L'Espresso, gli affari Lamela e Paredes coinvolti nell'Argentina Connection

10.12.2016 22:41 di  Gabriele Chiocchio  Twitter:    vedi letture
Fonte: L'Espresso
L'Espresso, gli affari Lamela e Paredes coinvolti nell'Argentina Connection
Vocegiallorossa.it
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport

Prosegue l'inchiesta di L'Espresso, che parla della cosiddetta Argentina Connection. In pratica, per l'acquisto di alcuni calciatori argentini - tra cui Erik Lamela e Leandro Paredes, prelevati dalla Roma - il club italiano ha pagato una impresa olandese, la quale si è tenuta una commissione variabile tra il 5 e il 7,5 per cento prima di girare il resto dell’incasso a una società basata in un paradiso fiscale quasi sempre a Panama o alle British Virgin Islands. Molti dei giocatori coinvolti sono rappresentati dalla Dodici Sports, l’agenzia del procuratore argentino Marcelo Simonian e insieme a lui agiscono Jorge Cyterszpiler, Eugenio Lopez, Hernan Berman e Jorge Prat-Gay, fratello dell’attuale ministro dell’Economia di Buenos Aires, Alfonso Prat-Gay. Dai documenti di Football Leaks emerge inoltre che nella ragnatela offshore è implicato anche Alhec, gruppo finanziario controllato da Carlos Rivera e Kresimir Juan Bielic, azienda finita nel 2013 sotto indagine in Argentina per riciclaggio. L’inchiesta è però dovuta ricominciare da capo, a causa di alcuni errori procedurali, e secondo i media sudamericani al momento i magistrati stanno vagliando circa 400 trasferimenti di calciatori in cui sarebbe coinvolto il gruppo. Impossibile sapere chi c’è dietro le società offshore, quelle dove finiscono buona parte dei soldi pagati dalle squadre o dagli sponsor: i Paesi in questione garantiscono infatti la massima riservatezza su soci e amministratori delle imprese.

Un indizio emerge però dalle email ritrovate nell’immensa banca dati di Football Leaks. Riferendosi alla Paros Consulting Ltd, registrata alle BVI, il socio di Alhec, Carlos Rivera, la definisce «la mia impresa». Per quanto riguarda i due acquisti argentini, la Roma ha pagato delle società olandesi che hanno poi girato parte del ricavato ad altre imprese, una basata alle BVI e l’altra in Uruguay. «Gli eventuali successivi trasferimenti di denaro effettuati dalle società nostre controparti ad altre società non sono a noi noti e riteniamo non debbano essere neanche di nostro interesse», ha fatto inoltre sapere la società giallorossa al periodico.