Lazio, Candreva: "Ero un nemico per la mia presunta fede romanista. Se chiamasse la Roma? Non ci andrei mai"

16.11.2013 17:42 di  Marco Rossi Mercanti   vedi letture
Lazio, Candreva: "Ero un nemico per la mia presunta fede romanista. Se chiamasse la Roma? Non ci andrei mai"
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© foto di Federico Gaetano

Attraverso una intervista concessa al settimanale SportWeek, il centrocampista Antonio Candreva (26) è tornato sul suo difficile avvio alla Lazio. L'ex Juventus, in biancoceleste dal gennaio 2012, ora fa parte della nazionale di Prandelli: "Volevo far ricredere chi mi criticava, il vero Candreva non era quello visto alla Juve e poi a Cesena. Ero triste, cupo. Era difficile uscire di casa, era difficile andare a Formello ad allenarmi. Non ho mai temuto però per la mia incolumità, ma di insulti ne ho presi tanti (ride, ndr). Poi è arrivato quel 7 aprile, la partita col Napoli e lì è cambiato tutto. Era destino. Vivevo un momento molto duro: la gente - prosegue Candreva - non mi voleva, le chiacchiere sul mio presunto tifo romanista facevano di me un nemico. La mattina della partita viene da me Reja, il nostro allenatore all'epoca, e mi dice che avrei giocato. Mi si accende una scintilla, capisco che è la mia ultima possibilità. Gioco alla grande, faccio gol, corro sotto alla Nord, la nostra curva. Quel giorno sono rinato".

Visto il suo importante presente biancoceleste, Candreva ha escluso un approdo alla squadra rivale: "Se chiamasse la Roma? No. Non accetterei mai", le parole dell'ex Udinese riportate da Lalaziosiamonoi.it e tuttomercatoweb.com.