Burdisso: "Ogni giorno che passa mi sento meglio. Marquinhos è un piccolo fenomeno"

31.08.2012 19:24 di  Yuri Dell'Aquila   vedi letture
Fonte: Roma Channel
Burdisso: "Ogni giorno che passa mi sento meglio. Marquinhos è un piccolo fenomeno"
Vocegiallorossa.it
© foto di Alberto Fornasari

Le parole di Nicolas Burdisso, difensore della Roma, rilasciate ai microfoni di Roma Channel in vista della sfida contro l'Inter:

L'Inter, una squadra importante per te, che ha visto l'addio di Julio Cesar.
"Un grandissimo portiere che ha fatto la storia recente dell'Inter, così come Maicon. Ci sono stato molti anni prima di venire alla Roma, penso che domenica sarà una bella partita, entrambi vogliamo andare in alto".

Che ragazzi erano Maicon e Julio Cesar?
"Bravissimi, hanno vinto tutto. Carismatici e apprezzati dalla gente. Troveremo la solita Inter che cercherà di fare bene, noi vogliamo esprimere il nostro calcio meglio di come abbiamo fatto con il Catania".

Come affronti l'Inter dal punto di vista delle emozioni?
"Ora meglio, prima ero più emozionato. Ora ho in testa solo l'obiettivo di ritrovare le sensazioni che avevo prima dell'infortunio. C'era e c'è tanto entusiasmo, ho bisogno di giocare e pensare partita dopo partita".

Come ti senti fisicamente?
"Ogni giorno mi sento meglio, punto a recuperare al massimo, dobbiamo ottimizzare i tempi. Fra cinque o sei mesi starò meglio di come stavo prima dell'infortunio ma l'importante è il presente".

L'infortunio ti ha unito di più con i tifosi della Roma?
"Sì, l'ovazione alla presentazione con il Catania è stata un bel gesto. Ormai mi identifico con i tifosi giallorossi, vorrei vincere per regalare qualche trofeo a questi tifosi. L'infortunio è stato un elemento di crescita, anche a livello mentale".

In cosa ha cambiato la tua vita?
"In tante cose. La prima cosa che mi rende tranquillo è il lavoro, mi sento veloce e reattivo, queste cose ti fanno crescere e migliorare ogni giorno".

Ci si sta avvicnando ad una mentalità vincente?
"Abbiamo un allenatore che vuole arrivare a questa mentalità, lasciando stare i tatticismi e i discorsi di campo, la prima cosa che Zeman ha voluto cambiare è stata la mentalità. Andare sempre a prendere la partita, a prescindere dal risultato.

Le ripetute durante il ritiro?
"Fisicamente senti che migliorerai, ma anche mentalmente ti fanno crescere".

Questa mentalità d'attacco era il bagaglio di Luis Enrique?
"L'ho detto nella conferenza stampa. La filosofia è la stessa, giocare nel campo dell'avversario, è cambiato il modo di stare in campo. Con Luis giocavamo più in orizzontale, cercando di trovare il momento giusto per affondare, ora bisogna verticalizzare subito. Per noi difensori centrali è cambiato qualcosa ma non troppo, sappiamo che i terzini spingono moltissimo e che dobbiamo stare attenti alle ripartenze. Saranno poche le partite in cui gli avversari attaccheranno più di quanto attacchiamo noi".

Marquinhos e Romagnoli?
"Sono due giocatori da tenere a lungo. Marquinhos è un piccolo fenomeno, sa cosa fare con la palla, ha tecnica e testa. Assomiglia a Thiago Silva, ha bisogno di giocare. Con un insegnante come Zeman avrà un grandissimo futuro. E' molto umile.

Castàn, leader silenzioso?
"Ci sono varie maniere per essere leader. Anche Totti e De Rossi lo sono in maniera diversa. Castàn ha un bagaglio fisico importante, dà molta sicurezza. In questi mesi ha imparato tantissimo".

Dove può arrivare questa Roma?
"La Roma deve sempre puntare a lottare per vincere. Dobbiamo arrivare a marzo-aprile a lottare per il Campionato e per la Coppa Italia".

Nico Lopez e Lamela?
"Nico è così fuori e dentro il campo. In un lampo si accende. Lamela pensa un po' di più ma loro due si completano. Entrambi cresceranno molto. Erik ha più responsabilità quest'anno ma conosce la stima dei tifosi, gli dico sempre che deve lavorare molto in settimana per raccogliere i frutti durante le partite. Mi auguro che abbia l'anno che tutti ci aspettiamo".

Temi Milito?
"Sia lui che Palacio, anche Sneijder se sta bene. E' una squadra tosta, ma anche noi dobbiamo fare altrettando. Milito è un attaccante che deve essere preso ad esempio per tempi e giocate. Siamo amici, e in campo è sempre una bella sfida".

Cosa ti ha colpito della nuova società?
"Penso che stiano facendo molte cose buone. Vogliono portare la Roma al posto che merita, oltre al calcio. E' un buon momento per portare anche dei cambiamenti in campo".

Ti aspetti una partita con molti gol?
"Spero di no (ride, ndr), un 1-0 per noi andrebbe bene".