Sabatini: "Nel secondo tempo di Siena abbiamo visto la sintesi perfetta tra le caratteristiche dei giocatori e i dettami del tecnico"

04.12.2012 19:31 di Redazione Vocegiallorossa   vedi letture
Fonte: Roma Channel
Sabatini: "Nel secondo tempo di Siena abbiamo visto la sintesi perfetta tra le caratteristiche dei giocatori e i dettami del tecnico"
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© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

Il Roma Club Umbriagiallorossa ha organizzato ieri sera una cena, presso il ristorante “Le Cerquelle” di Marsciano, alla quale ha preso parte anche il ds della Roma, Walter Sabatini: “Ci siamo ripresi bene, subito, questo è un gruppo di ragazzi straordinario. Se avete osservato le esultanze dopo i gol di domenica, soprattutto al gol di Perrotta, avrete notato una forte coesione, con tutta la panchina che si è precipitata in campo. I ragazzi hanno trovato subito la forza di tirarsi su dopo la sconfitta del derby - le parole del ds romanista riportate da Roma Channel -. Una sconfitta così ti manda in catalessi almeno per un mese. L'obiettivo in campionato è quello di ottenere un posizionamento decoroso, almeno la Champions. L'obiettivo che ho in mente io e che devono avere anche i ragazzi è quello di consolidare l'idea di noi stessi, voler essere qualcosa di importante, attingere a tutte le nostre risorse per essere competitivi tutte le domeniche. Noi siamo ancora un pochino liquidi come idea, non sappiamo bene chi siamo e dove possiamo arrivare. In certi frangenti delle partite, vedendo alcune cose che i ragazzi hanno costruito, fanno pensare che si possa fare qualcosa di importante. I tifosi sono più lungimiranti di chi fa il calcio, di chi lo racconta e di chi lo costruisce. Hanno la sensibilità di capire: nel primo gol a Siena abbiamo un lancio di Tachtsidis, che è del '91, assist di Florenzi, che è un '91, e gol di Destro che è '91. Non è un autocelebrazione, è un fatto. Tre ragazzi del '91 hanno costruito un'azione gol straordinaria da rivedere 10 volte. Dal punto di vista della sintassi calcistica è stato qualcosa di eccezionale. La squadra sta andando incontro all'allenatore con molta abnegazione, molto impengo, per cercare di interpretare e di capire. Il calcio di Zeman è un calcio di sintesi, un calcio veloce, fatto di pochi passaggi e molta profondità e perché questo si compia occorre la possiblità di trasmettere la palla in una certa maniera e la sincronia dei movimenti. La squadra sta lavorando tantissimo e nel secondo tempo di Siena abbiamo visto la sintesi perfetta tra le caratteristiche dei giocatori e i dettami del tecnico".

Sempre a Roma Channel, il direttore sportivo ha poi aggiunto: "Io sono nato dentro le fornaci di Marsciano, sono a casa mia. Parlare direttamente con i tifosi, a parte il fatto che sono sbalordito che al mio paese ci sia un Roma Club, dire le cose e i propri pensieri è gratificante per me e per chi mi ascolta, perché posso parlare della mia squadra senza stress e senza filtri. E' stato un bell'intrattenimento. Quanto è difficile soppesare sempre le parole? Io faccio un po' fatica perché il mio lessico è molto diretto e costruire un linguaggio filtrato è un sacrificio che devo professionalmente fare ed è giusto che sia così. Il calcio è denso di opinioni, di giudizi, di desideri. E' chiaro che la rotta di collisione sia quasi inevitabile, qualunque cosa si dica. Totti? Francesco aveva invocato l'acquisto di qualche top-player e dissi che avrei preferito che avesse detto che abbiamo un bel gruppo e che si sarebbe messo alla loro testa per condurlo lontano. E' stato tradotto in altra maniera, non fa niente perché è successo quello che auspicavo, vale a dire che Totti si è messo alla testa di questo drappello di ragazzi e che li ha presi per mano, conducendoli dove devono arrivare. Si sta realizzando un connubio splendido tra i meno e i più giovani e di questo siamo orgogliosi. I giovani della Roma? Rilevare il triangolo di '91 che ha realizzato il gol di Destro è stato elettrizzante per chi ha voluto farlo. Un '91 che lancia un '91 che manda il pallone in testa di un altro '91 è una cosa che in Serie A non è ricorrente e di questo siamo contenti. Siamo contenti dell'organico senza volerlo celebrare, prendiamo atto che ci sono successive tappe di avvicinamento tra il gruppo di calciatori e le idee dell'allenatore, questo ha prodotto una sintesi che si è rivelata nel secondo tempo di Siena, dove non solo abbiamo ribaltato il risultato, cosa difficile contro una squadra che non prendeva gol da 4-5 partite, ma l'abbiamo fatto anche nella giusta maniera, con una feroce voglia di vincere la partita. E' incoraggiante. Perrotta? Quello che è successo a Perrotta ci piace e ci intenerisce. La società non l'ha mai messo ai margini, lui è stato poco utilizzato ma devo dire che in allenamento mette in difficoltà chiunque perché produce sempre il massimo sforzo. Il premio che ha avuto domenica è stato per lui e per la squadra, metter dentro il gol del 2-1 in quella circostanza è stata una prodezza tecnica oltre che morale. Non stava neanche benissimo, soffriva un disturbo alla pianta del piede e per questo il gol ha doppio valore. La critica più ingiusta che ho subìto? Ce ne sono molte, ma le ho già metabolizzate tutte. Mi dispiace ad esempio che i nostri calciatori non siano raccontati in tutte le loro espressioni, stamattina ho letto qualcosa che  riguardava una supposta reprimenda fatta da Baldini a Osvaldo. Non è stato così, è stato un conciliabolo per testare le condizioni fisiche del ragazzo. In pochi hanno rilevato la generosità con cui ha abbracciato Destro e Perrotta, ha prodotto uno scatto dalla panchina per farlo. Una cosa si racconta e una non si racconta, Osvaldo è di una generosità e di una bontà incredibile, ma non è stato raccontato. Marquinhos? C'è grande soddisfazione per tutti noi, rileviamo che è un ragazzo che gioca con una serenità quasi sovrannaturale. Sa di poter fare le cose senza nessun tipo di turba psicologica, a 18 anni come potrebbero farlo a 25. Sa perfettamente con chi sta giocando, la Roma in Brasile è nota ai giocatori, ma gioca come fosse con gli amici a calcetto. La Roma sarà completa quando avrà reso più solida l'idea di se stessa, non sappiamo dove possiamo arrivare. Quando il gruppo avrà messo a fuoco il suo reale valore e le sue reali possibilità saremo di fronte a una squadra altamente competitiva".