte approccio mentale, questo per me è il fattore che può fare la differenza, anche più delle componenti tecniche".

Ambiente nuovo e squadra nuova, come ti sei trovato?
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Devo essere sincero, sono rimasto stupito dall’accoglienza. Dopo 3 secondi posti conquistati cambiare mister è difficile da accettare per qualsiasi squadra ed invece sembra che da subito sia nato del feeling tra me, lo staff e la squadra e questo è un primo passo importante per far nascere quella scintilla che ci vuole per costruire insieme una stagione importante. La Roma è un ambiente sereno e con un suo stile, onore per la maglia e lealtà sportiva sia dentro che fuori dal campo che condivido appieno e la coppa disciplina conquistata ne è la prova. C’e una cosa stupenda che mi ha colpito: la voglia di tutto il mondo Roma di costruire qualcosa di bello. Dalle giocatrici alle ragazze che allenano le piccoline, sono tutte compatte per la crescita di questo movimento. E non è un caso che giocano 100 bambine nella scuola calcio.

Come hai trovato le ragazze?
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Le ragazze sono motivate, c’è entusiasmo tra loro e questo è bello. Giorni fa parlavo con una nuova arrivata chiedendole come si trovasse e se l’inserimento in squadra andasse bene. Mi ha risposto di aver fatto la scelta migliore che potesse fare e di essere felice. Questi segnali ti danno carica e forza e ti fanno capire che la strada è quella giusta ma mai mollare la presa o sentirsi appagati del lavoro svolto!"

Cosa ti ha portato al femminile?
Devo dire che è stato un caso. Allenavo il maschile, ma in quel periodo ero fermo e indeciso se tornare a giocare con una squadra di amici e all’improvviso un amico mi chiese se potevo dargli una mano con una squadra femminile di serie C e da lì è iniziato tutto. Ora non riesco a vedermi con un maschile. Quest’anno sono stato vicinissimo ad un maschile importante, stavo per chiudere con loro, ma poi è arrivata la chiamata della Roma calcio femminile e non ho resistito. Chi non conosce questo mondo non si rende conto quello che ti trasmette il calcio femminile. Per me ormai è una malattia e spero che presto gli diano lo spazio che merita. Le ragazze sono delle vere professioniste non supportate economicamente e soprattutto come strutture. Spero che questi cambiamenti importanti in atto diano al calcio femminile l’importanza e la visibilità che merita e non solo!"

Quale modulo prediligi?
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Per me i moduli servono solo per i giocatori per avere dei loro parametri di zona. Per me nel calcio sono 11, 1v1 in ogni zona del campo. Ma per arrivare a fare ciò bene ci vuole organizzazione tattica. Posso dire che amo il gioco offensivo e aggressivo, ma vado su tutte le furie quando subisco un goal. Posso dire 4-3-3 per dare una risposta, ma ripeto per me è importante come occupiamo lo spazio in tutte le determinate zone del campo.

Sappiamo che hai un progetto che ti sta a cuore…

"Sì, un mio progetto di sviluppo calcio femminile nella scuole e partirò dalla scuola privata Maria Teresa Scrilli. Si baserà soprattutto sull’insegnamento del fair play e dell’uguaglianza tra uomini e donne nel calcio. Vorrei che si avvicinassero più bambine possibili a questo sport erroneamente pensato prerogativa dei soli uomini. Organizzeremo anche partitelle e, se le bambine vorranno, proseguiranno il percorso calcistico nella Roma femminile".

Come è Seleman allenatore e Seleman uomo?
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Faccio fatica a dire come sono. Posso dire che come mister vado sempre alla ricerca di cose che non conosco per imparare e crescere sempre di più. La mia ossessione è la ricerca del dettaglio. Cerco sempre il dialogo con le mie giocatrici e la coerenza con quello che dico e faccio in campo perché sono convinto che sono dei principi fondamentali per un allenatore. Sono ambizioso e aspiro ad arrivare sempre più in alto, ma nello stesso tempo so che la strada è lunga e difficile e che ad oggi sono un allenatore qualunque che cerca di trasmettere il suo concetto di calcio alle ragazze.
Il Seleman uomo è un papa’ di 2 figli con una donna accanto fantastica, le dovrò dire sempre grazie per sopportare la vita di un mister. A casa ci sono poco e nei fine settimana sono sempre in giro per partite. Ripeto: se tutto questo è possibile e soprattutto grazie a lei che mi supporta e mi dà la possibilità di farlo. Sono riservato e gelosissimo della mia vita privata. Parlo poco di me come persona, preferisco sempre osservare.
Per concludere: La vita, e soprattutto mia madre, mi hanno insegnato a non mollare mai quindi la mia frase di chiusura è: CON LA TESTA E CON IL CUORE…FINO A 

QUANDO NON SI MUORE ….FORZA ROMA!"