Bologna - Roma 1991: splendida rimonta romanista al "Dall'Ara"

27.01.2013 10:50 di  Massimiliano Spalluto   vedi letture
Bologna - Roma 1991: splendida rimonta romanista al "Dall'Ara"
Vocegiallorossa.it
© foto di Federico Gaetano

Grande prova d'orgoglio che spinse una Roma  tenace e volitiva verso l'impresa: dallo 0-2 al 3-2 sul campo del Bologna.  Una squadra e, soprattutto, una società che viaggiavano verso l'ignoto; dopo ben dodici anni stava per concludersi l'era Viola. Erano in corso trattative per la cessione del club; l'immediato futuro  con la nuova dirigenza, però, deluse le aspettative dei tifosi capitolini.  Era la stagione 1990 – '91, l'ultima preparata dal grande presidente Dino Viola. Dopo la sua morte, avvenuta il 19 gennaio 1991, la reggenza fu assunta da sua moglie Flora con l'obiettivo di concludere il torneo e cedere la società al nuovo presidente. La guida tecnica era stata affidata al mister Ottavio Bianchi che seppe ispirare una squadra caparbia, capace di lottare fino alla fine del torneo su tre fronti, raggiungendo la finale in coppa UEFA e che si aggiudicò la settima Coppa Italia della sua storia.  Quella Roma in campionato non fu proprio irresistibile, si piazzò al nono posto, ma in Europa fu in grado di eliminare in maniera convincente i vicecampioni d’Europa del Benfica, squadra di provenienza del grandissimo Aldair,  i temibili spagnoli del Valencia e sorprese quali i danesi del Broendby in una sofferta semifinale vinta solo negli ultimi minuti. Nella formazione giallorossa quell'anno militavano, tra i tanti, Voeller, Berthold, Rizzitelli, il debuttante Aldair, Nela, Giannini e Bruno Conti che, al termine della stagione, appese definitivamente gli scarpini al chiodo. Quel campionato vide il trionfo della Sampdoria di Paolo Mantovani, romano di nascita che, alla guida della società blucerchiata, realizzò il ciclo più importante nella storia della compagine genovese. Malgrado l’ultimo posto in classifica il Bologna non andava sottovalutato; sulla panchina rossoblu sedeva l’ex allenatore giallorosso Gigi Radice, notoriamente poco disposto ad arrendersi. Il mister di Cesano Maderno fu capace, l’anno prima con la Roma, di conquistare una qualificazione in coppa UEFA a dispetto di condizioni difficili in cui si trovò ad operare. Si trattava dell'annata con  l’ “esilio” forzato al Flaminio dovuto ai lavori in vista di Italia ’90.
Era il sabato di Pasqua, il 30 marzo 1991. Si giocava il 27° turno del torneo.


LA GARA Il Bologna scende in campo con: Valleriani, Biondo, Villa, Traversa, Negro, Cabrini, Mariani, Tricella, Turkijlmaz, Detari, Galvani. La Roma risponde con: Cervone, Pellegrini, Carboni, Berthold, Aldair, Nela, Desideri, Di Mauro, Voeller, Salsano, Rizzitelli. Arbitra l’incontro il signor Luci di Firenze. Avvio vivace;  27° Galvani avanza sulla destra, cross per Detari che di testa infila. Bologna in vantaggio. 3 minuti dopo arriva il raddoppio felsineo. Carboni commette fallo su Mariani in area, Turkijlmaz trasforma, 2-0. La gara sembra compromessa per gli uomini di Bianchi. 34° Desideri ci prova su punizione, l’estremo rossoblu devia in angolo. Batte lo stesso Desideri , in area colpisce di testa Rizzitelli che mette nel sacco; la gara si riapre. Termina il primo tempo sul 2-1. La ripresa inizia con una Roma decisamente più aggressiva. Muzzi sostituisce Carboni al 16°. Al 20° il pareggio. Fa tutto il “Tedesco che vola” che, dopo una prolungata azione personale cede a Desideri che di sinistro mette in rete.  Ottimo momento per la Roma che non è ancora soddisfatta del risultato. Al 24° Radice, ex allenatore giallorosso, manda in campo Poli al posto di Traversa. 26° doppia occasione per Muzzi e Di Mauro ma Valleriani si supera. 38° da Salsano a Voeller che viene atterrato da Negro in area: rigore. Si incarica della trasformazione lo stesso centravanti giallorosso che completa il ribaltone giallorosso. Nulla più fino alla fine, 2-3 il risultato finale.